di Fabio BELLI

La medicina era solo una, tre punti terapeutici per dimenticare due settimane d’amarezze e tornare a sorridere e a credere in una classifica che possa valere l’Europa. La Lazio nonostante qualche black out qua e là gioca una partita di sostanza e attenzione e chiude la pratica friulana nel primo tempo. E se la partita può riaprirsi, la saracinesca la chiude proverbialmente Tommasino Strakosha, ormai una sicurezza in barba ai detrattori suoi e di una Lazio che vuole ancora dire molto in questo finale di stagione.

FORMAZIONI – Correa out per infortunio, Luis Alberto per squalifica, Radu recuperato solo per la panchina. Stavolta Simone Inzaghi non ha moltissima scelta, ed opta per il rientro di Patric in difesa al fianco di Luiz Felipe e Acerbi. A centrocampo riecco Parolo con Lucas Leiva e Milinkovic-Savic, mentre Romulo viene confermato a destra con Lulic a sinistra. In attacco, Caicedo fa coppia con Immobile. Nell’Udinese anche Tudor sceglie il 3-5-2, turn-over ma non troppo con De Maio e Nuytinck in difesa e Okaka in attacco lasciati in panchina, in avanti è assente l’infortunato Pussetto.

(QUASI) SUL VELLUTO – La Lazio inizia la partita con buon piglio ma la manovra è un pizzico disordinata. La prima conclusione pericolosa arriva al 13′, un gran sinistro di Caicedo con Musso che chiude bene sul primo palo e ripiega in calcio d’angolo. L’Udinese però regala un brivido al 20′ con un colpo di testa di Badu che va a stamparsi sulla traversa, in un’azione però viziata da fuorigioco. Subito dopo la Lazio passa: grande passaggio filtrante di Immobile per Caicedo che stavolta beffa Musso sul suo palo, la sfera sbatte sul palo interno ed entra in rete. Il raddoppio arriva già al 24′: calcio d’angolo battuto da Lucas Leiva, colpo di testa di Milinkovic-Savic e Sandro appoggia il pallone nella sua rete per il più classico degli autogol. Il doppio vantaggio rassicura molto la Lazio che avrebbe anche le opportunità del tris prima dell’intervallo: al 31′ Lucas Leiva verticalizza per Immobile che arriva davanti a Musso ma calcia fuori. Allo scadere, su un colpo di testa di Milinkovic-Savic ad anticipare Musso in uscita, Acerbi riesce ad appoggiare in rete, ma dopo la review al VAR Calvarese annulla, avendo rilevato un tocco di mano del serbo in elevazione.

VOLA STRAKOSHA – Il secondo tempo inizia di fatto con un’ingenuità di Lulic che manda per le terre Lasagna in area. Al 6′ De Paul si presenta sul dischetto ma Strakosha si distende esibendosi in una grande parata ed evitando che i friulani accorcino le distanze. All’8′ Musso esce a valanga su Lulic, Calvarese indica il dischetto ma subito dopo viene rilevata la posizione di fuorigioco del bosniaco. Lazio non brillante ed al 22′ Inzaghi prova ad aggiungere densità a centrocampo inserendo Badelj al posto di Caicedo. Al 28′ gran botta di Parolo, potente ma centrale e Musso riesce ad alzare sopra la traversa. Al 33′ Parolo, Immobile e Milinkovic-Savic non concretizzano un buon contropiede e subito dopo Simone Inzaghi sostituisce Lucas Leiva con Bruno Jordao. Nel finale si rivede Wallace, ma la Lazio non rischia più nulla e dopo 3′ di recupero festeggia una vittoria di grande importanza per la classifica, ma anche per il morale.

IL TABELLINO

LAZIO-UDINESE 2-0

Marcatori: 21′ Caicedo (L), 24′ aut. Sandro (U)

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric, Acerbi, Luiz Felipe (83′ Wallace); Romulo, Parolo, Leiva (79′ Jordao), Milinkovic, Lulic; Caicedo (67’Badelj), Immobile. A disp.: Proto, Guerrieri, Bastos, Radu, Marusic, Cataldi, Durmisi, Neto, Capanni. All.: Simone Inzaghi.

UDINESE (3-5-2): Musso; Stryger Larsen, Ekong, Wilmot; Ingelsson (46′ D’Alessandro), Badu (58′ Teodorczyk), Sandro, Mandragora, Zeegelaar; De Paul (74′ De Maio), Lasagna. A disp.: Nicolas, Perisan, Nuytinck, Samir, Hallfredsson, Micin, Okaka. All.: Igor Tudor.

Arbitro: Gianpaolo Calvarese (sez. Teramo)

Ass.: Vuoto – Cecconi

IV uomo: Manganiello

V.A.R.: Maresca

A.V.A.R.: Di Liberatore​​​

NOTEAmmoniti: 28′ Luiz Felipe (L). Al 52′ Strakosha (L) neutralizza un calcio di rigore di De Paul. Recupero: 3′ st.

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