Dario Baldi, giornalista di fiorentinanews.com, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli, per fare il punto in vista di Fiorentina-Lazio:

Per la Fiorentina è un periodo particolare: siamo nella settimana in cui ricorre il primo anniversario della scomparsa del nostro capitano Davide Astori. In tutto questo la società è rimasta accanto alla famiglia, per la squadra è stata sicuramente una settimana emotivamente importante. Per i tifosi quello con la Lazio viene visto come l’ultimo treno per l’Europa League, ci sarà sicuramente un clima da grande sfida al Franchi.

I viola stanno vivendo un momento difficile a centrocampo, Pioli ha provato un centrocampo a quattro contro l’Atalanta con Biraghi e Laurini centrali, poi a Bergamo c’è stato l’esperimento con Dabo. Bisogna trovare una quadra in uno scenario sulla mediana in cui Veretout comunque spicca su tutti. In difesa c’è Ceccherini che si sta distinguendo per voglia di fare, mordendo le caviglie degli avversari. In attacco la presenza di Muriel sta facendo la differenza, ovviamente si è visto per i gol che ha realizzato. Purtroppo Simeone e Pjaca sono in difficoltà, il croato è il fantasma del giocatore che si conosceva, l’argentino vive troppi alti e bassi e forse ha sofferto proprio l’arrivo di Muriel a gennaio.

Pioli non viene messo in discussione dalla società e con ogni probabilità sarà l’allenatore della Fiorentina anche senza Europa nella prossima stagione. I tifosi invece hanno maggiori perplessità, l’ingresso di Dabo, non molto veloci, contro una squadra ultrarapida come l’Atalanta ha scatenato parecchi malumori. Poi gli si imputano errori di lettura della partita: inserire Pjaca sul 3-1 a Bergamo a 5′ dalla fine significa farlo svanire nel nulla, così come ha toccato il pallone a malapena una volta in Coppa. Contro la Sampdoria inserire un difensore al posto di Muriel ha dato quasi il via libera agli avversari per la rimonta.

Ai tanti gol incassati ha contribuito anche un po’ di sfortuna, le assenze contemporanee di Pezzella e Milenkovic hanno sicuramente inciso. Pezzella oltre ad essere un grande difensore è un capitano nella mente, nello spirito e nel cuore della squadra e questo probabilmente ha spaesato il collettivo. Ceccherini si è trovato catapultato titolare senza aver praticamente mai giocato, Vitor Hugo ha sbagliato in varie occasioni che sono costati punti alla squadra. Trovarsi senza due pilastri della difesa titolare giocando contro Inter, Atalanta e Sampdoria è stato pesante, ma i punti che mancano la Fiorentina li ha sprecati in match come quelli contro Parma e Frosinone.

A Firenze c’è sempre un certo astio per la scelta di Milinkovic-Savic, essere visto primo a Firenze e poi accasarsi altrove non può causare sensazioni positive. La Lazio è un’ottima squadra e viene comunque vista in questa maniera, senza considerare che nell’ultimo periodo è stata una bestia nera con diversi risultati negativi nelle ultime uscite, fatta eccezione per il 3-2 del 2017. Le individualità della Lazio sono importanti, Luis Alberto e soprattutto Ciro Immobile sono particolarmente temuti.

Firenze ha voglia della finale di Coppa Italia e di credere nella conquista di un trofeo: la partita contro l’Atalanta è stata sentita particolarmente, è arrivato un pareggio ma nulla è compromesso e se la Fiorentina gioca da Fiorentina col carattere che le ha trasmesso Stefano Pioli può fare qualsiasi cosa. Firenze è unita e se la può giocare, ci sentimmo derubati e presi in giro di fronte a quella finale contro il Napoli che non si doveva disputare: la voglia di tornare a giocare una finale è tanta.

Federico Chiesa sta dimostrando di essere un fenomeno: è umile e onesto e si è formato da solo in maglia viola, ha dato il cento per cento quando ha vestito la fascia da capitano. A sensazione almeno un altro anno potrebbe restare, sa che potrebbe diventare un simbolo per Firenze perché quando è stato attaccato da Campedelli, dal presidente della Spal e da Spalletti la città si è stretta fortemente intorno a lui. Può essere il simbolo di una città e di una squadra che da tanto non aveva un simbolo così.

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