di Fabio BELLI

I favolosi Anni Sessanta, che per la Lazio favolosi non furono affatto, si aprirono con 4 gol alla Spal da parte di una Lazio che avrebbe poi incrociato poche volte gli estensi all’Olimpico in campionato nei successivi (quasi) 60 anni, ma senza mai riuscirli a battere. I fantasmi di Lazio-Inter si dissolvono a braccetto con quelli di questo strano tabù, con una reazione che conferma quello che già si sapeva di questa Lazio, con tanto Immobile ma anche molto altro, compreso il ritorno al gol di un Cataldi che conclude un’ideale traversata del deserto personale.

FORMAZIONI – Inzaghi punta sull’usato sicuro, Berisha e Correa restano in panchina. In difesa Wallace rispetto al match contro l’Inter rileva Luiz Felipe, Cataldi si prende la cabina di regia, c’è Patric al posto di Marusic, per il resto confermato il tandem Caicedo-Immobile. Nella Spal il fratello di Sergej, Vanja Milinkovic-Savic, difende la porta, in attacco la coppia offensiva estense è quella composta Petagna-Antenucci.

CIRO SCATENATO – La Lazio parte con buon piglio, ma la Spal è molto chiusa e gli spazi scarseggiano. Un rimpallo vinto consente a Caicedo di arrivare alla conclusione a due passi da Vanja Milinkovic-Savic, ma il pallone finisce malamente a lato. Grande occasione sprecata con la Lazio che deve fare attenzione alle ripartenze della Spal, che costano un cartellino giallo ad Acerbi. Al 26′ calcio d’angolo ben piazzato in area da Cataldi, splendida conclusione al volo di Immobile e Lazio in vantaggio: ancora una perla per il centravanti laziale. L’entusiasmo dell’Olimpico si fredda però dopo appena 2′: Lazzari sfonda sulla destra e crossa rasoterra dove Antenucci viene dimenticato dai centrali laziali e può depositare comodamente alle spalle di Strakosha. Alla delusione la Lazio risponde però con determinazione e al 35′ torna in vantaggio. Grande serpentina di Caicedo che triangola con Sergej Milinkovic-Savic, si libera di un altro avversario e appoggia per Immobile, che complice una deviazione realizza la sua doppietta personale. Il tempo si chiude con Vicari che abbatta Immobile al limite dell’area: fallo clamoroso e probabile cartellino rosso sul quale l’arbitro Guida sorvola senza pietà, mandando le squadre negli spogliatoi.

CECCHINI – Nella ripresa la Lazio può comunque sfruttare maggiori spazi. Nonostante una manovra elaborata e frizzante, arrivano da lontano i gol che mettono in cassaforte una preziosa vittoria per la Lazio. Al 14′ su un pallone recuperato, fucilata di Cataldi che ritrova il gol, anzi l’eurogol, a 805 giorni di distanza dall’ultima rete in biancazzurro, il 21 agosto 2016 in casa dell’Atalanta. Entra Correa al posto di Caicedo e il Tucu ha subito un grande spunto, vanificato da una conclusione alta. Al 25′ però è Parolo a sfruttare un tentennamento avversario e a scaricare il pallone alle spalle di Vanija Milinkovic-Savic. Inzaghi fa il gesto di togliersi il cappello e tanto basta, anche se Immobile manca la tripletta di un soffio cogliendo il palo di testa. Ma tanto basta a una Lazio che conferma di sapersi ritrovare anche dopo le sconfitte più dure.

IL TABELLINO

LAZIO-SPAL 4-1

Marcatori: 26′ Immobile (L), 28′ Antenucci (S), 35′ Immobile (L), 59′ Cataldi (L), 70′ Parolo (L)

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Wallace, Acerbi, Radu; Patric, Parolo, Cataldi, S. Milinkovic (74′ Berisha), Lulic (62′ Lukaku); Caicedo (59′ Correa), Immobile. A disp.: Proto, Guerrieri, Luiz Felipe, Caceres, Bastos, Durmisi, Marusic, Murgia, Luis Alberto. All.: Simone Inzaghi.

SPAL (3-5-2): V. Milinkovic; Bonifazi (46′ Cionek), Vicari, Felipe; Lazzari, Everton (80′ Dickmann), Valdifiori, Missiroli, Costa; Petagna, Antenucci. A disp.: Gomis, Thiam, Simic, Nikolic, Vitale, Viviani, Floccari, Moncini, Paloschi. All.: Leonardo Semplici.

Arbitro: Marco Guida (sez. Torre Annunziata)

Ass.: Passeri – Fiore. IV uomo: Piccinini. VAR: Ghersini. AVAR: Longo

NOTE. Ammoniti: 19′ Acerbi (L), 57′ Everton (S), 69′ Felipe (S), 76′ Cionek (S). Recupero: 1′ pt

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