L’ex tecnico della Lazio e attuale allenatore della Nazionale dell’Albania, Edy Reja, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport-Stadio. Eccone un breve stralcio dei passaggi più significativi:

Conosco bene Edi Rama, è stato anche un po’ lui a convincermi ad accettare la proposta della federcalcio albanese. Lo avevo conosciuto a Roma, quando allenavo la Lazio e dopo una partita con la Juve, di cui è tifoso. Venne con Igli Tare. Organizzammo una cena nel mio albergo vicino a Ponte Milvio, presente anche Lotito. Conosco la statura e lo spessore dell’uomo. L’anno scorso mi ha telefonato per dirmi: “Cosa fai a casa? Perché non vieni ad allenare l’Albania?“. Oggi mi sento ancora più contento e orgoglioso di aver detto sì. i. La sua disponibilità verso l’Italia è da considerare doppiamente generosa perché a livello ospedaliero in Albania sono a buon livello, ma non hanno le nostre stesse strutture e se l’epidemia dovesse ampliarsi farebbero fatica ad assorbirla.

Un sogno. La Lazio e l’Atalanta sono le due società più penalizzate. Parlo nell’ambito sportivo, da uomo di calcio e del momento che stavano vivendo, non certo della disperazione. Senza impegni europei, giocando una partita a settimana, Inzaghi aveva buone possibilità di riuscirci, arrivando davanti alla Juve. Mi sembrava un’opportunità unica e non è detto che ancora non ci riesca se il campionato ripartirà. Ma una cosa voglio dirla. Finalmente ho rivisto l’Olimpico pieno di laziali, di bandiere, di entusiasmo, con i bambini e la gente stretta intorno alla squadra per cantare l’inno tutti insieme. Spero di rivedere presto le stesse immagini, è un peccato essersi fermati nel momento più bello. Ora è il momento di pregare e di stringere i denti, ma sono convinto che quando il calcio ripartirà, la Lazio saprà regalarci ancora le stesse emozioni. Complimenti a Lotito, Tare e Inzaghi. Conosco bene il valore di chi conduce questa società. E lo stesso discorso riguarda Percassi, Sartori e Gasperini per l’Atalanta.

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