di Danilo GALDINO
Superficie e profondità…
In questi ultimi giorni con l’esplosione dell’estate e con il termometro che accarezza i quaranta gradi, sono tantissimi che cercano sollievo sulle spiagge e le coste di tutto lo stivale. A tutti è capitato di rimanere ipnotizzati a scrutare l’orizzonte riflettersi e perdersi tra le onde. Ci è stato raccontato che i tesori più preziosi come la verità, si trovano nascosti nella profondità degli abissi dove in pochi si lanciano e avventurano. In superficie spesso emergono impurità, detriti e rifiuti d’ogni genere, un po’ come accade in qualsiasi ambito della vita. Gli occhi più distratti e superficiali, osservando il mare si concentrano sulla superficie di ciò che è a portata di sguardo, lo metabolizzano e commentano con la stessa superficialità e banalità.
Guardando il vasto mare biancoceleste, in queste settimane la spuma delle onde porta in superficie le solite “impurità mediatiche”, nel pattume di idiozie troviamo le solite futilità o ipotesi prive di veridicità. Tra meduse, bottiglie e buste di plastica, abbiamo trovato nomi di allenatori piazzati sulle panchine di mezza serie A senza un criterio e una logica, dolorosi addii e traumatici arrivederci trasformatisi in ipotetici trasferimenti a squadre e club di serie A, trattative portate avanti dalla fantasia di alcuni giornalisti e non dai Direttori Sportivi, affari dati per conclusi da giorni che non si sono mai concretizzati, fake-news che spuntano fuori sui vari siti come le lumache dopo un acquazzone estivo, tanto di tutto e di niente.
Tutto questo ad una settimana dall’apertura ufficiale del calciomercato, e l’insofferenza di molti tifosi si alimenta di giorno in giorno. Per tanti non poter vedere un volto nuovo provoca lo stesso fastidio dei sedili bollenti della macchina parcheggiata sotto il sole.
Soffermandoci esclusivamente sulla superficie per colpa di tutte queste figure, potremmo definire il mare Lazio sporco, inquinato e poco affascinante, ma il nostro oceano è ricco di tesori preziosi e forzieri stracolmi di emozioni uniche e speciali. I nostri tesori si trovano in profondità, dove non c’è tanta luce, dove non c’è frastuono, rumore e confusione. Il nostro oro luccica e risplende tra la riservatezza e la dignità, tra il senso d’appartenenza estremo e la fede incrollabile, queste ricchezze emozionali non chiedono di essere scoperte, ma sono la che aspettano di essere condivise con gli esploratori più audaci, coraggiosi e attenti.
In tanti attendono impazienti la data di presentazione della nuova campagna abbonamenti, molti altri invece aspettano l’arrivo di qualche volto nuovo con una sciarpa biancoceleste al collo. Tutti soffriamo il caldo, l’afa, l’attesa snervante, il tedio del calcio parlato e non giocato, ma andare in escandescenza o perdere la pazienza per un mercato che per tutti comincerà ed entrerà nel vivo tra una settimana, a cosa serve?
Adekanye già corre, Jony sta per arrivare, Vavro like like like, Lazzari è più vicino o è più lontano? Ma i soldi soldi soldi del PSG per Milinkovic arrivano o non arrivano? E Pedro Neto e Jordao? Ah che Benfica…
Manca solamente la fastidiosa sabbia negli occhi lanciata dal telo del vicino ed il classico e puntuale: “Coccooo cocco bellooo!”, nell’orario del riposino ed il quadro di questa primissima parte d’estate è completo.
Sforziamoci di guardare oltre, di andare in profondità, alla ricerca di ciò che veramente rende il nostro popolo ricco, unico e ineguagliabile.
Valore ai valori… attenzione alle tradizioni, fedeltà estrema, calma, forza e lucidità che da sempre fanno rima con Lazialità…
Ben 62 giorni di calciomercato lasceranno sicuramente il segno, quindi come ripetevano spesso il Barone Nils Liedholm e Raf: “Self control” e nel frattempo, vamos alla playa…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!