Gigi Cagni è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Certe situazioni sono dovute ad aspetti mentali, passare da un partita come quella col Chievo a quelle contro Milan e Sampdoria riguarda anche la difficoltà di dover affrontare molti eventi ravvicinati. L’espulsione della Samp è stata importante per riuscire a gestire meglio le energie, in 11 contro 11 le difficoltà nella ripresa per la Lazio potevano essere anche maggiori.

C’è bravura dell’allenatore nell’arrivare a trovare continuità. Per arrivare a risultati importanti ci vogliono tre anni di lavoro, Simone Inzaghi è partito dal 4-3-3 arrivando a un 3-5-2 più equilibrato, soprattutto adattando i giocatori che ha al modulo. Facendoli ruotare, fa giocare quelli che sono più adatti alla partita da affrontare e i giocatori con grande professionalità hanno accettato le decisioni dell’allenatore.

Un allenatore non guarda il calendario, ma si concentra sempre sulla partita successiva. Dopo una settimana molto dispendio la Lazio deve affrontare la prossima partita al meglio, dopo aver capito di poter praticamente sia vincere sia perdere contro chiunque: il campo d’altronde non mente mai.

Per mettere in difficoltà l’Atalanta bisogna innanzitutto stare bene fisicamente: se loro corrono è un problema, perché è un squadra che aggredisce sapendo però sfruttare anche un grande qualità. Che non manca però neanche alla Lazio. Si scontreranno due grandi allenatori, Gasperini ha più esperienza ed entrambi hanno deciso di giocare a tre. L’intensità dell’Atalanta sarà l’aspetto più temibile.

Inzaghi mi ha fatto pensare alla qualità del gruppo, dicendo: io ho tre attaccanti molto forti, ne giocano due e chi resta fuori sa aspettare per il bene della squadra. Questa gerarchia viene rispettata quando si ha un società forte alle spalle che sostiene le scelte del tecnico.

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