di Danilo GALDINO
“Il rimpianto è un enorme spreco d’energia. Non vi si può costruire nulla sopra. Serve soltanto a sguazzarvi dentro”.
Le parole della scrittrice Katherine Mansfield, credo siano la risposta migliore a tutto ciò che si è scatenato in ognuno di noi nell’ultima settimana. Vedendo la vera Banda Inzaghi sbancare Milano e conquistare l’ennesima finale di Coppa Italia, un po’ tutti ci siamo chiesti: “Ma come ha fatto questa squadra a perdere contro il Chievo?”. Vedendo la prestazione del primo tempo di ieri pomeriggio a Marassi ed il risultato finale, un po’ tutti ci siamo chiesti: “Ma come ha fatto questa squadra a perdere contro il Chievo?”.
Vedendo ieri sera la classifica, il primo pensiero è sicuramente andato all’incredibile sconfitta interna contro il Chievo della scorsa settimana, con quei tre punti ora saremmo quarti in classifica a pari merito con gli altri, ma in vantaggio grazie all’umiliante 3-0 del 2 marzo scorso.
“Il rimpianto è un enorme spreco d’energia. Non vi si può costruire nulla sopra. Serve soltanto a sguazzarvi dentro”.
Non porta a nulla continuare a pensare ad un mese di aprile deludente e inspiegabile, ma deve servire solamente a capire che questa Lazio nostra, non può mai rilassarsi e prendere sottogamba un avversario. Nel girone di andata si chiedeva di invertire la tendenza che ci portava ad essere sempre grandi con le piccole e perdere tutti gli scontri diretti con le grandi, ma nessuno poteva immaginare che si invertisse totalmente questo fattore. Non serve a nulla piangere su ciò che sarebbe potuto essere, perché con i se e con i ma, non si è mai realizzato nulla. Ora abbiamo un solo compito: provare a vincere le prossime quattro partite di campionato e la finale del 15 maggio, poi alle 23:00 del 26 maggio faremo tutte le considerazioni che andranno fatte. Questa squadra anche ieri pomeriggio, ha dimostrato di poter vincere contro qualsiasi avversario, in trasferta come in casa, trascinata dalle giocate di giocatori che mese dopo mese sono riusciti a ritagliarsi spazio e considerazione. Sbancare Marassi contro una Sampdoria che nelle mura amiche aveva subito solamente una manciata di reti, non era affatto facile. Vincere subito dopo la gran partita di mercoledì sera in Coppa Italia e senza poter schierare dal primo minuto giocatori come Luis Alberto, Milinkovic, Radu e Immobile, rende ancor più evidente le capacità e le risorse che possiede questo gruppo.
Nessuno dei vari opinionisti e commentatori televisivi, ha evidenziato gli errori dell’arbitro Maresca e di un VAR spento, le solite disattenzioni che hanno provato a rimettere in partita una buona Sampdoria domata è schiantata nel primo tempo da un’ottima prestazione di squadra e dalle giocate di un super Caicedo.
Questa Lazio con un mese di aprile diverso, ora si troverebbe a lottare con l’Inter per il terzo posto, ma “il rimpianto è un enorme spreco d’energia. Non vi si può costruire nulla sopra. Serve soltanto a sguazzarvi dentro”.
Sicuramente in questa settimana che ci porterà all’anteprima della finale di Coppa Italia, i quotidiani romani chiederanno alla Banda Inzaghi una grande prestazione contro l’Atalanta e una vittoria fondamentale per la corsa all’Europa, ma dando uno sguardo alla classifica sappiamo bene il motivo di tali richieste e di un improvviso interesse ai nostri colori.
I nostri ragazzi, hanno ancora molto da farsi perdonare e sanno bene che l’unico modo per farlo è vincere, vincere e ancora vincere, fino alla fine della stagione. Non sarà semplice, ma questa squadra ha dimostrato in più di in occasione di possedere i mezzi per poter battere Atalanta, Cagliari, Bologna e Torino.
Serviranno umiltà, concentrazione, forza e rabbia, le stesse che ieri ha dimostrato di avere Caicedo in occasione delle due splendide reti messe a segno. Serviranno giocatori vogliosi, motivati e in forma come Rómulo, Parolo e Bastos, nuovamente protagonisti e che per settimane sono stati accantonati e non presi in considerazione.
Oggi è 29 aprile, un giorno importante per vari motivi, è una data che tutti i Laziali hanno scolpita nel cuore e nella mente. In un 29 aprile di ventuno anni fa, cambiava radicalmente la nostra storia. La vittoria in rimonta per 3-1 contro il Milan di Berlusconi in quell’incredibile ritorno della finale di Coppa Italia, fu l’inizio di una nuova era, l’inizio di una serie di vittorie che ancora oggi viviamo con continuità, da quella notte ad oggi, la Lazio nostra è la squadra che ha vinto di più in Italia e in Europa insieme alla Juventus, l’Inter ed il Milan.
29 aprile… finale di Coppa Italia… a distanza di ventuno anni, oggi alle ore 12:00 inizierà la corsa al biglietto per un’altra finale, da quella rete in scivolata di Sandro Nesta abbiamo vinto ben cinque Coppe Italia e tra 17 giorni contro l’Atalanta, potremmo centrare la settima della nostra storia.
Conosciamo perfettamente i limiti e le potenzialità di questa squadra, quindi bisogna sostenerla e aiutarla in questo rush finale di stagione, concentrarci solamente sulla speranza e l’amore come già è accaduto negli anni passati.
Tutto ciò che si ama incondizionatamente, profondamente e sinceramente, va curato ogni giorno senza tentennamenti o rimorsi.
L’amore non si snobba, non si rinnega, non si svende, non si sottovaluta mai.
L’amore ti accompagna ti dona forza ed energia in ogni momento della giornata.
L’amore va protetto, alimentato e manifestato in ogni istante.
L’amore va rispettato, compreso e mai maltrattato o abbandonato.
Quindi in questo momento così importante, prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.
Perché l’amore conta…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!