di Danilo GALDINO

Sognare è per pochi… perché sognare implica fatica estrema, sacrificio costante, rischi che non tutti sono disposti a correre.
Sognare non è per tutti…
Sognare è qualcosa che si impara da bambini. Sì, è quella l’età migliore per sognare, perché si è puri, intraprendenti, incoscienti e testardi. Crescendo, chi più, e chi meno, quasi tutti smarriscono queste componenti ed i mille dubbi che questa vita impone, soffocano i sogni e la voglia di continuare a farlo. Ci si arrende al volere di chi ti vuole omologato, di chi manipola e gestisce a proprio piacimento e vantaggio.
Quegli irriducibili sognatori, che nonostante l’avanzare degli anni, continuano a non desistere, a ribellarsi al volere altrui, e a vivere con la stessa vitalità, determinazione e voglia di osare senza porsi limiti.
Ma chi è un sognatore? È semplicemente un uomo che non ha represso la sua componente fanciullesca, la stessa di quando passava le giornate a sperimentare, scoprire e inseguire tutto e tutti. I bambini non si stancano mai, non si fanno troppi problemi, non si curano del giudizio altrui, ridono, piangono, magari si disperano e fanno i capricci, ma poi la loro testardaggine li riporta a ritentare, fino alla conquista.
Ritentare fino alla conquista, ritentare fino alla conquista, e poi ancora una volta, e un’altra ancora, fino a che ciò che desideravano con tutto il cuore prenda forma.
Non sempre al primo tentativo le cose vanno come si spera, capita che ti impegni per più di un’ora, fai tutto molto bene, ma nel momento in cui prendi fiato e ti rilassi per un minuto, tutti gli sforzi profusi fino a quel momento vengano vanificati.
Dopo le ottime prestazioni contro la Juventus, il Milan in Coppa Italia, la vittoria schiacciante nel derby, ieri sera la nostra Banda Inzaghi ha sfoderato un’altra partita importante in uno dei campi più ostici della serie A.
Allo stadio Artemio Franchi di Firenze, nessuna delle squadre che inseguono la super Juventus di Allegri, è riuscita a vincere: il Napoli dopo che sul finire della scorsa aveva perso le sue speranze scudetto, anche quest’anno non è andato oltre lo 0-0. L’Inter di Spalletti ha pareggiato 3-3, gli altri hanno strappato un pareggio 1-1 in campionato e sono stati umiliati in Coppa Italia per 7-1, la sorprendente Atalanta di Gasperini ci ha perso per 2-0.
La Lazio nostra sospinta da un fantastico settore ospiti che l’ha praticamente fatta giocare in casa come sempre, torna a Roma con l’amaro in bocca, dopo un pareggio per 1-1, figlio di una bellissima prestazione da parte di tutta la squadra. Dei 28 giocatori scesi in campo il migliore in assoluto è stato il vice titolare della porta viola Terracciano. Solo nel primo tempo ha evitato con quattro interventi miracolosi il raddoppio biancoceleste. I nostri ragazzi con la formula fantasia e impiegando contemporaneamente i quattro tenori dal primo minuto, hanno surclassato per un’ora la squadra di Stefano Pioli. Le giocate di Correa, Immobile, Luis Alberto e Milinkovic Savic, hanno garantito tanta qualità e imprevedibilità, personalità e classe.
Nonostante il pareggio sull’unico tiro nello specchio della porta di Strakosha, la nostra Banda, ha convinto e ci permette ancora di sognare. Chi si fa ingannare da una classifica che attualmente ci vede sotto a tutte le squadre che corrono per i posti in Europa, deve ricordarsi che c’è sempre una partita casalinga contro l’Udinese da recuperare e che nel giro di sette punti ci sono ben sei squadre appaiate che corrono per due posti Champions ed i restanti in Europa League.
Sognare è per pochi… perché sognare implica fatica estrema, sacrificio costante, rischi che non tutti sono disposti a correre.
Sognare non è per tutti…
Ci saranno sempre mani lerce e sporche, che vorranno soffocare la componente sognante e fanciullesca, che è in te. Non permetterglielo mai, lotta e ribellati, insisti e resisti, perché solo chi non smette di credere realizza ciò che per molti è considerato impossibile.
I sognatori, quasi sempre vengono mal giudicati e criticati da chi non li comprende o peggio ancora li invidia e teme. Chi continua ad inseguire i propri sogni viene definito: superficiale, disubbidiente, utopista, o più semplicemente folle. Chi si è fatto domare e addomesticare, non comprende più certi comportamenti e atteggiamenti, quindi resta spiazzato e intimorito davanti alla sana “follia di un sognatore”.
Il Laziale da sempre, è uno degli esempi più belli dell’esser sognatore, perché per amare ostinatamente e incondizionatamente qualcosa, fregandosene di tutto e tutti, devi essere uno spirito libero e possedere quel pizzico di sana follia.
Quello che stiamo vivendo oggi non è casuale, ma è frutto di tanti sacrifici, di tanta passione, di innumerevoli scontri. Quello che emoziona oggi, era presente solo nella testa e nel cuore dei più audaci, di chi non si piega, di chi non dirà mai “Sì, signore!” senza aver prima lottato fino allo sfinimento.
Un allenatore tifoso vincente; uno staff di Laziali, giocatori forti che si comportano come tifosi, che si divertono a divertire e a vincere; una classifica in campionato che permette ancora di sperare; la possibilità di arrivare a giocarsi tra una quarantina di giorni l’ennesima finale di un importante trofeo. Tutto questo fino a un paio di mesi fa, poteva immaginarlo solo un folle, solo un inguaribile malato d’amore, solo un Laziale con la filigrana.
Un sognatore non si stanca mai di correre, non si può fermare, perché c’è sempre un nuovo viaggio da intraprendere e affrontare, una nuova scoperta da vivere. La strada che porta alla realizzazione di un sogno, è lunga e in salita, è faticosa e a tratti estenuante, ed è per questo che la stragrande maggioranza desiste, molla e rinuncia.
Chi sogna lotta, chi sogna è libero, chi sogna vive…
Al termine di una tappa, ne inizia immediatamente una nuova, per questo non smetteremo mai di correre e volare con te Lazio nostra, sì con te che ci fai battere forte il cuore senza chiedere nulla in cambio, nient’altro che amore e fedeltà.
Domenica 17 marzo, alle ore 15:00, quando sarai dentro lo stadio Olimpico, chiudi gli occhi e fatti ammantare dall’amore e la forza di chi è come te, ci saranno le stesse facce di sempre, ci sarai tu con la tua incrollabile fede e quella voglia di sognare che non hai mai abbandonato.
No, non puoi fermare chi ancora non si arrende e ha un cuore impavido e ribelle…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.