di Danilo GALDINO
In spagnolo aspettare si dice “esperar”, perché in fondo aspettare è anche sperare… sperare in qualcosa di buono, sperare in qualcosa di meglio, sperare per non disperare.
Nessuno ha mai quantificato quanto tempo della nostra vita passiamo aspettando qualcosa o qualcuno. La nostra esistenza si basa sull’attesa: dati alla mano trascorriamo gran parte della nostra vita quotidiana ad aspettare. Ad esempio, per chi vive a Roma un terzo della propria esistenza si trascorre in macchina nel traffico; circa cinque giorni all’anno si passano aspettando che il pc o lo smartphone carichi la pagina del sito che desideriamo visualizzare, troppo spesso si consuma e spreca tempo prezioso inutilmente.
Attesa, attesa, attesa che si vive in questi giorni in casa Lazio.
Attesa logorante e snervante per i più impazienti e presciolosi, attesa naturale e fisiologica per chi non ha perso di vista la data odierna che indica il calendario. Il campionato italiano è terminato da dieci giorni e in molti smaniano correndo dietro al turbinio di nomi più o meno conosciuti sbattuti sulle pagine dei giornali. Nomi frutto troppo spesso della fantasia di molti giornalisti e addetti ai lavori, ma come abbiamo ripetuto tante e tante volte nel corso del tempo, il calciomercato della Lazio nostra mai come quest’anno è un grande punto interrogativo condizionato da varianti imponderabili che si potrebbero palesare in qualsiasi momento.
La società è stata brava nel corso degli ultimi 18 mesi a blindare con contratti pluriennali, tutti i giocatori più forti della rosa, quindi forte del potere contrattuale in essere può decidere senza alcun condizionamento cosa fare. Chi volesse strappare i nostri gioielli mai come quest’anno, dovrà faticare parecchio e soprattutto presentarsi con montagne e montagne di soldi veri. Le squadre che realmente possono permettersi offerte da capogiro, da 100-150 milioni di euro, sono cinque o sei in tutta Europa.
Questa è una squadra forte che deve essere potenziata con 5-6 innesti di qualità che vadano a puntellare un gruppo che è stato tra i più prolifici d’Europa e che ha incantato per il gioco espresso in quasi tutte le 55 partite ufficiali disputate.
Sono due le strade che si materializzano davanti a noi: tenere tutti i giocatori migliori e investire i 35-40 milioni già nelle nostre casse, o in caso di un’offerta spropositata cedere uno dei nostri campioni e poter investire l’equivalente dei soldi investiti nelle ultime 6 stagioni.
Esperar e aspettar… aspettar ed esperar…
Affidandoci alle persone che dodici mesi fa hanno costruito e poi plasmato un gruppo che ci ha regalato un trofeo, tante soddisfazioni e un mare di emozioni.
Esperar e aspettar… aspettar e sperar… cercando di non farci travolgere e influenzare dai cattivi pensieri e dalle parole nocive e depotenzianti che leggiamo continuamente sui giornali e sui vari siti dedicati alla Lazio, che poi sono le stesse parole che ascoltiamo nelle varie radio che si dedicano dalla mattina alla sera alle vicende biancocelesti.
Sabato il Mister convolerà a nozze con la sua compagna, e nelle prossime ore si incontrerà con il D.S. Igli Tare. In questi giorni finiranno di pianificare tutte le varie strategie di mercato in entrata e uscita. Insieme come l’anno scorso daranno vita per la stagione 2018-19 alla terza Banda Inzaghi.
È inutile farsi il sangue amaro dietro alle tante cretinate che piovono sulle nostre teste, cerchiamo invece di goderci queste ultime 48 ore del mese più bello dell’anno per il nostro popolo: maggio con le sue date storiche, le sue ricorrenze e anniversari è da sempre il mese più importante ed emozionante…
12 maggio…
14 maggio…
19 maggio…
26 maggio…
30 maggio…
Sembra quasi una dolce e piacevole cantilena, che riporta alla mente attimi di eternità che hanno contraddistinto e segnato la vita di tutti noi.
Sarà una lunga estate caldissima e non solo per le temperature che superano già i 30 gradi. Noi siamo pronti come sempre ad affrontarla e fronteggiarla con il nostro solito atteggiamento.
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!