L’avvocato Gian Luca Mignogna ha annunciato una nuova importante scoperta sul campionato del 1914/15: ancora un tassello che scioglie l’ennesimo dubbio sulla legittimità dell’assegnazione del titolo alla Lazio in ex aequo col Genoa:

L’emergenza coronavirus ha fermato il calcio in tutto il mondo, in questi Paesi si è andati alla ricerca di un precedente simile e l’unico è il campionato italiano di calcio del 1914/15, il primo torneo nazionale interrotto da un intervento grave ed extracalcistico. L’attenzione internazionale finalmente si è soffermata su quel campionato e in tutto il mondo stanno scoprendo quale ingiustizia fu costretta a mandar giù la Lazio. In tanti dall’estero mi chiedono come mai la FIGC non decide, avendo letto tutte le carte.

La risposta oggi è che non si tratta di una priorità, considerando ciò che stiamo vivendo, ma le istituzioni sono chiamate anche ad affrontare le questioni contingenti. Al momento però si stanno aggiungendo ulteriori particolari, ci saranno nuovi depositi agli atti federali e proveremo a chiudere ulteriormente il cerchio.

L’ultimo deposito riguarda la cosiddetta questione meridionale. In realtà se n’era parlato un po’ di tempo fa e avevamo ritenuto chiusa la questione quando il Centro Studi aveva scoperto l’Italia Sportiva che aveva sancito che la Lazio fu campione dell’Italia del Centro-Sud, un quotidiano che venne considerato organo ufficiale dalla FIGC. Da parte genoana hanno però tirato fuori di nuovo la questione, ponendo dubbi sulla mancata ripetizione della partita tra Internazionale di Napoli e Naples. Abbiamo dunque scoperto che Il Mattino di Napoli, che uscì in una doppia edizione del 24 e 25 maggio 1915, nel descrivere quella partita non fa alcun riferimento alla finale da disputarsi contro il Napoli e credo che se quella partita fosse valsa a una qualificazione così importante sarebbhttps://www.lazialionair.it/wp-admin/edit.php?post_type=slidere stato scritto.

La cosa più importante che è venuta fuori però è che quella partita non poteva assolutamente considerarsi omologabile, e non lo fu: l’Internazionale peraltro la giocò nove contro undici, ma soprattutto fu arbitrata da un tesserato del Naples, Attilio Bruschini, e non da un regolare arbitro o da un delegato della FIGC dell’epoca. Credo che questo metta la parola fine su una questione che da Genova continuano a tirare fuori pretestuosamente: come siamo arrivati noi a queste conclusioni, potrebbe arrivarci chiunque, questo francamente mi fa dubitare della scientificità del Comitato della Fondazione Genoa.

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