Luca Caselli, ex Sindaco di Sassuolo e Presidente del consiglio comunale della città emiliana, è intervenuto su Elleradio nella trasmissione Laziali On Air:
“I tifosi del Sassuolo che seguivano la squadra già in Interregionale sono circa 200/250 e per loro c’è grande rispetto, molti altri sono arrivati quando è sbarcata la Serie A. Il Sassuolo ha un rapporto privilegiato anche sul mercato con l’altra squadra della Capitale, che peraltro è l’unica che non ha mai battuto in campionato, anche con la Juventus è arrivato un successo.”
“A Sassuolo ci sono comunque dei laziali, da Presidente del consiglio comunale comunale preferisco andare nel settore ospiti con i tifosi con mia figlia, anche se il caro biglietti è sicuramente una cosa inaccettabile a questi livelli. Domenica comunque inaugureremo la nuova pezza “Lazio Club Modena – Giuliano Fiorini”, abbiamo l’onore di avere nel club i figli di Giuliano, saluto in particolare Paola Bizzarri e Massimo Cardinali che sono colonne del club. Nello scorso consiglio comunale siamo comunque partiti con tre laziali su ventisette, poi rimasti in due perché uno si è dimesso.”
“Ho conosciuto personalmente il dottor Squinzi ed era una delle persone più serie che ho mai conosciuto in vita mia. Il Sassuolo ha un unico socio che è anche sponsor, la Mapei. Nel momento in cui la Mapei prosegue nel suo impegno la continuità del club non è in dubbio, anche se ovviamente il contraccolpo psicologico è stato importante. I calciatori hanno però la certezza della solidità della società. Hanno un allenatore un po’ strano detto in senso buono, perché De Zerbi ha idee precise e particolari anche se non è amatissimo a livello locale. L’unico allenatore che ha davvero lasciato il segno da queste parti è stato Di Francesco.”
“Secondo me mettere un po’ l’Europa da parte non è stata una cosa poi tanto inconscia, si è visto anche dal turn over messo in atto da Inzaghi. Si è ragionato così: facciamo un certo tipo di turn over, se va bene bene altrimenti si esce dall’Europa League che nei primi turni è una sorta di Serie C dell’Europa, poi dai sedicesimi si alza il livello ma si riduce anche di molto la possibilità di vittoria. Non sono tra quelli che dicono che il quarto posto sia vitale, è un obiettivo ma non un trofeo. Io sono felicissimo di aver vinto la Coppa Italia, che se non la si vince è una Coppetta, altrimenti si esulta. A me piace quando la Lazio alza un trofeo, anche la Supercoppa Italiana… vale certamente di più della Coppa delle Fiere!”