di Danilo GALDINO (foto © Roberto PROIETTO)

Eh già…
Sembrava la fine del mondo, ma siamo ancora qua, ci vuole abilità per non farsi travolgere dall’eccessiva negatività e ritrovarsi dopo sette giornate di campionato a 11 punti in classifica, con tre vittorie, due pareggi e due sconfitte.
Eh, già…
La crisi di risultati e prestazioni, la discontinuità, gli errori di valutazione, la sfortuna quando arriva poi va via, il tempo di inventarsi un’altra diavoleria, ritrovare le giuste motivazioni e la consapevolezza di essere una Banda con tante risorse di qualità.
Col cuore che batte più forte, la vita che va e non va, l’amore incondizionato non si vende e non si regala.
Mettendoci sempre l’anima, nessuno si pente e continua sempre a tifar, con l’aria, col sole, con la rabbia nel cuore, con l’odio e l’amore, in quattro parole: noi siamo ancora qua!
Eh, già… Eh, già…
Noi siamo ancora qua, eh già!
Ormai io sono vaccinato alle mille critiche ed ai tanti attacchi mediatici che piovono puntualmente sulla nostra testa, sai ci vuole fantasia per inventare ogni giorno tanta porcheria. Eh allora che si fa?
Non resta che continuare a lottare e amare quella maglia, quell’ideale e quella fede che ci ha regalato papà.
Eh, già… Riprenditi la vita che vuoi tu, quella da fastidiosa spina nel cuore di un sistema di potere storicamente avverso, che cerca sempre di affossarci nei momenti di difficoltà e che fa finta di non calcolarci quando vinciamo e meritiamo le luci della ribalta.
Io resto sempre in bilico tra mille difficoltà senza mai tremar o scappar, resto aggrappato a quella parte alta della classifica che tanto fa gola a mezza serie A e a chi ha bisogno per sopravvivere dei soldi della Champions League. Abbiamo perso due partite, contro la modesta Spal e con la super Inter di Conte, abbiamo pareggiato due partite contro gli “altri” ed il Bologna di Sinisa, abbiamo vinto contro la Sampdoria che ha esonerato ieri er poro Di Fra, il Parma ed il Genoa, ma nonostante varie difficoltà, la classifica settimana dopo settimana ci vede più o meno ad un passo dei grandi protagonisti di questo avvio di stagione, la Lazio nostra la vedi più su, più giù, più su, più giù, più su… a 5 punti dall’Atalanta terza, ma anche a 5 punti dal Lecce terzultimo.
Col cuore che batte più forte, il gioco che va e non va, con Ciro che non si arrende e continua a segnar, ma l’anima non si arrende alla voglia di sognar, poi piango, poi rido, poi non mi decido.
Dopo la sosta cosa succederà?
Col cuore che batte più forte, la notte adda passà, lottando, soffrendo, giocando, noi siamo ancora qua!!!
Osservando i numeri bisogna fare varie considerazioni, abbiamo segnato 13 reti e ne abbiamo subite 6 proprio come la Juventus capolista, ma loro rispetto a noi le partite le chiudono sempre, non commettono gravi errori in difesa e davanti la porta avversaria, sanno gestire sempre il vantaggio e hanno vinto 6 partite delle 7 disputate.
Gli stessi numeri della Juventus, ma non gli stessi punti…
Logicamente non può essere la squadra otto volte Campione d’Italia il nostro termine di paragone, ma osservando i numeri degli “altri”, vediamo che hanno segnato una rete meno di noi e ne hanno subite 4 più della nostra difesa, totalizzando però un punto in più di noi.
Gli episodi possono cambiare giudizi in un attimo, con un solo palo in meno dei quattro colpiti al derby, noi avremmo gli stessi punti del Napoli quarto in classifica e loro sarebbero a pari punti con il Milan che sta per esonerare Giampaolo.
Questa prima parte di stagione, complice mille motivi diversi, ha dimostrato che la serie A attualmente è molto livellata e in ogni partita ci sono insidie per qualsiasi formazione.
Con due-tre risultati utili consecutivi si può scalare la classifica da un capo all’altro, la Fiorentina di Montella ne è l’esempio più evidente.
Serve continuità di rendimento, costanza e determinazione per raggiungere un traguardo che rincorriamo dall’estate del 2015, l’Atalanta ha dimostrato e smentito tutto quello che era stato detto per anni: in Champions può andare anche una cosiddetta provinciale non sostenuta dai poteri forti, in questo avvio di stagione giocare il doppio impegno settimanale non ha frenato o penalizzato la squadra di Gasperini; non servono nomi altisonanti, ma giocatori talentuosi, vogliosi e ben messi in campo per vincere e convincere tutti.
Tutto può ancora essere fatto, tutto può ancora essere raggiunto, tutto può ancora accadere… come sempre saremo artefici del nostro destino. È semplice da capire, è tutto molto semplice…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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