di Danilo GALDINO
Ci sono amici che vorresti sempre abbracciare, ritrovarti con quella persona che ti trasmetteva forza e sicurezza, che faceva tremare la terra con la sua forza ed il suo carisma, che ti guardava le spalle e terrorizzava tutti gli avversari che si trovava davanti.
Ci sono amici a cui vorresti sorridere occhi dentro agli occhi, ricordando attimi di eternità, sfide epiche e vittorie leggendarie condivise in ogni angolo d’Italia e d’Europa.
Ci sono amici che rispetterai sempre, con cui hai pianto di gioia e sfidato il mondo intero, persone invincibili che affrontavano a petto in fuori la follia degli uomini e della guerra, campioni che scagliavano bombe a cento all’ora solo per far goal e non per uccidere.
Ci sono amici che non hai mai visto piangere di paura o indietreggiare davanti a un pericolo, non persone comuni, ma veri e propri leader carismatici in grado di trascinare tutti e tutto.
Ci sono amici che non possono invecchiare, che non possono cadere mai e soccombere, semplicemente perché loro sono sempre stati indistruttibili e più forti di ogni avversario.
Ci sono amici con cui hai parlato e discusso, riso e pianto, aspettato con il fiato in gola uno scudetto storico e battuto gli invincibili diavoli rossi sotto lo sguardo di tutti gli amanti del calcio d’Europa.
Ci sono amici che soffrono inspiegabilmente, che stanno combattendo la sfida più dura della loro vita e lo fanno con la solita grinta travolgente. Maledetta malattia che colpisce silenziosa e alle spalle, leucemia infame che senza scrupoli bussi alla porta di un giovane marito e padre di famiglia.
Ci sono amici che sogni di ritrovarti davanti, calpestando insieme l’erba verde dello stadio Dall’Ara di Bologna, amici mai nemici, forse per qualche ora avversari, ma che resteranno per sempre amici speciali.
“Roma è la mia città adottiva. Non nascondo di essere Laziale, ma a parte quello dò tutto per la squadra per cui lavoro”.
Dopo ammissioni pubbliche così sincere e spontanee, ci sono amici che non sono solo amici, ma fanno parte della nostra stessa famiglia, amici figli dello stesso sentimento, quindi fratelli.
Domani a Bologna affronteremo la squadra di un Laziale come te, come me, come noi, un amico che avremmo voluto abbracciare forte e battere sul campo, ricevere da lui anche qualche vaffa, ma con cui saremmo andati a bere qualcosa insieme al termine dell’incontro.
La sfida di domani con il Bologna del nostro amico Sinisa, non sarà una partita come tutte le altre, sicuramente la posta in palio saranno sempre tre punti preziosi, ma le emozioni che vivremo, penetreranno la pelle e arriveranno dritte al cuore.
Quando l’arbitro Orsato fischierà l’inizio delle ostilità, ognuno vorrà sopraffare l’altro, ma lo si farà con il rispetto che contraddistingue gli amici fraterni.
Il risultato che sogniamo tutti noi Laziali è una bella vittoria sul campo della Banda Inzaghi e un incredibile successo di Sinisa nella vita quotidiana…
Amico nostro, lotta e combatti come hai fatto per ben 126 volte con l’aquila sul cuore, lotta e vinci la partita più importante di sempre, perché il prossimo primo marzo ti vogliamo vedere sorridente sotto la Curva Nord, proprio come hai fatto in tante altre occasioni passate e come dovrai continuare a fare ancora per molto tempo.
“Tifosi avversari, senza tregua ormai, nemici magari per una sera e poi sicuri che quando emergenza verrà, un aiuto ognuno di noi due darà… Tu sei il mio amico carissimo, non tradirmi mai…”
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!