di Danilo GALDINO

È finito… ieri alle ore 22:00 si è concluso il calciomercato estivo anche per gli altri paesi. Termina quel periodo che dalla fine del campionato o anche prima, riempie le giornate di tanti addetti ai lavori, tifosi o semplice persone curiose.
Adesso di cosa parleranno tutto il giorno?
Sergej Milinkovic-Savic non è andato al Psg, nè allo United o al Real Madrid, nè alla Juventus o all’Inter, ma tra qualche settimana qualcuno probabilmente dirà che il trasferimento è solamente rimandato a gennaio o sicuramente al prossimo anno.
Quasi tutti i Laziali si aspettavano qualche altro acquisto oltre a Lazzari, Vavro, Jony, Adekanye e Andrè Anderson, ma la società ha deciso di andare avanti con lo stesso gruppo dello scorso anno, puntando a recuperare i calciatori già in organico e senza effettuare nessuna cessione eccellente.
Nessuno può negare che la Banda Inzaghi ha 14-15 elementi molto affidabili, di qualità certificata e che spesso hanno fatto la differenza. Un gruppo che negli ultimi tre anni ha raggiunto ben tre finali, vinto due trofei e giocato alla pari con tutte le squadre d’Italia, ma le perplessità che avvertono un po’ tutti, sono sempre le stesse da anni, quelle che possono essere generate da varianti imponderabili e che nelle stagioni precedenti hanno precluso alcuni traguardi importanti. Eventuali infortuni, squalifiche che si sommeranno inevitabilmente e la stanchezza che peserà sui muscoli dopo tante partite da disputare fino al termine della stagione, saranno tutti aspetti determinanti che potrebbero indebolire la squadra nei momenti decisivi. Nessuno però sa con certezza chi avrà ragione o meno, chi avrà preso le decisioni giuste e avrà fatto le scelte vincenti, chi deluderà e chi sarà una bella rivelazione, ma avere avuto qualche altro innesto di qualità avrebbe permesso di sostenere al meglio anche gli eventuali periodi più complicati.
Il calciomercato è una dimensione unica e particolarissima, quando è aperto per molti sembra chiuso, quando è ufficialmente chiuso per tanti sembra aperto. Il calciomercato permette a tutti di cambiare abito, di potersi trasformare in ciò che si vorrebbe essere, ma che in realtà non si è… un po’ come il carnevale per i bambini, ma anziché trovare persone mascherate da Zorro con i baffi disegnati con i pennarelli, trovi broker finanziari che parlano di borsa e investimenti credendo che il dow-jones sia il cantante di “sex bomb”. Poi ci sono gli esperti di calcio internazionale e paesi stranieri, ma il viaggio più lungo che hanno fatto nella loro vita è stato Roma- Ponza. Il ruolo dell’allenatore che normalmente è il più gettonato per dieci mesi, di colpo viene scalzato da quello di Direttore Sportivo: “Potevamo prendere questo… se te lo dico io fidate. Sono 3 anni di fila che vinco al fantacalcio con i miei colleghi di lavoro”.
Tra qualche giorno in tanti rinfileranno nell’armadio la giacca di Igli Tare e torneranno prepotentemente a fare i Simoni Inzaghi…
Tra giornalisti e presunti tali, che buttano in pasto ai lettori, nomi su nomi e creano interessamenti o trattative inesistenti, sono passati giorni, settimane e mesi. A breve sbucheranno fuori ragionieri, contabili e revisori dei conti, esperti di gestione finanziaria che non riescono ad arrivare con lo stipendio alla metà del mese, perché lo sperperano tutto in un solo weekend di bagordi.
Ora tocca solo a te decidere cosa fare?
Continuare a brontolare o goderti il presente? Proseguire a lamentarti preventivamente o andarti a prendere quel ruolo di protagonista assoluto, insieme a una squadra che solamente un centinaio di giorni fa, ci ha regalato la nostra settima Coppa Italia.
Da oggi si potrebbe tornare tutti a fare i tifosi, accantonando conti, plusvalenze, prestiti, diritti di riscatto, commissioni, e tutto il resto. Ora tutti, nessuno escluso, possiamo tornare a pensare solo al campo, solo allo stadio e solo a ciò che più amiamo. Ora tutti possono tornare a sventolare la propria bandiera in ogni campo d’Italia e d’Europa, gridando con forza e amore incondizionato quelle cinque lettere che fanno vibrare forte il cuore: LAZIO… LAZIO… LAZIO…
Il derby pareggiato quarantotto ore fa, ha dimostrato che la nostra Banda Inzaghi è forte, gioca bene e può ritagliarsi un ruolo da protagonista anche in questa stagione. Le critiche costruttive e prive di condizionamenti fanno bene ed aiutano a crescere, invece sperare che le cose vadano male per poter dire “avevo ragione io” è inconcepibile e inaccettabile. Essere tifosi di se stessi, delle proprie idee o del personaggio che si vuole interpretare, è nocivo e non ha nulla a che fare con l’essere innamorato inguaribilmente di un ideale che si tramanda da 119 anni.
La Lazio nostra ed i Laziali sempre prima di ogni cosa, questo è ciò che dovrebbe ripetere un Laziale come fosse un mantra quotidiano. Saranno giornate complicate quelle che vivremo in questa settimana di calcio non giocato e non bisognerà cadere nelle trappole mediatiche che i nostri tanti nemici più o meno dichiarati prepareranno.
Pensiamo a goderci questa Banda, a sostenerla fino alla vittoria come sempre, perché come è già accaduto precedentemente “la forza della Banda per forza viene fuori…”
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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