di Danilo GALDINO

Viaggi e miraggi…
Non è solo il titolo del fantastico brano del Principe della musica italiana Francesco De Gregori, ma è quello che accade puntualmente ogni anno, la sera che precede il giorno in cui vengono stilati i calendari della serie A.
Viaggi e miraggi… l’attesa è preceduta da speranze, sicurezze, timori, calcoli, scaramanzie e film mentali, che magicamente si riattivano e risvegliano in questo giorno d’estate. Alle 18:45 di oggi, un dito si avvicinerà ad un pulsante e… Click!
La curiosità tocca i picchi più alti, aspettando di sapere quale sarà la prima tappa del nostro ennesimo viaggio con la Lazio nel cuore. Davanti ai nostri occhi finalmente comparirà la schermata della prima giornata: “Dove stiamo? Con chi siamo capitati? Ah eccoci…”
Nell’ultima stagione il cervello e telematico concepì un avvio infernale, come fossimo una neopromossa incrociammo nel giro di una settimana il Napoli in casa e la Juventus allo Stadium. Questo abbinamento letale fu subito accolto con la giusta preoccupazione da tutti, capimmo immediatamente che incominciare con le due squadre che negli ultimi campionati occupano i primi due posti della classifica, non sarebbe stato il miglior modo per iniziare la stagione.
Adesso non esistono più le teste di serie e da questa stagione anche l’ordine di partenza della prima in casa o fuori sarà casuale, l’unico paletto imposto e non poter disputare i derby alla prima e all’ultima giornata. Anche quest’anno si azionerà l’ordine casuale del “tutti contro tutti” senza alcuna limitazione, si potranno affrontare tutte le altre diciotto squadre che non sono di Roma.
“Quale sarà la prima trasferta di quest’anno? Dove si va?”
Nello scorso campionato alla seconda giornata tenemmo a battesimo Cristiano Ronaldo nel suo nuovo stadio. In quell’occasione il tanto bistrattato Wallace stupì tutti marcandolo molto bene, limitandolo e non permettendogli di segnare la sua prima rete italiana proprio a noi.
“Ma il derby, quando c’è il derby?”
Questa è la domanda che tutti noi ci poniamo come iniziano i vari accoppiamenti. Cerchiare in rosso sul calendario quelle due date è il primo esercizio che viene fatto al termine dei sorteggi.
Chissà perché ogni anno, in quei minuti, ci trasformiamo un po’ tutti, in Alan del film “Una Notte da Leoni”. La nostra faccia assume la stessa espressione del simpatico e stravagante “panzone” davanti al tavolo del black jack. Proprio come lui iniziamo a vedere formule algebriche e calcoli matematici immaginari di ogni tipo, creando incastri e tabelle immaginarie per organizzare tutti i nostri impegni futuri.
In quel momento l’entusiasmo, l’adrenalina, l’astinenza da calcio giocato ed il nostro amore incondizionato, creano una miscela esplosiva che ci porta a pensare che sarà un anno da protagonisti. “Questa la vinciamo e sono subito tre punti, questa pure la vinciamo, anche questa la possiamo vincere, forse qua potremmo anche pareggiare, ma subito dopo torniamo a vincere.” Presi dall’enfasi e dall’entusiasmo, iniziamo a credere che si arriverà alla fine del girone d’andata quasi a punteggio pieno.
La straordinarietà di essere Laziali, ma Laziali come noi, ci regala continuamente fantastici viaggi e miraggi.
Via via, che scorrono tutte le varie partite, prende forma la mappa dei viaggi da fare su e giù per lo stivale.
Quando tutto inizia ad essere ben chiaro, il telefono inizia a squillare, tra messaggi e telefonate dei fratelli Laziali che come te pregustano già l’inizio di una nuova meravigliosa avventura. Aveva proprio ragione Nick Hornby, quando nel 1992 scrisse il capolavoro di Febbre a 90′:
“Non è facile diventare un tifoso di calcio, ci vogliono anni, ma se ti applichi ore e ore entri a far parte di una nuova famiglia. Solo che in questa famiglia tutti si preoccupano delle stesse persone e sperano le stesse cose. Cosa c’è di infantile in questo?”
La nostra famiglia è vasta e sconfinata, non esistono sconosciuti perché siamo tutti figli dello stesso sentimento e chi più, chi meno, desideriamo, vogliamo e sognano, tutti le stesse cose. Ancora pochissime settimane e finalmente torneremo a casa nostra, a respirare quell’aria rigenerante che non ti fa invecchiare mai, che ti trasmette emozioni forti, tra abbracci fraterni e sorrisi spontanei.
Sempre noi, senza ragione sempre noi, solo passione sempre noi, senza aver spento i nostri sogni mai…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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