di Danilo GALDINO

“Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, ma riuscire a lavorare insieme è un successo.”
Henry Ford è stato un uomo illuminato che comprese prima di tutti, l’importanza del lavoro di squadra. Nel 1913 progettò la sua prima linea di montaggio, rivoluzionando il processo produttivo automobilistico. Questa innovativa linea di montaggio, fu presa come riferimento per i processi di produzione di massa nel resto del mondo. Nel corso del tempo l’importanza del saper convivere tutti insieme evitando personalismi, gelosie, invidie ed inutili conflitti, è stata costante materia di studio. Il lavoro di squadra ormai ha un’importanza strategica un po’ per tutti: dalle più potenti multinazionali, fino ai club di ogni disciplina sportiva, ricercano continuamente suggerimenti, strategie, aggiornamenti e investono per migliorare l’efficienza del gruppo di lavoro e del proprio team. Continuamente abbiamo visto squadre più o meno blasonate, con campioni e stelle di ogni genere, perdere partite e campionati, per la mancanza di unità e coesione del gruppo. Ricordiamo tutti bene ad esempio, i motivi che sgretolarono la Lazio di Pioli, stritolata dai capricci e dall’egoismo di alcune prime donne dopo che nel primo anno conquistò un incredibile terzo posto vincendo a Napoli l’ultima partita.
“Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, ma riuscire a lavorare insieme è un successo.”
Questo è quello che avrà pensato Simone Inzaghi nel silenzio assordante del ritiro punitivo di Norcia. Dal suo primo giorno da allenatore in serie A, fino ad oggi, di situazioni più o meno complicate, ne ha vissute tante. Il suo quarto anno sulla panchina biancoceleste, inizia con la giusta serenità e con la consapevolezza di aver creato qualcosa di importante: una vera Banda!
Quello che più impressiona di questo gruppo è l’armonia che c’è dentro e fuori il campo da gioco. Tutti i nostri ragazzi, dai più esperti ai più giovani, affrontano sempre qualsiasi momento della giornata con un bel sorriso stampato sul viso. È veramente bello constatare, che non si limitano a cercarsi con triangoli, sovrapposizioni e scambi stretti, ma sanno essere squadra anche lontani dal manto erboso di un campo da calcio.
Ieri nella giornata libera concessa dal Mister dopo i pesanti carichi di lavoro di questi giorni e l’amichevole vinta con la Triestina, la Banda Inzaghi ci ha regalato altre immagini che devono farci riflettere sul gran lavoro svolto in questi anni.
Attraverso i social network scopriamo che Correa, Cataldi, Luis Alberto, insieme ai nuovi arrivati Lazzari e Jony, ridono e scherzano, come una scolaresca in gita nella laguna più famosa del mondo.
Precedentemente gli stessi sorrisi e abbracci, li abbiamo visti in tante occasioni sotto le Tre Cime di Lavaredo: gli scherzi fatti da Acerbi allo staff tecnico, le partite a biliardino di Lulic e Parolo contro i tifosi durante le ore libere post allenamento, l’abbraccio di gruppo riservato al rientrante Radu, e via via tanti altri momenti felici condivisi insieme.
Sì, perché il termine che più di ogni altro fa la differenza nella vita è “INSIEME”.
In queste ultime quattro stagioni insieme abbiamo sovvertito ogni pronostico sfavorevole; insieme abbiamo raggiunto finali e vinto trofei; insieme abbiamo ripopolato uno stadio, passando da 9.000 Laziali nella seconda giornata di campionato di tre anni fa, fino ad arrivare al sold out contro l’Inter del 20 maggio 2018 o quello registrato nell’ultima finale disputata il 15 maggio scorso contro l’Atalanta.
I primi dati della nuova campagna abbonamenti parlano di 11.000 tessere già sottoscritte, un vero record che non si registrava da parecchio tempo.
Insieme anche quest’anno, noi e loro insieme un’unica cosa, un’unica Banda, pronta a sfidare tutto e tutti con un’aquila stampata sul cuore.
Sarà la voglia di sostenerci ad oltranza l’un l’altro in campo e fuori, sarà il senso d’appartenenza e l’amore incondizionato che ci terranno sempre uniti e compatti, sarà quel desiderio di primeggiare e l’abitudine a lottare che ci renderanno indistruttibili, perché “io e te ne abbiamo vista qualcuna, vissuta qualcuna, ed abbiamo capito per bene, il termine insieme…”.
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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