In undici stagioni ha messo tutti in riga, tranne un compagno di squadra, che nel frattempo è diventato il suo allenatore.

Stefan Radu, una volta alzato il suo quinto trofeo con la maglia della Lazio, sembrava potesse finire la sua storia d’amore con la Prima Squadra della Capitale, ma così non è stato grazie ad un passo indietro da parte del romeno e dall’intervento eccezionale della Società. Da marzo non era più lui è stata l’affermazione del difensore che ha ammesso di aver sbagliato ed ha chiesto pubblicamente scusa a tutti, un gesto che solo un grande uomo, prima di essere calciatore, può fare.

Radu è arrivato ieri ad Auronzo in un bagno di folla ed è stato accolto nel migliore dei modi dai propri compagni. Ha tenuto inoltre una conferenza stampa per chiarire tutte le voci che erano circolate in questi mesi sulla sua permanenza alla Lazio, affermando che ripagherà la fiducia del club e che darà ancora tanto a questa squadra. La Società e tutti i tifosi ne sono fermamente convinti.

E c’è da giurare che venderà cara la pelle ancora una volta, perché negli undici di partenza vorrà ancora essere lì, tra i prescelti. La vecchia guardia della fascia mancina è stata una garanzia in questi anni: l’asse Radu-Lulic ha superato ogni ostacolo, battuto ogni concorrenza, alzato trofei e vissuto gioie e dolori che hanno sempre fortificato la loro esperienza a Roma.

La Lazio è diventata subito la chance per il salto nel grande calcio: lasciata la propria terra ne ha scoperta e conquistata una nuova. Ha scalato gerarchie, migliorato le sue conoscenze tattiche sul campo relegando in panchina anche giocatori del calibro di Kolarov, oggi avversario battuto nel derby di Roma. Ha giocato a livelli altissimi conquistando la nazionale rumena, salvo poi decidere che la Lazio, la sua Lazio diventasse non solo il suo club per sempre ma anche la sua federazione, la sua unica maglia. Una rinuncia non facile ma che ha saputo prendere e difendere con carattere e tenacia. Da sei stagioni c’è solo la Lazio per Stefan e sarà ancora così. Auronzo di Cadore, Marienfeld, Formello, un campionato, un coppa nazionale, una Supercoppa e un nuovo torneo in Europa.

Le abitudini non cambieranno ancora una volta, ma il chiodo fisso, il traguardo da raggiungere sarà di nuovo quella Champions sempre accarezzata e mai presa a piene mani. Due preliminari gli hanno fatto perdere il treno, ma uno, il primo resterà un dolce ricordo, l’occasione che nel 2007 lo ha fatto incontrare con la sua Lazio.

Un ko quello con la maglia della Dinamo contro la Lazio di Delio Rossi che ha creato i presupposti per una delle storie d’amore più longeve del calcio moderno.

Radu è tornato ed è più carico che mai per l’inizio della nuova stagione dove offrirà più del 100% come ha sempre fatto.

(fonte: agenzia ufficiale SS Lazio)

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