di Danilo GALDINO

Il dubbio da sempre è un’arma che la nostra mente possiede, ma come tutte le armi deve essere maneggiata con estrema attenzione e solo in determinate situazioni.
Il dubbio mette in discussione ogni cosa contrapponendosi il più delle volte ai vari schemi, agli stereotipi, alle ideologie e alle situazioni poco chiare.
Cartesio definiva “cercatore di verità” colui che utilizzava il dubbio come forma di pensiero per scoprire ogni risposta a qualsiasi domanda, c’è però un’importante controindicazione: il dubbio eccessivo può trasformarsi in indecisione e paralizzare le nostre azioni.
Da settimane i dubbi che affollano la testa di tutto il nostro straordinario popolo aumentano, lasciando spazio a interrogativi logoranti e sfiancanti per giorni e giorni. Due correnti di pensiero si scontrano come guelfi e ghibellini, da una parte i diffidenti, i disfattisti ed i pessimisti, dall’altra invece gli speranzosi, gli ottimisti ed i fiduciosi. Dubbi e interrogativi che spesso vengono creati ad arte da alcune figure che hanno interessi personali a depotenziare, destabilizzare e gettare costantemente benzina sul fuoco della polemica. Siti specializzati, testate giornalistiche, piattaforme editoriali che nascondendosi dietro ad una finta facciata biancoceleste e nomi familiari per un Laziale, curano solo e soltanto i propri guadagni. Il dubbio come un’arma, ed il suono che aziona tutto è un “click”… nel corso dei secoli si è passati dalla polvere da sparo, al malessere interiore, somministrato senza che la vittima di turno se ne renda conto.
Si parla costantemente di partenze eccellenti e sul piatto della bilancia degli arrivi invece vengono messi scientemente tutti nomi di seconda fascia, di carneadi, o di operazioni poco gradite al popolo biancoceleste.
Neanche si è alzata la Coppa Italia al cielo e Simone Inzaghi ha già firmato per la Juventus e il Milan, Igli Tare andrà al Milan, Milinkovic andrà alla Juventus, Luis Alberto andrà al Siviglia, Strakosha andrà in Inghilterra, Correa andrà all’Atletico di Madrid, Radu inaspettatamente non verrà riconfermato, Lotito comprerà Alitalia con i soldi della Lazio e via via questa fastidiosa cantilena prosegue ogni giorno con una strofa nuova. E chi abbiamo preso? Ancora nessuno… ma sul serio si può credere a certe idiozie? Veramente esiste ancora qualche Laziale che si fa influenzare e condizionare da un certo tipo di stampa e comunicazione. Il messaggio è chiaro e facilmente comprensibile: una squadra che ha fatto bene nelle ultime tre stagioni, che ha vinto due trofei e raggiunto tre finali, sarà smontata e privata dei suoi pezzi migliori, e verranno sostituiti con giocatori di seconda fascia semi sconosciuti, cavalli di ritorno non graditi alla piazza o vecchie glorie a un passo dall’addio al calcio. Bisogna far credere che ci sia in atto un’opera di ridimensionamento, che per un campione che parte arriveranno solo mezze figure. C’è l’esigenza per molti in questa città di ricreare al più presto spaccature tra le varie componenti del mondo Lazio, di far dissolvere le certezze acquisite negli ultimi tre anni, di svuotare il prima possibile il serbatoio delle motivazioni di un’intera tifoseria che è tornata a ripopolare costantemente l’Olimpico.
Certe redazioni stanno vivendo giorni di estremo disagio e preoccupazione, dopo una stagione fallimentare degli altri, addii inaspettati, preliminari d’Europa League da giocare tra un mese, tournée americane saltata, rifiuti di ogni genere da parte degli allenatori contattati, progetto stadio sempre più impantanato, cessioni importanti che si stanno per concretizzare. In molti stanno andando in tilt e non per colpa dell’impennata di caldo che è arrivata tutta insieme. Tanti editori, molti direttori di redazione, vari giornalisti e pubblicisti, opinionisti e addetti ai lavori con scrivanie stracolme di gadget giallorossi e di poster celebrativi, di foto ormai sbiadite e scolorite raffiguranti l’ultima vittoria attaccate sulle pareti delle loro postazioni di lavoro, stanno soffrendo più o meno latentemente. La dose di veleno che viene somministrata quotidianamente al popolo Laziale deve essere costante per non sbilanciare gli equilibri umorali della Capitale. Avere la sponda di fruitori più numerosa sempre più triste, preoccupata e insoddisfatta, è un grosso problema di vendite e tiratura. Il diktat deve essere sempre lo stesso: Biancaneve non può mai apparire più bella e felice della perfida e stanca Regina.
Ogni giorno davanti alle edicole, sui monitor di computer e smartphone deve esserci la solita celebrazione che illude e addomestica la massa più remunerativa: “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?!?”
Nell’ultimo decennio, con l’arrivo dell’estate, assistiamo sempre alle stesse dinamiche, ma c’è ancora qualche mente facilmente condizionabile, che si lascia travolgere dal mare di inchiostro che prova a sporcare la nostra immagine.
Valuteremo tra un paio di mesi al termine del calciomercato, chi aveva ragione, chi avrà operato bene, chi avrà mantenuto le promesse, chi meriterà applausi e chi no, nel frattempo gustiamoci il solito festival delle chiacchiere.
Cerchiamo almeno noi di non farci sopraffare da chi negli ultimi anni, non ha smesso un solo giorno di combatterci, in campo e sugli spalti, nelle stanze dei bottoni e nei circoli del potere, nelle televisioni e sui giornali, per strada finanche dentro casa nostra.
Le nuove leggi speciali sempre più aspre, concepite contro i tifosi ed i gruppi ultras, sono l’ennesimo segnale inviato da un sistema di potere che intende soffocare chiunque possa essere un ostacolo o una voce fuori dal coro.
Chi lotta per un ideale non conosce sosta e tregua, chi combatte per un sentimento puro non ha alcun interesse a piacere alla massa per assecondarla. È molto più facile e meno pericoloso spostare il tiro su tematiche più frivole, nuotare tranquillamente nel torbido e sguazzare nel pettegolezzo effimero, compiacendo chi elargisce benefit di ogni genere con la bacchetta del potere assoluto.
La verità arriva quando vuole, la verità non ha bisogno mai di scuse, la verità è fatale, la verità è che tutti possono sbagliare. Devi sapere da che parte stare, la verità fa male!
Si cercano i colpevoli, si ascoltano psicologi, ognuno sa chi è stato o chi sarà. Si vietano gli alcolici, proibizionismi isterici, vietato stare qui e stare là. E tutti pronti a crederci, al primo che lo sa, per continuare a chiedersi dov’è, come si veste, quanto costa, che cos’è, che faccia ha? La verità arriva silenziosa, la verità disturba sempre un po’ qualcosa…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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