di Danilo GALDINO (foto © Antonio FRAIOLI)

7… Il numero sette, simbolo per eccellenza della ricerca mistica, rappresenta ogni forma di scoperta e conoscenza. Il sette è considerato il numero della filosofia e dell’analisi, ma anche della solitudine e della completezza. L’importanza del numero sette, sotto questi aspetti, è riscontrabile dall’elevato numero di volte in cui ricorre in materie sia spirituali che religiose.
7 come i giorni della creazione e della settimana, 7 come i vizi capitali, 7 sono i principali Arcangeli del Cristianesimo come i doni dello Spirito Santo, 7 come i Re di Roma, 7 come il numero che simboleggia in Italia e in Europa sempre più una sola squadra, 7 come le Coppe Italia vinte dalla Lazio nostra!
La Coppa Italia è da sempre una bellissima competizione, che va rispettata e mai snobbata… Lo sanno bene i tifosi che da undici anni vedono alzarla in cielo da altre squadre. La Coppa nazionale in ogni paese, viene considerato un trofeo importante e di prestigio. Questa edizione 2018/2019 ha regalato una serie di sorprese e di risultati che difficilmente verranno dimenticati: dalle vittorie della Lazio alla Scala del calcio di Milano contro Inter e Milan, alla sconfitta della Juventus di Cristiano Ronaldo per 3-0 a Bergamo da un’Atalanta grande sorpresa di questa stagione, al tennistico quarto di finale a Firenze dove per gli altri si è materializzato nuovamente un altro umiliante 7-1 come quelli di Champions League vissuti a Manchester e con il Bayern Monaco all’Olimpico.
Ci sono momenti che durano una vita intera, attimi che resteranno scolpiti nella memoria in eterno, immagini che entreranno nell’album fotografico mnemonico e continuerai a guardarle dopo tanto tempo sempre con lo stesso sorriso sulle labbra.
Ieri sera è stata un’altra notte da Laziali, una di quelle partite dove le istantanee del cuore vengono scattate a raffica. Guardando uno stadio per due terzi biancoceleste non si sarebbe mai potuto perdere, un muro umano sempre pronto a ruggire e sostenere la Banda Inzaghi, i tanti Atalantini giunti fino a Roma in massa, al termine della partita mentre regalavano una bella sciarpata anni ‘80 alla loro formazione sconfitta, guardandoci cantare e ballare come pazzi scatenati avranno pensato: “Ma come pretendevamo di vincere contro questi?”.
Per settimane era stata lodata, incensata ed esaltata l’Atalanta di Gasperini, per settimane era stato celebrato il funerale della Lazio nostra e la fine del ciclo di una Banda capitanata da un giovane Laziale, per settimane si era dato quasi per scontata la vittoria della squadra più bella, più forte, più giovane, più, più, più di tutto e tutti, ma invece ha vinto il cuore. Quel cuore indomito che non ha mai smesso di lottare un solo giorno negli ultimi 119 anni, quel cuore che ha sempre stravolto piani e pronostici, quel cuore che non ha mai tradito ed è sempre stato il grande protagonista di ogni nostra impresa storica.
Nel colpo di testa di Sergej Milinkovic c’è tutta la rabbia accumulata in un anno difficile per vari motivi: da nuova stella del calcio italiano e ambita da tutti i più importanti club d’Europa, a oggetto sconosciuto spesso impalpabile e criticato aspramente. Nella rete da cineteca del Tucu Correa, non ci sono solo l’estro, la forza e la classe dei giovani campioni con la filigrana, ma ci sono tutti quei commenti caustici letti e ascoltati dalle varie “vedove” di Felipe Anderson e di chi critica a prescindere le scelte del DS Igli Tare. Nell’abbraccio collettivo a fine gara di tutto il gruppo che compone questa straordinaria Banda Inzaghi, c’è fratellanza, c’è orgoglio, c’è gioia e un bel pizzico di rivalsa verso tutti coloro che hanno scritto e detto per mesi tutto ed il contrario di tutto. Vedere fluttuare in aria il Mister Simone Inzaghi, sorridente e felice di essere lanciato in cielo da tutti i suoi ragazzi sotto la Curva Nord, è un’immagine che mette definitivamente a tacere le critiche eccessive ed i commenti velenosi, che si sono spesi sul suo conto negli ultimi mesi.
La Lazio nostra ha vinto… Sì, ha vinto un’altra volta, per la gioia di chi ama incondizionatamente e non smette mai di credere e lottare. Ha vinto per tutti quei Laziali presenti con il Novara, a Milano con l’Inter, nella doppia sfida in semifinale contro il Milan. Ha vinto per chi ha passato ore e ore in fila per acquistare un biglietto dell’ennesima finale raggiunta. Ha vinto per tutti quei fratelli biancocelesti costretti a restare lontani dall’Olimpico per una diffida o per un biglietto troppo costoso. Ha vinto per tutti noi… Sì ha vinto! Ha vinto e oltre la settima Coppa Italia della sua storia, ha conquistando l’accesso diretto alla prossima Europa League e un’altra finale di Supercoppa Italiana da disputare contro i Campioni d’Italia della Juventus.
Se oggi qualcuno proverà goffamente a sminuire un’importante vittoria come quella di ieri sera, ricordategli che la Coppa Italia al pari di tutte le altre competizioni nazionali ed internazionali, va onorata sempre al meglio e mai snobbata, perché tutti ci tengono a vincerla. Sì, proprio tutti, da chi arriva spesso in finale, a chi dopo essere stato eliminato la definisce un portaombrelli, a chi non la vince da tanti e tanti anni.
Chissà se la Sindaca Virginia prenderà una settimana di ferie per evitare di accogliere in Campidoglio la squadra che ha vinto più trofei della Capitale.
Ridi e godi felice Laziale, perché NOI siamo i Campioni… NOI siamo i Campioni… WE ARE THE CHAMPIONS!
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.