di Danilo GALDINO

Brutta copia e bella copia…
Bella copia e brutta copia…
Siamo cresciuti sui banchi di scuola con questa importante abitudine che diventava fondamentale nel primo giorno degli esami di maturità.
La prova del tema d’italiano ha tolto il sonno a parecchi di noi, cominciare nel giusto modo avrebbe inficiato in modo determinante sul proseguimento degli esami e del voto finale.
La brutta copia e la bella copia: la prima serviva per buttare giù le idee e la struttura di ciò che si voleva spiegare e trasmettere. Le cancellature, le sbavature e le macchie d’inchiostro evidenziavano i ripensamenti, la distrazione e la confusione, che imperava nella nostra testa. La bella copia era l’atto conclusivo di un lavoro estenuante, dove la lucidità e la forma dovevano rendere armonioso e comprensibile il lavoro ideato e realizzato. Nella bella copia non erano ammesse amnesie ed errori.
Il primo esame di maturità della nostra vita nascondeva tanti importantissimi significati che avremmo compreso solo nel corso della nostra vita.
In ogni settore e ambito professionale c’è una bella copia, immaginiamo quanto sia importante per un grande chef l’impiattamento di ciò che si è creato davanti ai fornelli.
La prima parte del tema della Lazio nostra è stata spesso bella, fluida, ricca di contenuti, che denotavano preparazione, carattere e intensità, una racconto avvincente e a tratti sorprendente. Poco prima di apporre l’ultimo punto e concludere uno splendido periodo di 90 e più minuti, sono arrivate troppo spesso nel finale, sbavature di inchiostro che hanno vanificato ogni sforzo fatto. Solo nel 2019 è capitato contro la Juventus, con l’Inter in Coppa Italia e domenica scorsa contro il Genoa.
Nei momenti di difficoltà e stanchezza bisogna essere risoluti e concentrati, badare al sodo e non troppo alla forma, per essere promossi bisogna mettersi in condizione di non correre alcun rischio. Il più delle volte un calcione è più prezioso di una inutile giocata ad effetto strappa applausi. Oggi alle 18:00 nel cuore dell’Andalusia, servirà una partita perfetta, senza sbavature o troppi fronzoli, limitare i rischi e capitalizzare al massimo tutte le occasioni che si creeranno, restando concentrati e attenti fino al triplice fischio finale. Sarà difficile riuscire a ribaltare il risultato di svantaggio dell’andata, contro un ottimo avversario come il Siviglia e per farlo servirà solo e soltanto una vittoria.
Brutta copia e bella copia…
La vita scolastica, come quella sportiva, è fatta di continue prove valutative, più le ambizioni e le aspettative crescono, e più i compiti in classe sono frequenti, ravvicinati e difficili. È sicuramente stimolante essere costretti a vivere da primi della classe, piuttosto che stare dietro alla lavagna in castigo o vedere sempre esultare dall’ultimo banco chi conquista grandi traguardi.
Chi vuol esser protagonista deve essere consapevole che ogni giorno si deve avere la forza e la capacità di voltare pagina, per superare una nuova prova e l’ennesimo esame. Contrariamente ai pronostici ed i giudizi degli altri di inizio stagione, per il terzo anno consecutivo ci siamo presi con forza e merito un posto tra i primissimi banchi, suscitando le invidie e le gelosie degli altri compagni che hanno alle spalle famiglie potenti e ben inserite negli ambienti che contano. Non saranno un paio di brutti voti a cambiare il buon lavoro fatto fino ad oggi e la possibilità di riscattarci e riprendere la marcia è già alle porte.
A Formello si è lavorato sodo, si è ripassato e si ripetuto tutto, senza tralasciare nessun argomento. Si sono rivisti e allenati anche quei calciatori considerati indisponibili, si cerca di svuotare nel più breve tempo possibile un’infermeria piena come una metropolitana in un’ora di punta. Da oggi alla notte di martedì contro il Milan in Coppa Italia, si preannunciano diverse sorprese di formazione.
Oggi è anche il compleanno del nostro bomber Ciro, e un po’ tutti speriamo che la sorpresa ed il regalo alla fine ce lo faccia lui a tutti noi.
Chi ci dà per spacciati e già per finiti, non ha ancora ben capito dopo tre anni, qual’è il carattere di questa Banda, una squadra che in più di un’occasione ha smentito e stupito tutti con reazioni straordinarie.
I nostri padri ce lo hanno insegnato, per noi Laziali nulla è mai stato impossibile, tutto è sempre stato realizzabile…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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