di Danilo GALDINO

Sognare non è per tutti…
Sognare è qualcosa che si impara da bambini, è quella l’età migliore per sognare perché si è puri, intraprendenti, incoscienti e testardi. Crescendo, chi più, chi meno, quasi tutti smarriscono queste componenti ed i mille dubbi che questa vita impone, soffocano i sogni e la voglia di continuare a farlo. Ci si arrende al volere di chi ti vuole omologato, di chi manipola e gestisce a proprio piacimento e vantaggio. Sognare è per pochi… perché sognare implica fatica estrema, sacrificio costante, rischi che non tutti sono disposti a correre. Quei pochi irriducibili sognatori, nonostante l’avanzare degli anni, continuano a non desistere, a ribellarsi al volere altrui, e a vivere con la stessa vitalità, determinazione e voglia di osare senza porsi limiti.
Ma chi è un sognatore? È semplicemente un “uomo bambino”, sì un uomo e non uno dei tanti maschi schiavi di qualcosa o di qualcuno. Un uomo che non ha represso la sua componente fanciullesca, la stessa di quando passava le giornate a sperimentare, scoprire e inseguire tutto e tutti. I bambini non si stancano mai, non si fanno troppi problemi, non si curano del giudizio altrui, ridono, piangono, magari si disperano e fanno i capricci, ma poi la loro testardaggine li riporta a ritentare, fino alla conquista.
Gli “uomini bambino” o sognatori, quasi sempre vengono mal giudicati e criticati da chi non li comprende o peggio ancora li invidia e teme. Chi continua ad inseguire i propri sogni viene definito: superficiale, disubbidiente, utopista, o più semplicemente folle. Chi si è fatto domare, addomesticare e scoraggiare, non comprende più certi comportamenti e atteggiamenti, quindi resta spiazzato e intimorito davanti alla “follia di un sognatore”.
Il Laziale da sempre, è uno degli esempi più belli dell’esser sognatore, perché per amare ostinatamente e incondizionatamente qualcosa, fregandotene di tutto e tutti, devi essere un “uomo bambino”. Il coraggio e la forza di un uomo, che viaggiano a braccetto con la sensibilità, la determinazione e la voglia inesauribile di divertirsi di un bambino.
Noi sogniamo continuamente: apprendendo una notizia, accogliendo una novità di mercato come Romulo, leggendo una formazione o il prossimo turno del calendario, proiettandoci al futuro facendoci trascinare e rapire da immagini passate, sperando e credendo sempre ad oltranza.
Quello che stiamo vivendo negli ultimi anni, lo sognavamo da tempo, ma quello che ci stiamo godendo oggi non è casuale, ma è frutto di tanti sacrifici, di tanta passione, di innumerevoli scontri. Quello che emoziona oggi, era presente solo nella testa e nel cuore dei più audaci, di chi non si piega, di chi non dirà mai “Sì, signore!” senza aver prima lottato fino allo sfinimento.
Quest’ultimo weekend di campionato, ha regalato parecchie sorprese: abbiamo scoperto che anche alla Juventus sono anche essere umani vulnerabili, che il tanto compianto Caceres di oggi non è neanche un lontano parente di Chiellini e Bonucci. La Sampdoria di super Quagliarella è stata strapazzata dal Napoli di Ancelotti; che l’Inter di Spalletti vive la stessa crisi dello scorso campionato, gioca con i nomi sulle maglie dei calciatori scritti in cinese e può continuare a perdere in casa anche contro un modestissimo Bologna. Gli altri continuano a non vincere e sono stati pesantemente contestati. Il Milan è uscito fuori dal mercato apparentemente potenziato con gli innesti di Paquetà e Piatek, ma entrambe con il pareggio di ieri sera hanno frenato la loro corsa per i posti in Champions.
Ora tocca a noi alle 19:00 a Frosinone, essere forti, coraggiosi e audaci, per continuare ad alimentare tutti i nostri sogni più belli.
Tutto questo poteva immaginarlo solo un folle, solo un inguaribile malato d’amore, solo un “uomo bambino”, ottimista e Laziale con la filigrana.
Un sognatore non si stanca mai di correre, non si può fermare, perché c’è sempre un nuovo viaggio da intraprendere e affrontare, una nuova scoperta da vivere. La strada che porta alla realizzazione di un sogno, è lunga e in salita, è faticosa e a tratti estenuante, ed è per questo che la stragrande maggioranza desiste, molla e rinuncia.
Chi sogna lotta, chi sogna è libero, chi sogna vive…
Al termine di una tappa, ne inizia immediatamente una nuova, per questo non smetteremo mai di correre e volare con te Lazio nostra, sì con te che mi fai battere forte il cuore senza chiedere nulla in cambio, nient’altro che amore e fedeltà.
Con te partirò, sempre per un nuovo viaggio, per una nuova avventura, per una nuova emozione da vivere e condividere.
Che sia di lunedì, di domenica, di sabato, mercoledì o giovedì, noi siamo sempre pronti a ripartire insieme a te.
Con te partirò… e mai smetterò…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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