di Danilo GALDINO
Osho è conosciuto superficialmente da molti per i divertenti meme satirici, che lo ritraggono e circolano da qualche anno sui social network ideati dall’amico Laziale, Federico Palmaroli, ma in pochi forse hanno letto uno dei suoi tanti libri, come “Il Coraggio: come vivere la propria esistenza senza mai tirarsi indietro”, o “La libertà: il coraggio di essere se stessi”.
Scritture illuminanti, vero fertilizzante per la mente e humus per l’anima.
Questo mistico maestro spirituale indiano, tra i tanti concetti che ha donato prima di morire nel 1990 scrisse:
“Metti a repentaglio tutto ciò che hai. Diventa un giocatore d’azzardo!
Rischia tutto, perché il momento successivo non è mai certo, quindi perché preoccuparsi? Perché angustiarsi? Vivi pericolosamente, vivi gioiosamente. Vivi senza paura, vivi privo di sensi di colpa. Vivi senza temere l’inferno, e senza bramare il paradiso. Vivi e basta!”
Ecco, questo deve essere il modo in cui vivere questo bel viaggio ripartito questa estate sotto le Tre Cime di Lavaredo e che prosegue settimana dopo settimana tra rotte nazionali ed europee. Osare senza pensare a ciò che potrebbe accadere tra qualche giorno, o tra qualche settimana, vivere felicemente e senza indugi questo piacevole presente.
Ieri è stato assegnato l’importante riconoscimento della “Panchina d’Oro” per gli allenatori italiani e sul podio dell’eccellenza insieme a Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri, c’era il nostro Mister Simone Inzaghi.
Il nostro viaggio insieme a lui è cominciato il 5 aprile del 2016, nel silenzio di Norcia, tra rabbia e delusione, la sua prima missione è stata concludere degnamente una pessima stagione guidando una squadra allo sbando nelle ultime 7 gare di campionato. Settimana, dopo settimana, mese dopo mese, questo splendido Laziale ha conquistato la fiducia di tutti, attraverso il lavoro e la serietà, la fedeltà e la riconoscenza, i risultati ed il bel gioco.
Per chi lo avesse dimenticato, solamente 15 mesi fa ha impresso il suo nome nella storia della Lazio nostra, regalandoci una vittoria storica, battendo in una finale di Supercoppa Italiana la Juventus più forte e vincente di tutti i tempi.
Ogni volta che il nostro viaggio ha una sosta per gli impegni della nazionale, puntualmente vengono alimentate valanghe di notizie con il segno meno davanti. Prepariamoci perché sono situazioni cicliche e ormai scontate, che spazieranno da musi lunghi, esplosione di casi interni e timori d’ogni genere da affrontare.
Qualcuno per generare e infondere insicurezza tirerà fuori il solito ritornello del tour de force sfiancante che ci aspetterà, di un calendario alla ripresa pesante e pieno zeppo di impegni pericolosi? Le partite se affrontate senza la dovuta convinzione e attenzione, sono tutte insidiose e difficili. Anche il match apparentemente più agevole può diventare un ostacolo insormontabile se si è imprigionati da inutili timori, generati scientemente da qualcuno che non vive osando come un vero Laziale.
Il modus operandi dei killer della comunicazione o dei Laziali più fragili e timorosi, è sempre lo stesso: “Aiuto!!! Avete visto il calendario del prossimo mese? Sta per arrivare un ciclo terribile di partite ravvicinate. Rischiamo di rovinare tutto quello che di buono è stato fatto fino ad oggi!”
Il nostro unico pensiero, deve essere farci trovare tutti pronti alla ripresa contro il
Milan. Loro in campo e noi sugli spalti…
Sarà un viaggio lungo fino alla prossima sosta che durerà 20 giorni all’inizio del 2019: domenica 25 il Milan in casa, poi il Chievo a Verona, la Sampdoria all’Olimpico, l’Atalanta a Bergamo, il Cagliari a casa nostra, il Bologna al Dall’Ara il 26 dicembre a Santo Stefano e concluderemo il 2018 a Torino contro i granata. Lungo questo percorso ci saranno anche i due impegni di Europa League da vivere senza troppi affanni o angosce.
Domanda: ma a cosa serve pensare a quello che accadrà nel prossimo mese e mezzo?
Invece che trascinare le persone in inutili e snervanti esercizi mentali, su quel che accadrà nel futuro che per tutti è privo di certezze, dedichiamo il nostro tempo esclusivamente al presente.
Un presente bello ed esaltante in Italia e in Europa. Un presente che vale la pena di essere vissuto al fianco di questa squadra. Un presente che ha come solo obiettivo andare avanti un passo alla volta.
Nessun impegno è semplice, ma nessuna sfida è impossibile, se affrontata insieme, quindi: “Metti a repentaglio tutto ciò che hai. Diventa un giocatore d’azzardo! Rischia tutto, perché il momento successivo non è mai certo, quindi perché preoccuparsi? Perché angustiarsi? Vivi pericolosamente, vivi gioiosamente. Vivi senza paura, vivi privo di sensi di colpa. Vivi senza temere l’inferno, e senza bramare il paradiso. Vivi e basta!”
In questi giorni prepariamoci solo a riparte con lo stesso piglio di sempre. Sì ripartire e tornare a viaggiare… viaggiare come fatto fino adesso, con il sole che accarezza le gote ed illumina i nostri sorrisi, viaggiare con il vento che soffia forte alle nostre spalle, sì viaggiare, evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure, gentilmente senza fumo, con amore… dolcemente viaggiare, rallentando per poi accelerare…
E tornare a viaggiare come piace a noi, fieri, spavaldi e con la Lazio nel cuore…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!