di Danilo GALDINO

Chi ha avuto la fortuna e la possibilità di visitare le più importanti città degli Stati Uniti d’America, conserva il ricordo dei maestosi e suggestivi grattacieli. Grandi opere che caratterizzano da sempre l’immagine e la fisionomia delle splendide metropoli statunitensi.
L’architetto Daniel Burnham oltre ad aver realizzato i grattacieli più importanti di Chicago spiegò:
“Non bisogna fare piccoli progetti; non hanno la magia di scaldare il sangue degli uomini e probabilmente non saranno mai realizzati. Fai dei grandi progetti; mira in alto nella speranza e nel lavoro, ricordando che un progetto nobile e logico una volta registrato non morirà mai, ma resterà a lungo una cosa viva anche molto tempo dopo che noi ce ne saremo andati, affermando se stesso con un’insistenza sempre crescente…”
Questa è l’essenza dei progetti più importanti e delle grandi imprese che un uomo può compiere in ogni ambito, perché solo qualcosa di straordinario scalda il sangue della gente e resta immortale.
Nel corso della nostra storia ultrasecolare di grandi imprese al limite dell’impossibile ne abbiamo realizzate tante, sempre e solo facendoci guidare dal nostro cuore e dal nostro coraggio.
Come sempre, l’unico modo per proseguire la marcia che ci porterà dritti verso la felicità è quella di non concentrarci troppo su chi tenta in ogni modo di snobbarci, sminuirci e depotenziarci, ma goderci tutto ciò che di bello può germogliare e sbocciare partita dopo partita.
Sono passati 74 giorni dalla sera di Lazio-Napoli, in questi 74 giorni si sono dovute superare diverse difficoltà, a partire da un calendario degli orrori che ci ha fatto già incontrare Juventus, Napoli, Inter, altri, Fiorentina. Stessa sorte poco benevola in Europa League, dove da testa di serie abbiamo avuto un girone quasi da Champions per il coefficiente di difficoltà e il valore delle avversarie sorteggiate. Eppure nonostante più di qualcuno fatichi ancora a trovare la forma dei giorni migliori, e ci siano stati diversi calciatori infortunati, in questi 74 giorni si sono vinte sei partite in campionato e due in Europa, si è conquistato attualmente un quarto posto in classifica dopo dieci giornate di campionato e un’ottima posizione in coppa.
In questi 74 giorni si sono visti molti più Laziali allo stadio rispetto ai primi mesi delle scorse stagioni.
Si è tornati ad invadere con migliaia di persone qualsiasi città d’Italia e d’Europa solo per sostenere e spingere alla vittoria questa squadra.
In questi 74 giorni abbiamo stravolto ancora una volta i piani di molti, sovvertito pronostici sfavorevoli che ci indicavano come ogni estate, una squadra da metà classifica e non all’altezza dei primi quattro posti. Abbiamo fatto ricredere tutti i detrattori che non ci hanno mai considerato e voluto bene.
In questi 74 giorni abbiamo letto e sentito più di qualcuno chiedere l’esonero del Mister Inzaghi per sostituirlo con Giampiero Ventura o uno dei tanti allenatori attualmente disoccupati.
Come ogni stagione, sappiamo bene che il nostro cammino sarà lastricato di trappole, ostacoli e difficoltà di ogni genere. Siamo consapevoli che non ci sarà un solo giorno in cui non bisognerà lottare per avanzare, ma chi ama non conosce parole come fatica, paura, disaffezione. Chi ama incondizionatamente crede e spera senza tregua, quindi dopo una caduta è pronto immediatamente a rialzarsi. Domenica sarebbe importante essere schierati in tanti al fianco dei nostri ragazzi, lanciare un segnale forte a tutti, facendo capire che anche per questa stagione, siamo pronti a lottare fino alla fine.
“Non fare piccoli progetti; non hanno la magia di scaldare il sangue degli uomini e probabilmente non saranno mai realizzati. Fai dei grandi progetti; mira alto nella speranza e nel lavoro, ricordando che un progetto nobile e logico, una volta registrato non morirà mai, ma resterà a lungo una cosa viva anche molto tempo dopo che noi ce ne saremo andati, affermando se stesso con un’insistenza sempre crescente…”
Senza porci nessun traguardo pensiamo sempre e solo alla prossima tappa, guardando sempre verso l’alto. Di errori ne sono stati commessi diversi, ma c’è ancora tempo e modo per recuperare, migliorare e crescere.
Sarà un viaggio lungo, ricco di insidie e pericoli, però voltandoci un attimo indietro a rimirar da dove siamo partiti 74 giorni fa, comprenderemo ciò che stiamo facendo, ovvero qualcosa di importante, di esaltante, di emozionante, da vivere e condividere ogni giorno con tutti i figli del nostro stesso sentimento.
In tutti questi anni io e te ne abbiamo vista qualcuna, vissuta qualcuna, ed abbiamo capito per bene, il termine insieme. Sì insieme, già da domenica prossima alle ore 12:30, perché come sempre l’amore conta, l’amore conta…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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