di Danilo GALDINO

“Ogni lungo viaggio inizia con un primo passo…”
A spiegare questo concetto nel 400 a.C. fu il filosofo cinese e fondatore della religione taoista Lao-Zi. Non è una casualità che l’anagramma di questo nome sia LAZIO… perché il primo passo di un lungo viaggio, che oggi tutti ricordano e festeggiano, fu fatto il 18 ottobre del 1987.
Quella domenica in occasione della partita Lazio-Padova, fu esposto uno striscione in Curva Nord da un gruppo di ragazzi. Passo dopo passo sono ben passati trentuno anni e, ancora oggi, quello striscione rappresenta il tifoso Laziale a Roma, in Italia, nel Mondo: IRRIDUCIBILI!!!
Nel vocabolario della lingua italiana, il significato della parola Irriducibile è: “Che non cede, che non si lascia piegare; sostenuto da una fermezza o da una ostinazione a tutta prova”.
Nel vocabolario della lingua del tifoso di tutto il mondo, Irriducibili significa: il più importante gruppo ultras italiano della storia. Scrivi Irriducibili e leggi Laziali con la filigrana.
Tante generazioni di tifosi biancocelesti hanno vissuto e fatto parte di questo gruppo che ancora oggi inorgoglisce e rappresenta, nel migliore dei modi, la parte ultras di un intero popolo.
Tanti amici e molti volti conosciuti si sono avvicendati in questi ultimi trentuno anni, uomini che hanno scritto e vissuto le pagine più emozionanti della storia della Curva Nord.
Trentuno anni sono un’intera vita che abbraccia, unisce e coinvolge più generazioni. Nel corso del tempo si è sentito, detto e letto tanto, su questo splendido gruppo di Laziali, ed il più delle volte a farlo erano persone che non lo hanno mai vissuto o peggio ancora, lo hanno sempre osteggiato, criticato e combattuto. Credo che per spiegare nel modo migliore cosa sono stati e cosa continuino ad essere gli Irriducibili, non si può che leggere il pensiero che Antonio Grinta, espresse 365 giorni fa in occasione dei festeggiamenti del trentennale degli Irriducibili:
“Trent’anni: Quel “gruppo”, quei ragazzi “Irriducibili”… È una foto, una semplice foto che racchiude tutto o quasi tutto, la partita è finita, ma quel gruppo restava ancora in curva, in gruppo, nonostante a volte chiamavano i “vecchi steward in divisa” per mandarci via. Come se andare a casa ci dispiaceva perché per parecchi giorni non ci vedevamo, ci si rincontrava il giovedì alla riunione a Piazza Ottavilla o alla stazione la domenica mattina presto, o la notte del Sabato per andare in “trasferta”.
Giocava la nostra Lazio, non pensavamo molto a chi giocava in campo, le questioni tecniche o i risultati non ci hanno mai “colpito”, l’importante era presentarsi in ogni posto compatti ed inquadrati, eravamo tifosi del gruppo di quel nome!
Un sodalizio di ragazzi, unici, che hanno rilanciato il tifo laziale, dandogli forza e grande originalità: frasi, slogan, canti, striscioni, bandiere, una creatività infinita, raggruppando ragazzi di ogni quartiere con un idea chiamata “mentalità Ultras”, avere la mente più sul gruppo ultras che sulla squadra e il “solito contorno”.
Sono passati trent’anni, tante cose sono cambiate, tante e diverse generazioni hanno amato quel nome, da chi li ha inventati, dai primissimi “innamorati”, fino ai giovani di oggi che ancora sventolano il nostro vecchio simbolo e i nostri colori.
Irriducibili Sempre… Irriducibili Ovunque!”
Ogni data racchiude un significato importante nel nostro calendario biancoceleste e il 18 ottobre è un giorno che non ha bisogno di troppe spiegazioni per tutti noi Laziali…
Buon compleanno Irriducibili!!!
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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