di Danilo GALDINO

“Non sei abbastanza bello… non sei abbastanza bravo… non sei abbastanza convincente… non sei ciò che saresti voluto essere e non lo sarai mai… non sei niente di speciale… non sei nessuno… non sei forte…”
Subito dopo aver cominciato a muovere i primi passi ed iniziato a parlare, tutti abbiamo ascoltato queste frasi. C’è sempre stato e continuerà ad esserci qualcuno pronto a giudicarti e puntare il dito contro di te. Lo faranno in ogni momento della tua vita, sia nelle giornate più luminose e colorate, sia quando le nuvole renderanno tutto più scuro e grigio da affrontare. Tanti cercano di indebolire chi hanno davanti, per sentirsi più forti e sicuri di se, rendere vulnerabile il proprio avversario per indebolirlo e fargli perdere convinzioni, desiderio e autostima.
Le tue orecchie potranno ascoltare fischi, insulti, giudizi spietati e severi, ma c’è un però che mette sempre tutti a tacere: la vittoria!!!
Il vincente ha sempre ragione, le vittorie ammutoliscono qualsiasi bocca, spazzano via pareri soggettivi e opinioni influenzate da qualsiasi fattore o interesse personale.
Nella vita come nello sport o nel poker, chi vince e raggiunge il risultato finale, si prende tutto il piatto!
L’Europa League in ogi sua edizione ha dimostrato che nulla è facile, che se non c’è la giusta concentrazione, determinazione o forma fisica, tutti possono soffrire e faticare, inciampare e cadere. I pronostici scontati non esistono, le partite già vinte prima di cominciare non esistono, le vittorie morali non esistono. In Europa ancor più del campionato italiano, l’avversario non può essere snobbato preso sotto gamba.
Può capitare di non riuscire a giocare come si vorrebbe, di non riuscire a correre quanto si vorrebbe, di non riuscire a mettere in pratica nel giusto modo gli schemi provati e riprovati per giorni. Può accadere che squadre considerate le più forti di un girone e che pochi mesi prima avevano raggiunto un’importante finale, possano cadere in casa contro una squadra inserita nella terza urna della competizione. Può accadere che la spocchia e la superficialità di molti possa giocare brutti scherzi e dare per scontato l’esito di una gara o di un intero girone.
Le passeggiate di salute in Europa non esistono, tutti devono dare sempre il meglio e lottare. Sono settimane che sentiamo sempre lo stesso commento per la Lazio nostra: “Vince, ma soffre!”
Intanto vince, continua a vincere da tre partite consecutive in Italia e ora anche in Europa. Tre vittorie e 9 punti totalizzati… questo può piacere o no, ma è un dato incontestabile che non lascia spazio a troppe interpretazioni. Certo è sotto gli occhi di tutti che la Banda Inzaghi non sia ancora al top della forma fisica e che diversi suoi campioni debbano ancora di esprimersi al massimo delle loro potenzialità, ma questa squadra partita dopo partita, stagione dopo stagione, sta imparando sempre di più a soffrire e resistere, a lottare e superare anche limiti fisici o di altra natura.
La squadra scesa in campo ieri contro i ciprioti dell’Apollon aveva ben 8 giocatori differenti rispetto alla partita di domenica scorsa contro l’Empoli. Un turnover massiccio che ha permesso ad elementi considerati di seconda fascia di giocare e tenere a riposo chi dovrà affrontare dal primo minuto l’impegno di campionato che avremo tra 72 ore contro il Genoa.
Vince, ma non convince. Vince, ma non è bella come in passato. Vince, ma… vince!!!
Questa Lazio nostra nonostante tutto vince e questo è ciò che conta veramente.
Bisognava portare a casa i primi tre punti e nonostante gli errori, la poca brillantezza, un atteggiamento diverso dal passato, qualche importante defezione e uno stadio semi vuoto, questa squadra è riuscita a conquistare la prima vittoria e posizionarsi in cima al girone a pari merito con i tedeschi dell’Eintracht Francoforte vittoriosi in rimonta al Vélodrome di Marsiglia.
Ora premeremo il tasto pause dell’Europa League e per i prossimi nove giorni giorni ci dedicheremo esclusivamente al campionato. Ci aspettano tre partite importanti e difficili: Genoa, Udinese e Derby. È scontato che tutti vorremmo tornare a vedere il calcio pirotecnico che ha fatto stropicciare gli occhi a tutti i tifosi e gli addetti ai lavori d’Italia, ma conta solo vincere… perché quando vince la Lazio nostra i Laziali dovrebbero essere tutti felici, ma ormai non tutti lo riescono ad essere. Vincere aiuta a vincere, permette di crescere e migliorare sotto tutti i punti di vista. Alla fine di una partita come alla fine di una stagione le pacche sulle spalle, le strette di mano e di complimenti contano mooolto meno di 3 punti conquistati senza brillare.
Se questa squadra non sta ancora benissimo, sta solo e soltanto a noi sostenerle e aiutarla ancor di più. Le critiche feroci lasciamole a chi perde senza lottare o perde punti preziosi con le ultime della classe. Chi vince non deve assolutamente adagiarsi sui propri successi, deve cercare continuamente di migliorare e crescere, ogni giorno come se fosse il primo. Questo vale per la nostra squadra che scende in campo, ma anche per noi tifosi che la dobbiamo sempre difendere da tutto e sostenere ad oltranza. Pronti ad una nuova sfida che si chiama Genoa, con la determinazione e la sana cattiveria propositiva che permette di vincere. Perché alla fine in Italia come in ogni parte del mondo, conta solo… VINCERE!!!
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

 

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