Non chiamatelo Re Mida, anche se quello che tocca comunque si rivaluta. Diventa oro ma per lui e per i tifosi, Simone Inzaghi come un guru ‘rivitalizzatore’. Il merito non è solo ed esclusivamente suo, ma anche dei ragazzi che a lui si sono affidati.

Il caso più eclatante è Luis Alberto: lo spagnolo era arrivato negli ultimi giorni del mercato nell’estate del 2016, un po’ spaesato per la nuova avventura. Inserimento nel gruppo graduale, non tantissimi minuti in campo ma con il merito di segnare contro il Genoa. Poi i pensieri di partenza, rincuorato da Inzaghi ad Auronzo di Cadore che gli affida prima le chiavi del centrocampo, poi il ruolo da titolare come fantasista. E Luis risponde con i numeri. Doppia cifra di gol e di assist.

Insieme a lui, l’annata straordinaria l’ha fatta Stefan Radu. Terzo di sinistra come qualche anno fa, mai una stagione così continua e prolifica per il rumeno, il più veterano della rosa. Ormai è titolare inamovibile. Lo è anche Immobile, ma non era così scontato. Ciro arrivava da due annate non fortunate tra Borussia Dortmund, Siviglia e 4 mesi al Torino. Poi la chiamata di Inzaghi ed il rimettersi in gioco con la Lazio: risultato: 67 gol in due stagioni con i biancocelesti ed un titolo di capocannoniere. A proposito di attaccanti, lo stesso discorso era stato fatto anche con Keita, anche se poi il senegalese, dopo i 14 gol e la doppietta nel derby, ha deciso di abbandonare la nave. Non senza qualche malumore che ha esternato ed aver marcato visita in un paio di occasioni.

E adesso la nuova scommessa si chiama Joaquin Correa. L’argentino è stato scelto per rimpiazzare Felipe Anderson, reduce dall’esperienza in Italia alla Samp ed in Spagna al Siviglia. Il classe 94 si vuole rimettere in gioco, e dopo le parole rincuoranti e di fiducia del tecnico la voglia di dimostrare il suo valore. Prima uscita non male contro l’Arsenal, si attende però la forma piena dell’attaccante visto che ha cominciato la preparazione con il gruppo più tardi rispetto ai suoi compagni.

Il segreto potrebbe essere: mettere i giocatori nel loro ruolo e dargli fiducia. Continuare a spronarli per far dare il massimo. Ed i risultati si vedono in campo. Aspettando quelli del Tucu.

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