di Danilo GALDINO

Il dubbio da sempre è un’arma che la nostra mente possiede, ma come tutte le armi deve essere maneggiata con estrema attenzione e solo in determinate situazioni.
Il dubbio mette in discussione ogni cosa contrapponendosi il più delle volte ai vari schemi, agli stereotipi, alle ideologie e alle situazioni poco chiare.
Cartesio definiva “cercatore di verità” colui che utilizzava il dubbio come forma di pensiero per scoprire ogni risposta a qualsiasi domanda, c’è però un’importante controindicazione: il dubbio eccessivo può trasformarsi in indecisione e paralizzare le nostre azioni.
Da settimane i dubbi che affollano la testa di tutto il nostro straordinario popolo aumentano, lasciando spazio a interrogativi logoranti e sfiancanti. Due correnti di pensiero si scontrano come guelfi e ghibellini, da una parte gli scoraggiati, i diffidenti, i disfattisti ed i pessimisti, dall’altra invece gli speranzosi, gli ottimisti e coloro che amano ad oltranza. Dubbi e interrogativi che spesso vengono creati ad arte da alcune figure che hanno interessi personali a depotenziare, destabilizzare e gettare costantemente benzina sul fuoco della polemica. Siti specializzati, testate giornalistiche, piattaforme editoriali che nascondendosi dietro ad una finta facciata biancoceleste e nomi familiari per un Laziale, curano solo e soltanto i propri guadagni. Il dubbio come un’arma, ed il suono che aziona tutto è un “click”… nel corso dei secoli si è passati dalla polvere da sparo, al malessere interiore, somministrato senza che la vittima di turno se ne renda conto.
In questi undici giorni di ritiro trascorsi ad Auronzo di Cadore, abbiamo respirato aria pulita e incontaminata, generata non solo dalla splendida e rigogliosa vegetazione delle Dolomiti, ma da un popolo felice di vivere con la gioia dell’essere il suo amore più grande. Più di 16.000 Laziali hanno seguito da vicino il ritiro della Banda Inzaghi sotto le Tre Cime di Lavaredo, circa 9.000 figli del nostro stesso sentimento hanno già sottoscritto l’abbonamento e risposto presente. Tutti, speranzosi e non, attenderanno le 19:00 per conoscere gli avversari che incontreremo nella prossima stagione. Tutti stanno seguendo con estrema curiosità ogni singolo sviluppo sul versante mercato, si attende il giocatore che dovrà prendere il posto lasciato da Felipe Anderson volato a Londra.
Roma e Bergamo, due città totalmente diverse, distanti 600 chilometri, ma unite in queste ultime settimane una storia di mercato, che vede protagonista il Capitano argentino e idolo della tifoseria nerazzurra, accostato più volte alla Lazio nostra. Tutti i Laziali ed i Bergamaschi interessati a questa vicenda, aspettavano curiosi la conferenza stampa che precede l’esordio della Dea in Europa League, per ascoltare le parole del Papu Gomez. Tutti immaginavamo che fosse messa definitivamente la parola “The End” a questa suggestiva trattativa di mercato, ma ieri il piccolo campione argentino anziché dichiarare amore eterno alla città di Bergamo, fugando ogni dubbio sulla sua permanenza nella città lombarda, ha lasciato per l’ennesima volta una porta mezza aperta, cercando di glissare sull’argomento mercato in modo poco convincente.
Ci sono dubbi che generano pensieri negativi e altri che alimentano speranze positive. Siamo costantemente circondati da dubbi nella nostra vita, si possono trovare ovunque, anche in quelle amichevoli estive apparentemente insignificanti, dove le vittorie e le sconfitte non hanno un gran peso specifico, ma possono alimentare sicurezze e incertezze. Vincere 3-0 contro gli amici triestini e apprendere della conferma del rinnovo contrattuale del più forte bomber italiano spazza via alcuni dubbi, pareggiare 1-1 con l’Avellino e perdere 4-1 con il Tottenham ne alimenta tanti altri…
Ora la palla per fugare via parecchi altri dubbi, ce l’ha tra i piedi solamente la società sportiva Lazio. Servono operazioni di una certa rilevanza per spazzar via ogni dubbio, servono nomi importanti e conosciuti, servono garanzie di qualità e affidabilità, per compattare le due scuole di pensiero venutesi a creare nel corso del tempo.
La Lazio attuale è un ottimo gruppo, con diverse individualità importanti, ma come tutte le squadre deve rinforzarsi e migliorare una rosa già altamente competitiva. Il D.S. Igli Tare e Claudio Lotito, dovranno trasformare i vari dubbi che aleggiano sulle nostre teste, in certezze.
Tra i dubbi e le incertezze, c’è un unico fattore determinante e imprescindibile per raggiungere ogni traguardo e superare qualsiasi ostacolo: il sostegno del popolo Laziale!
Le mille bandiere che sventolano in questi giorni sotto le Tre Cime di Lavaredo tra meno di un mese si trasferiranno allo stadio Olimpico e in tutti gli stadi d’Italia e d’Europa, per sostenere quella maglia che per noi vale più di ogni altra cosa.
La maglia più di chi la indossa, la maglia più di ogni dubbio, la maglia… solo e sempre, la nostra splendida maglia con l’aquila sul cuore…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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