Arturo Diaconale, portavoce della SS Lazio, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:
“Spesso quanto fa la Lazio viene sminuito dai media, questo è un fenomeno con cui siamo ormai da tempo alle prese. I giornali del Nord spesso vivono un campanilismo mediatico, basti pensare al trattamento che hanno squadre come Inter e Milan, con i rossoneri addirittura protagonisti del mercato “chiacchierato” nonostante le enormi difficoltà vissute. Lo stesso avviene a Roma, dove le vicende giallorosse vengono sempre privilegiate nonostante la Lazio sia stata maggiormente protagonista rispetto ad altre squadre.”
“Il più grande successo degli ultimi anni è veder ricuciti i rapporti, nella Lazio, tra società, squadra e pubblico. Con una parte dei tifosi non coinvolta nelle vicende di squadre e società non si poteva ottenere il massimo: aver visto 16.000 persone ad Auronzo di Cadore è la testimonianza di un’intesa ritrovata che sarà il preludio, sicuramente, ad un’altra stagione importante.”
“Tra i nuovi arrivi, Berisha è in grado di inserirsi molto bene nel gioco della Lazio e rappresenta un ottimo acquisto così come Acerbi, che ha esperienza, qualità e competenza che gli permetteranno di sostituire egregiamente De Vrij. Sarà importante l’ultima fase del mercato, ma ho la certezza che il presidente Lotito e il ds Tare hanno l’oculatezza tranquilla per far stare tranquilli i tifosi.”
“L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus dimostra quanto sia importante poter contare, per la crescita di un club, su spinte propulsive come gli stadi di proprietà. Ci vogliono però anche atteggiamenti collaborativi da parte di amministratori e legislatori per realizzare determinate opere. Avere uno stadio di proprietà della Lazio non è utopia ma un obiettivo reale: purtroppo a Roma e nel Lazio è difficile realizzare un percorso tranquillo e trasparente che possa portare all’obiettivo. Si intrecciano interessi esterni che spesso si combattono tra di loro e che possono portare a dei freni. La vicenda dello stadio della Roma è emblematica in questo senso, per capire le difficoltà che si trovano in città per realizzare grandi opere.”