Tra le varie cose da migliorare nella prossima stagione, il braccino. È solamente un’espressione gergale che deriva dal tennis, dove per braccino del tennista si intende il momento in cui l’atleta vede la vittoria della partita ed allora, preso da non si sa quale timore, manda tutto a monte ed alla fine perde.

È successo anche alla Lazio nella stagione scorsa, ed è costato caro. In Europa League la qualificazione alla semifinale, che sembrava cosa fatta, è stata ribaltata dal Salisburgo a proprio favore. E paradossalmente, come ha spiegato Inzaghi a fine partita, subito dopo il gol di Immobile che aveva aumentato il vantaggio dei biancocelesti. Eppure gli austriaci hanno avuto la forza di segnare quattro gol, complici anche gli errori della retroguardia ed un’attenzione che era ormai sparita.

È successo in campionato contro il Crotone e l’Inter. Con i pitagorici un pareggio nel momento in cui, con una vittoria, la Lazio sarebbe finita in Champions. E tutto perché, 24 ore prima, l’Inter aveva perso con il Sassuolo. Match point sprecato dalla Lazio, che non va oltre il 2-2 contro una squadra che si stava giocando la salvezza. Ma la sensazione era che i biancocelesti pensavano di poter vincere facilmente e così non è stato.

Nell’ultima di campionato contro l’Inter, due risultati su tre a disposizione. Lazio due volte in vantaggio, due volte raggiunta ed alla fine superata. Il gol di Vecino è la mazzata sulla stagione, comunque positiva, ma che non si è conclusa come tutti speravano. Ancora una volta, Lazio che sfiora solamente l’obiettivo senza raggiungerlo. La consapevolezza che se messa alle strette, la squadra di Inzaghi può fare un solo boccone di qualsiasi avversario, ma che se ha la disponibilità del doppio segno in schedina, si rischia di fallire. Deve lavorare su questo Simone Inzaghi, prima che sulla tattica, sulla testa.

(fonte: sslazio.it)

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