di Danilo GALDINO

“Avere tanti soldi che gioia, senza problemi vivrei. Soddisfare qualunque voglia, questo è ciò che vorrei…”
Tutti vorremmo una montagna di soldi per comprare ciò che potrebbe migliorare la nostra situazione, soddisfare le nostre esigenze, realizzare molti dei nostri sogni.
La notizia del giorno non è che la Croazia ha conquistato una storica finale Mondiale battendo l’Inghilterra, per noi la vera notizia importante è l’addio di Felipe Anderson: il suo passaggio al West Ham porterà un’iniezione di soldi da poter e dover spendere nel giusto modo.
Ieri la telenovela brasiliana che andava in onda da settimana, è arrivata all’epilogo conclusivo: nel momento in cui il fantasista brasiliano ha varcato la porta d’uscita del Centro Sportivo di Formello, salutando i pochi tifosi presenti a caccia di un autografo e un selfie, è scattata la molla del rimpianto. Tantissimi improvvisamente sono tornati ad amarlo e apprezzarlo. Gli stessi che per cinque anni lo definivano un “mezzo giocatore discontinuo”, un “calciatore con poco carattere, spesso indolente e con la faccia da pesce lesso”, un “ragazzo che stiamo ancora aspettando che esploda dopo tutti questi anni di luci ed ombre”.
Parole al miele e struggenti, sono state dedicate al brasiliano, da quelle stesse persone che il 5 febbraio scorso, subito dopo la sconfitta casalinga contro il Genoa, chiedevano la sua imminente cessione; gli auguravano i peggiori mali e infortuni; o come accade nella più antica tradizione romanesca, evocavano le anime dei suoi defunti.
Come è strano il mondo del calcio… che poi non si discosta tanto da quello che accade nella vita di tutti i giorni, per la strada, nei posti di lavoro o dentro casa.
Felipe Anderson è sicuramente un ottimo giocatore e nella sua esperienza nella Capitale, lo ha dimostrato. Scatti brucianti, serpentine, preziosismi tecnici e reti importanti, ma questo ragazzo non è mai riuscito a ritagliarsi un ruolo di trascinatore o leader in campo. Come una bella e colorata lucina natalizia, si è sempre acceso e spento ad intermittenza, spaccando a metà l’opinione pubblica e il giudizio del popolo Laziale su di lui.
Più di qualcuno ha dimenticato che sul finire dell’ultima finestra del mercato invernale passato, era scoppiato tutto il suo malessere, il suo disagio e l’insoddisfazione che traspariva da tutti i pori della sua pelle.
Il brasiliano non aveva più tanta voglia di restare qua con noi, e logicamente le nostre strade si dovevano separare.
Complimenti alla dirigenza biancoceleste, perché è riuscita a capitalizzare al massimo la cessione di un calciatore che tra 18 mesi si sarebbe potuto accordare con qualunque altra squadra, lasciandoci a parametro zero come il difensore olandese De Vrij.
Non si può mai festeggiare per una cessione di un elemento prezioso, ma per gli scenari negativi che si erano configurati in questi mesi, questa operazione di mercato si può considerare necessaria. Come accaduto la scorsa estate per Biglia e Keita, anche stavolta il D.S. Igli Tare è riuscito a far fruttare al meglio una cessione importante e a districarsi bene in una situazione che poteva diventare con il passare delle settimane sempre più ingarbugliata. Ora questi soldi incassati dovranno essere subito reinvestiti per soddisfare le richieste del Mister Simone Inzaghi.
Tutto è facilmente migliorabile se c’è la volontà, le capacità e le risorse, e mai come questa volta le risorse economiche per potenziare un’ottima squadra ci sono. Vanno inseriti altri 2-3 giocatori di qualità certificata e utili al progetto tecnico.
Ora è l’occasione per lanciare un segnale a tutti: tifosi, squadra e avversari. In base alle scelte prese e gli investimenti che verranno fatti, capiremo cosa intende fare la società sportiva Lazio. Comprenderemo tutti se c’è la volontà di proseguire il graduale processo di crescita che è in atto.
Il Mister Inzaghi, merita una squadra di qualità, con valide alternative in ogni settore del campo e sostituti all’altezza, per affrontare al meglio tutte e tre le competizioni e continuare a farci vivere grandi emozioni come nelle ultime due stagioni passate.
Tutti i ragazzi che compongono questo gran bel gruppo, meritano di poter giocare sempre alla pari con tutti gli avversari che affronteremo in Italia e in Europa.
Tutto il popolo Laziale, merita qualcosa di bello e importante, qualcosa che alimenti entusiasmo e speranze.
Il preconcetto, i mugugni, i rimpianti e la critica pretestuosa, ora non servono a nulla, bisogna solo attendere le prossime cinque settimane per poi valutare onestamente l’operato svolto in questo mercato estivo. Tutti quelli che sperano di poter dire: “Lo vedi? Te lo avevo detto che non arrivava nessuno bono, che si sarebbe venduto tutti i pezzi migliori e che fine avrebbero fatto tutti quei soldi incassati…”, dovrebbero invece sperare di poter gioire per delle piacevoli novità.
Se la Lazio nostra si rafforza dovrebbe essere una gioia, se la Lazio nostra vince dovrebbe essere una gioia, se il popolo Laziale è felice dovrebbe essere una gioia per tutti…
La partita più importante ora la può e deve continuare a giocare solo la società, quando si chiuderà il mercato e arriverà il triplice fischio il 18 agosto, trarremo le nostre conclusioni.
Io, tu, tutti noi, abbiamo bisogno di continuare a sognare…
Oggi più di ieri, AVANTI LAZIO… AVANTI LAZIALI!!!

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