di Danilo GALDINO
“Attento fra i distratti, ben sveglio tra i dormienti, il saggio distanzia gli altri come un veloce cavallo da corsa un ronzino.”
Buddha spiegò perfettamente come approcciarsi alle distrazioni che ci circondano. Perché in questi giorni delicati e importanti per la Capitale e per molte figure di spicco della politica e dell’alta finanza, siamo accerchiati da notizie che devono distogliere l’attenzione e cercare di far passare il più velocemente possibile questi giorni di tempesta che si sono abbattuti sulla Città Eterna. Sfogliando i giornali, ascoltando radio e vedendo la tv, non si è fatto che parlare dello stadio che vorrebbero costruire gli altri a Tor di Valle da circa sei anni. Se ne parla in modo completamente diverso da quotidiano a quotidiano. Lo stesso argomento viene analizzato o “disinnescato”, in base alla mission editoriale e agli interessi più o meno evidenti, che può avere l’editore e la proprietà della testata giornalistica.
Una vera partita a scacchi tra chi cerca la verità e chi cerca di salvare amici ed interessi personali.
Uno scandalo che ha portato all’arresto di diverse persone e ad indagare su una sfilza molto nutrita di personaggi. L’evidente preoccupazione affiorata sui volti di politici locali e nazionali, sulle facce di dirigenti, avvocati, banchieri, faccendieri e portaborse, è talmente evidente che una spennellata di “cerone mediatico” non basta a sistemare la situazione.
Con il passare dei giorni si cerca di silenziare il tanto rumore scatenatosi al momento degli arresti, ma arginare la valanga di fango e liquame che si è abbattuta sulla nostra città non è semplice neanche per certe faide di potere che si scontrano da anni per mettere le mani su un business multimilionario. Una partita a scacchi tra im-prenditori, costruttori, banchieri, politici e fratelli muratori… ogni ora vengono mossi i loro pedoni, cavalli e alfieri, tenendo sempre più coperti Re e Regine del proprio colore.
Svestendo per un attimo gli abiti da cittadino romano indignato e deluso, e rimettendoci al collo la sciarpa della Lazio nostra, questo tema deve interessare il giusto, perché nel giro di qualche settimana verrà scritta la storia della prossima stagione 2018/2019.
Sicuramente nei prossimi mesi, la parola “stadio” tornerà in auge anche per noi, visto che l’ipotesi di rivolgersi a un comune che non sia quello ingarbugliato, logoro e contaminato di Roma, per costruire un impianto da 35.000-40.000 posti, prende sempre più corpo, ma ora a tenere banco è il calciomercato e l’allestimento della nuova rosa che tra 24 giorni partirà per il ritiro di Auronzo di Cadore.
Dalla sera del 20 maggio scorso ad oggi, è trascorso un mese esatto, ma di acquisti e cessioni, ancora nessuno. L’addio di De Vrij per scadenza contrattuale era già stato messo in preventivo a febbraio scorso. Nell’ultimo mese questo apparente immobilismo sta preoccupando molti figli del nostro stesso sentimento e assopendo l’entusiasmo generato da un’ottima stagione. Partendo dal presupposto che non sempre chi prima acquista, ha più possibilità di vincere qualcosa, servirebbe però a breve una scossa positiva. Una serie di colpi di qualità che possano puntellare una squadra già forte e competitiva, e riattivare tra nelle persone il circuito delle convinzioni e delle certezze.
Le temperature estive aumenteranno in modo progressivo, non solo sulle spiagge del litorale, ma anche nelle stanze dei pm, del Campidoglio e in quelle degli operatori di mercato. Sarà sicuramente una lunga estate caldissima…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!