di Danilo GALDINO

Eraclito spiegava che: “Gli occhi sono testimoni più fedeli delle orecchie…”
Dopo tanti e tanti secoli, queste parole sono ancora una verità sacrosanta e incontestabile. È ciò che andrà fatto per le prossime dieci settimane, osservare senza ascoltare le tante chiacchiere che ogni giorno si concentrano sulla Lazio nostra. I nostri occhi sono stati spesso testimoni di tutto quello che si è fatto bene o un po’ meno bene, a livello di mercato negli ultimi anni, quindi il suono differente delle mille campane che sentono le nostre orecchie non ha alcun valore.
Laxalt, Acerbi, Freuler, Petagna, Gomez, Cristante, Glik, ogni giorno un nome nuovo, buttato la così. Con questi ritmi, al 18 di agosto giorno in cui chiuderà il calciomercato arriveremo ad infrangere la quota dei cento calciatori accostati alla Lazio nostra. Di voci, spifferi, bisbigli e frottole, le nostre orecchie ne sentono tante da settimane, ma i nostri occhi osservano attenti ciò che realmente accade dalle nostre parti.
Siamo un’ottima squadra che ha impressionato tutti per rendimento e costanza, i primi che hanno aperto la stagione scorsa vincendo a metà agosto e gli ultimi a smettere di correre la notte del
20 maggio. È strano che i giocatori che diversi Laziali hanno criticato siano ora l’oggetto dei desideri di grandi club europei: “Strakosha è un pippone!!!”.
Questo è ciò che le nostre orecchie hanno sentito nelle ultime settimane, ed il giovane portiere albanese oltre a rispondere ed umiliare sui social qualche tifoso giallorosso che provava goffamente a sbeffeggiarlo, ricordandogli il 26 maggio (sì perché anche lui è un eroe senza tempo di quel giorno… il vice Marchetti seduto in panchina come secondo portiere), è stato accostato a Liverpool che cerca un portiere più affidabile di Karius. Addirittura secondo diversi giornalisti, i Reds sarebbero disposti a versare 35 milioni di euro per portare in Inghilterra il nostro Thomas.
Stesso discorso accade per Felipe Anderson, dopo che qualche Laziale arrivò ad augurargli gravi infortuni o l’esilio calcistico lontano da Formello, si sono rimangiati tutto nella seconda parte della stagione e anche nella beffarda notte contro i nerazzurri è stato uno degli ultimi ad arrendersi. Il giovane talento brasiliano (perché nonostante abbia già giocato cinque stagioni in Italia con la Lazio nostra, Felipe ha solo 25 anni) viene ogni giorno accostato a qualche club importante: dal Monaco passando per mezza Premier League, diverse squadre sarebbero disposte a spendere quaranta milioni di euro.
È inutile parlare dell’asta milionaria che si sta creando intorno a Sergej Milinkovic, e pensare che qualche Laziale lo rimproverava di giocare un po’ troppo con la suola del piede…
Osservare e restare attenti, fiduciosi e consapevoli di ciò che siamo, questo è ciò che va fatto in queste settimane. La società sa ciò che veramente serve è ciò che veramente vorrebbe il popolo Laziale. Bisogna lottare ogni giorno contro tutto e tutti, com’è stato per un’intera stagione, bisognerà farlo con ancor più energia nei periodi in cui proveranno a descrivere una realtà ridimensionata e poco esaltante.
Din don… Din don… Din don… il rumore delle mille campane è fastidioso e fuorviante, ne sentiremo ancora tante da qua all’ultimo giorno di mercato, quindi tappiamoci le orecchie e ricordiamo le varie immagini che i nostri occhi hanno visto: valanghe di reti realizzate, azioni spettacolari, abbracci ed esultanze da veri tifosi innamorati di Lazio, maglie sempre intrise di sudore, tenacia estrema, intraprendenza in ogni campo d’Italia e d’Europa. Nessuno potrà cancellare ciò che i nostri occhi hanno visto negli ultimi dieci mesi.
Questa Banda Inzaghi è un’ottima squadra: difendiamola, proteggiamola e sosteniamola ad oltranza.
Questo gruppo creato dal Mister novello sposo, è ricco di qualità, di giocatori che tutti vorrebbero avere nelle proprie squadre. Questa squadra dovrà semplicemente continuare a correre e giocare, come ha fatto nelle ultime due stagioni, non curante delle tante balle che rimbomberanno nelle loro e nelle nostre orecchie.
Siamo arrivati a lunedì 4 giugno, e molti Laziali vivranno una serata speciale che tutti gli altri tifosi d’Italia possono solo sognare: Di Padre in Figlio 2018.
La differenza che c’e tra noi popolo biancoceleste e tra una semplice tifoseria che si limita a ritrovarsi e vivere solo nell’appuntamento del calcio giocato, emerge prepotentemente in queste occasioni. Nessuno è in grado di di aggregare 20.000, 40.000, 50.000, 60.000 persone in un giorno qualsiasi dell’anno, senza una gara ufficiale da disputare e senza nessun trofeo in palio.
Per noi ogni occasione è buona per nutrirci del nostro grande amore, per rivivere la nostra storia e per far sventolare le nostre mille bandiere…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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