di Danilo GALDINO

Il fondatore della psicoanalisi, l’austriaco Sigmund Freud spiegò che: “Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l’insegnante trasmette il suo sapere agli studenti, con le parole l’oratore trascina l’uditorio con sé e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo generale con cui gli uomini si influenzano reciprocamente”.
E’ quasi impossibile fare un calcolo su quante parole vengono pronunciamo ogni giorno da una persona. Alcuni recenti studi affermano che le donne sono più prolisse rispetto agli uomini e usano in media ventimila parole al giorno contro le settemila degli uomini.
Parole, parole, parole… ciò che determina il valore e la credibilità di quel che viene detto e affermato da una persona, sono i fatti che ne conseguono.
Nel mondo in cui viviamo, siamo ormai abituati a trovare in ogni ambito e settore, moltissimi affabulatori, figure che eccellono nel loquire riuscendo a confondere e fuorviare tanti interlocutori. Che sia il mondo della politica, dello sport o del lavoro, le persone per spazzar via la barriera della diffidenza, hanno bisogno di concretezza e non solo di chiacchiere, promesse o illazioni.
Le parole rilasciate dal Presidente Claudio Lotito, sono state ben chiare e non lasciano spazio alle troppe chiacchiere lette e ascoltate negli ultimi mesi:
“Io mi auguro che la Lazio sia ricordata bene, abbiamo vinto qualche trofeo. Coniugare il risultato sul campo con quello economico è molto importante. In passato non bussavano le altre squadre, oggi devono chiedere permesso. Per Milinkovic ho rifiutato 110 milioni il 29 di agosto, non lo so quanto vale”.
Non serve criticare pretestuosamente, non servono preconcetti dettati da rancore o antipatie, ma serve solamente attendere lo sviluppo del mercato, verificare e valutare i fatti. I fatti e non le parole.
Dal 2012 a oggi, negli ultimi 6 anni solari e nelle 7 stagioni i numeri parlano di 6 finali nazionali raggiunte, 4 perse e 2 trofei vinti.
Nel 2012 siamo arrivati quarti, nel 2013 settimi, nel 2014 noni, nel 2015 terzi, 2016 ottavi, 2017 quinti e in quest’ultima stagione quinti.
Anche se come cantava il tifoso giallorosso dimissionario “la matematica non sarà mai il mio mestiere”, fare la media posizionamento non è tanto difficile. La Lazio nostra staziona tra il quinto e sesto posto in classifica. Posizione non di vertice, ma d’alta classifica. Essere costantemente tra le sei formazioni più forti, ricche e importanti d’Italia, giocando quasi sempre le competizioni europee, vincendo qualcosa rispetto alla stragrande maggioranza delle squadre d’Italia che nelle loro bacheche hanno polvere, ragnatele e vittorie morali. Riuscire ad aumentare in modo graduale il numero di giocatori di valore in rosa, riuscendo a far triplicare, quintuplicare o in alcuni casi decuplicare il valore di questi patrimoni tecnici.
La diffidenza, il malessere e la scontentezza, che serpeggia in questi giorni è ingiustificata, sicuramente la sconfitta contro l’Inter del 20 maggio, ha messo al tappeto molti di noi, ma il valore di questa squadra è indiscusso.
Tutti pazzi per i Laziali… Milinkovic, Felipe Anderson, Immobile, Luis Alberto, Strakosha, vengono monitorati e seguiti da tanti. Se i grandi club stranieri e italiani vogliono investire e puntare forte su di loro un motivo ci sarà?!? Significa che in circolazione non ci sono tantissimi calciatori più forti dei nostri ragazzi, quindi non c’è nessuno motivo di preoccuparsi e soprattutto bisogna aspettare prima di criticare o giudicare. Personalmente il mio desiderio è quello di molti Laziali, vedere una Lazio sempre più competitiva e vincente, semplicemente perché quando la Lazio nostra vince, tutti i Laziali (o quasi…) sono felici e se i figli del nostro stesso sentimento sono felici, noi siamo più contenti di loro.
Sarà un’estate lunga e ricca di momenti più o meno piacevoli, più o meno esaltanti, saranno settimane dove si faranno decine e decine di nomi, dove in molti spenderanno parole, parole e soltanto parole, ma ciò che conta è non perdere di vista l’amore per i nostri colori ed il nostro popolo, un amore così grande, un amore così…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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