di Danilo GALDINO

“Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d’una ingiustizia che non t’aspettavi, d’un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po’ di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s’accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono…”
La scrittrice Oriana Fallaci spiegava perfettamente cosa è in grado di fare la delusione.
La delusione è uno stato d’animo che nasce dopo aver constatato che una determinata persona non era come si pensava. Ma la delusione non è solo in considerazione di persone, bensì di speranze, aspettative, che si erano costruite nel nostro cervello in un determinato modo e che non si sono rivelate tali.
Nel corso della nostra vita a tinte biancocelesti diverse volte siamo rimasti delusi da sconfitte sul campo di gioco, da promesse non mantenute, da comportamenti e atteggiamenti ambigui, da scelte dettate da interessi personali, dal cinismo di qualcuno. Ci hanno deluso o fatto del male: istituzioni, arbitri, proprietari, dirigenti, allenatori e calciatori, ma tutto scorre e tutto passa ininterrottamente da 118 anni, semplicemente perché l’amore si auto rigenera continuamente e supera ogni ostacolo.
Stefan De Vrij ad esempio, è stato per intere settimane e continua ad essere, il protagonista di dibattiti, sondaggi e discussioni, e ora seguirà le orme di altri giocatori come Candreva, Biglia, Keita, Hernanes e tanti altri.
Le delusioni indeboliscono, rende le menti più labili e condizionabili, in diversi casi crea dei veri e propri vuoti di memoria, facendo perdere di vista la realtà e cosa si è fatto nel corso del tempo. Tutti possiamo essere delusi da una mancata vittoria o da qualcosa che si meritava giustamente, ma che per vari motivi non si è ottenuto, ma non dobbiamo permettere che si stravolga o strumentalizzi a proprio piacimento quello che è veramente accaduto nel corso del tempo.
Nessuno oggi scriverà che alla Banda Inzaghi e al popolo Laziale, è stata sottratta scorrettamente la possibilità di partecipare alla prossima Champions League, ma non lo hanno fatto poche ore fa, ma per intere settimane e mesi, per un’intera stagione siamo stati stritolati nella morsa delle ingiustizie, degli errori e dei torti. Immaginavamo che al triplice fischio dell’arbitro Rocchi, la delusione per tanti si sarebbe trasformata in disfattismo, pessimismo o in casi estremi in catastrofismo. Immaginavamo che i mistificatori mediatici avrebbero fatto passare il messaggio che la stagione della Banda Inzaghi di colpo si trasformasse in appena sufficiente e quella degli altri da deludente e priva di vittorie, in superlativa.
Immaginavamo che nel giro di pochi giorni i nomi dei nostri giocatori migliori fossero accostati a città lontane dalla Capitale, ma nessuno poteva immaginare che non facessero passare neanche 24 ore dal termine della stagione.
Attraverso un certo tipo di campagna mediatica, si cercherà nel breve tempo possibile, di dissipare l’entusiasmo e la gioia riconquistata con sacrifico in questa stagione. Lavoreranno incessantemente per far evaporare gradualmente le convinzioni e l’autostima conquistate negli ultimi 10 mesi. Uno stadio tutto esaurito in una partita della Lazio nostra, è un’immagine che fa male a tutte quelle figure che operano costantemente per allontanare i Laziali dallo stadio e dalla propria passione.
Le prossime giornate saranno intense e spesso snervanti, ma come sempre non rimane che immergerci nel nostro mondo, fatto d’amore incondizionato, fratellanza ed estremo sostegno, armarci di pazienza e tenacia, per difendere ciò che ci fa palpitare forte il cuore.
Io come te, di risposte non ne ho, mai avute, mai ne avrò, di domande ne ho quante ne vuoi e tu, neanche tu ci fermerai, neanche tu ci riuscirai ad abbatterci, scoraggiarci e farci desistere…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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