di Danilo GALDINO

Giovan Battista Vico, fu un grande filosofo napoletano vissuto a cavallo tra il 17° ed il 18° secolo. Fu lui a concepire la dottrina di particolare importanza dei “corsi e ricorsi storici”.
Corsi e ricorsi storici…
Liverpool; stadio Olimpico di Roma; Finale Coppa dei Campioni, Circo Massimo, festeggiamenti eccessivi e anticipati; imprese sfiorate, accarezzate e mai raggiunte; Conti, Pruzzo e vai Ciccio… ma soprattutto 26 maggio. Con tutti questi elementi si sarebbe potuto già tracciare e immaginare anticipatamente l’epilogo finale di questa triste storia che si ripete spietatamente e con costanza da 34 lunghi anni. Si poteva ipotizzare, ma non in questo modo… corsi e ricorsi.
Il silenzio che ammanta da ore questa città è assordante. Stamattina si riesce ad ascoltare anche il cinguettio dei passerotti. Le grida becere e sguaiate che riecheggiavano per tanti quartieri la notte del 30 aprile, sono svanite nel nulla. I proclami trionfalistici e l’operazione simpatia che ha coinvolto la stragrande maggioranza di sportivi e non, di giornalisti e soubrette, di appassionati di reality show e tuttologi, di ogni angolo della nostra città e dell’intero paese, si è conclusa come sempre con un nulla di fatto. Come accade da 34 lunghi anni, si proverà a mitigare la delusione dell’insuccesso attraverso massicce campagne mediatiche, si parlerà delle famose vittorie morali, termine coniato e inventato da chi rincorre e non raggiunge; annuncia ma non conquista; si sente sempre vicino a un passo, ma puntualmente si attacca al… premio di consolazione.
L’ultimo trofeo alzato al cielo dai nostri eterni avversari risale al 24 maggio 2008, tra tre settimane verrà festeggiato un decennale di tante vittorie morali e nessuna vittoria reale. In questi ultimi due lustri, la stampa di regime che tiene in pugno mediaticamente questa città, ha bistrattato, criticato e dipinto come una povera “Cenerentola” Lazio nostra, cercando di nascondere i 4 trofei vinti e festeggiati contro il mare di aria fritta venduta e propinata: le tante chiacchiere italo-americane, le promesse non mantenute, i debiti tenuti sotto silenzio, gli appuntamenti dati e mai rispettati, le feste organizzate e puntualmente disdette, le tante e tante delusioni cocenti, che hanno caratterizzato la storia calcistica capitolina degli ultimi 34 anni.
Corsi e ricorsi… “Notti di pizze fredde di calzoni, notti di sogni di coppe e di campioni… notti di lacrime e preghiere la matematica non sarà mai il mio mestiere…”
Il tempo passa, ma nulla cambia, più di qualcuno ha perso il pelo, ma non il vizio di ripetere e commettere gli stessi errori, i più giovani sono cresciuti emulando gli esempi dei più grandi, e mentre il tempo passa, nulla cambia, anzi peggiora.
Anche quest’anno sulla lista dei vincitori delle varie manifestazioni nazionali ed europee, appariranno vari nomi, tranne quello che è costantemente presente tutto l’anno sui titoloni dei vari quotidiani sportivi e non. Anche in questa stagione 2017/2018 sarà presente tra le squadre vincitrici di coppe e titoli quel nome che tanto impazzire fa: S.S.LAZIO!!!
Anche in questa occasione le bandiere celebrative appese ai balconi verranno riposte mestamente nell’armadio, le maglie, le sciarpe ed i poster stampati verranno conservati come reliquie commemorative, nelle redazioni giornalistiche si continuerà a cantare con un groppo in gola: “Grazie Roma, che me fai sentì importante anche se non conto niente…” e si proverà a spostare l’attenzione sul tifoso Laziale, perché la regola editoriale numero uno è che “la colpa deve essere sempre del Laziale”.
Il mese di maggio però si arricchisce di una nuova data da segnare in rosso sul calendario, dei dodici mesi dell’anno solare questo, è il mese che strizza l’occhio al popolo biancoceleste e ghigna in faccia ai nostri eterni rivali.
Dal 30 maggio del 1984 al 2 maggio del 2018 tante cose sono successe, molte sono apparentemente cambiate, ma la fine è sempre la stessa…
Di padre in figlio, la storia si ripete, la storia si subisce, la storia non si cancella, la storia si ricorda e tramanda.
La celebrazione del nulla proseguirà, e sarà veramente divertente passare in edicola questa mattina e dire: “Buongiorno, che mi da una copia di tutto stamattina. Sì, devo arricchire la collezione di prime pagine del giorno dopo. Ah sì dimenticavo, mi dia anche una copia del Tempo. Sì quello con su scritto Help…”
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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