di Danilo GALDINO

Tutti abbiamo dei desideri, dai bambini alle persone con i capelli color argento.
I desideri possono durare pochi minuti o per una vita intera, possono essere realistici e realizzabili, o al contrario possono risultare inverosimili e utopistici. Alcuni studiosi hanno svolto più di un’indagine per stilare una classifica dei 5 desideri più importanti nella vita dell’uomo.
Al primo posto c’è il desiderio di restare per sempre giovani e non invecchiare mai, al secondo c’è il desiderio di essere felici ed appagati, al terzo posto il desiderio di diventare immortali e lasciare un segno ai posteri, al quarto posto si vorrebbe tornare indietro nel tempo, al quinto c’è il desiderio di non perdere mai la persona amata. Il più delle volte si desidera e brama, tutto ciò che non si possiede.
Il grande filosofo greco Epicuro, fondatore di una delle maggiori scuole filosofiche dell’età ellenistica e romana, spiegò:
“Non rovinare quello che hai, desiderando ciò che non hai. Ricorda che ciò che ora hai un tempo era tra le cose che speravi di avere…”
Ciò che abbiamo ora è tutto quello che desideravamo da tanti e tanti anni: una squadra che rappresentasse in ogni gesto, parola e comportamento, quel che il Laziale è da sempre. Sognavamo la Lazio dei Laziali, e finalmente si è materializzata davanti ai nostri occhi.
Una squadra che profuma di Lazio, che ricorda squadre e personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nei cuori di tutte le generazioni.
Una squadra che contrasta con forza e tenacia, i tantissimi nemici, avversari e detrattori che dall’alba del 1900 ad oggi, vedono la nostra società come un pericolo, come qualcosa di troppo ingombrante e scomodo, come un’entità elitaria, nobile e storica, che suscita invidie e gelosie.
Due anni fa eravamo a interrogarci tutti dove fosse finita la squadra guidata dal Mister Pioli, quella capace di conquistare un terzo posto in classifica e raggiungere due finali nazionali. Quel gruppo si era dissolto nel giro di pochi mesi facendoci sprofondare nuovamente nel purgatorio delle incertezze, delle amarezze e delle sconfitte deludenti.
“Non rovinare quello che hai, desiderando ciò che non hai. Ricorda che ciò che ora hai un tempo era tra le cose che speravi di avere…”
Alla vigilia di una delicata trasferta nella città di Udine, e ad appena 48 ore dalla splendida vittoria nel quarto di finale d’andata di Europa League, la consapevolezza di avere tutto ciò che speravamo di avere un tempo e desideravamo più di ogni altra cosa, ci spinge ad affrontare ogni ostacolo con un bel ghigno di sfida e senza alcun timore.
La formazione di Oddo, è un avversario in evidente crisi di risultati, ma non va sottovalutato o preso sottogamba. Domani alle ore 18:00, alla Dacia Arena, la Banda Inzaghi dovrà bissare tutto ciò che di bello ed esaltante ha mostrato all’Europa intera. Le vittorie ed il conseguente entusiasmo, sono i migliori antidoti per combattere la stanchezza degli impegni ravvicinati.
Per raggiungere un traguardo prestigioso bisogna darci dentro sempre, continuamente, senza tregua. I vincenti vivono costantemente sotto pressione, continuamente in discussione e sotto esame. Un vincente è l’unico che non deve e può godersi il gusto ed il sapore delle proprie vittorie, se ne deve nutrire, ma dopo appena all’albeggiare del nuovo giorno deve ricominciare tutto da zero. Essere dei vincenti implica fatica, sacrificio, concentrazione e umiltà, quindi la fantastica notte di giovedì sera, va immediatamente presa è chiusa nel forziere dei ricordi più belli ed emozionanti, perché il futuro è oggi ed il nostro viaggio è ancora lungo…
Next Stop: Udine
Prossima Fermata: Dacia Arena
Sarà difficile, perché nessuna vittoria è figlia della facilità, ma con questa squadra e questo popolo, nulla è impossibile, niente è irraggiungibile.
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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