L’avv. Gian Luca Mignogna è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air:

La battaglia della Class Action e quella dello Scudetto 1915 va avanti anche se vorremmo sicuramente trovare maggiore appoggio, anche se queste rivendicazioni ormai hanno gambe forti per camminare da sole.

Per lo Scudetto 1915 devo ringraziare per l’organizzazione dello spettacolo in favore di Chiara Insidioso. Spero ci sia il sold out assoluto, perché quella sera deve essere vissuta per Chiara, ho conosciuto il padre Maurizio ed è una persona eccezionale, spero che attraverso questa serata si possa dare un aiuto concreto a Chiara. Credo poi che questo spettacolo resterà scolpito nella memoria: è la prima volta che una vicenda di questo tipo viene portata a teatro, è un grande onore per una vicenda che è uno dei fiori all’occhiello della storia della Lazio.

Per quanto riguarda l’iter della rivendicazione dello Scudetto 1915, la nomina della Governance della Lega è stata rinviata a maggio: è più di un anno che c’è questa situazione di stallo, ma sarà logico e consequenziale affrontare questo tema, anche se a qualcuno piacerebbe insabbiare la questione, considerando che c’è anche del fuoco amico che ci amareggia molto. Abbiamo trovato con la nostra ricerca dei documenti che attestano inconfutabilmente come la Lazio sia stata campione dell’Italia centrale e successivamente campione dell’Italia centro-meridionale col titolo del Sud rimasto vacante. In più abbiamo comprovato come il Genoa si rifiutò di disputare la partita che avrebbe stabilito se i Grifoni oppure il Torino si sarebbero qualificati per la finalissima. Capisco che qualcuno che porta dei colori sociali diversi potrebbe avere un “malore sportivo” di fronte a questi eventi, ma la giustizia sportiva deve trionfare sempre. La cosa più clamorosa è come siano state seppellite le prove e i meriti di quei ragazzi che invece di vedersi riconoscere lo Scudetto furono costretti ad andare in guerra per difendere la Patria.

Sulla Class Action, faccio i complimenti per l’iniziativa dell’avv. Previti, perché chiunque si muove per difendere la Lazio al mio plauso. Però sui mezzi di comunicazione è stata fatta un po’ di confusione tra due iniziative separate e diverse nella loro dinamica. Bisogna capire perché venga fatta questa scelta di accorpare le cose e confondere di fatto la gente: la class action è un’azione collettiva, che unisce i tifosi laziali che hanno visto lesi i loro diritti. L’abbiamo spiegato, chi ha speso dei soldi per vedere le partite deve vedere applicato il protocollo VAR correttamente, perché ha dei diritti commerciali. Non ho letto gli atti dell’altra azione legale che dovrebbe portare in tribunale l’arbitro Giacomelli, per rispetto non mi pronuncio ma posso dire che si tratta di due iniziative completamente diverse. Subito dopo Pasquetta metteremo online le richieste di adesione sul sito ufficiale del Comitato Consumatori Lazio, ovvero Laziostory.it, che permetterà di aderire anche a distanza alla Class Action. Abbiamo notificato l’atto di significazione e diffida sia all’AIA sia alla FIGC, inoltrandolo per conoscenza anche a UEFA, FIFA e IFAB, ovvero l’istituto che disciplina le regole del gioco del calcio, grazie a Nathalie Trane che ha tradotto l’atto in francese.

 

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