Il tecnico della Primavera biancazzurra Valter Bonacina è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, per commentare la sfida contro l’Atalanta ma anche la recente scomparsa del mister Emiliano Mondonico.

“Emiliano Mondonico mi ha allenato dalla stagione 1987/88, annata nella quale avevamo un buon gruppo: il tecnico riuscì ad amalgamarci e portammo a termine una vera impresa. Disputavamo un campionato di Serie B e non avremmo mai pensato di intraprendere un’esperienza simile: siamo stati l’unica squadra di Serie B a giocare una Coppa delle Coppe sfiorando la finale della competizione. Questo traguardo resterà negli annali del calcio. In quell’Atalanta, di Mondonico c’era tanto: giunse dal Como e, dopo la retrocessione della compagine orobica, c’era da ricostruire in una piazza abituata a giocare nella massima serie. Tutti eravamo depressi, ma il mister portò a termine un ottimo lavoro sotto il punto di vista tecnico creando un gruppo che fece molto bene. Emiliano Mondonico ci trascinava ed è stato in grado di instaurare un rapporto incredibile tra lo spogliatoio e lo staff. Io ero il più giovane del gruppo ed ero reduce dalla Serie C: ero alle mie prime stagioni in Serie A ed ero il meno considerato all’inizio dell’anno. Il tecnico lombardo mi prese sotto la sua ala e mi aiutò molto: all’inizio feci fatica a giocare, ma gradualmente sono riuscito a conquistare una maglia da titolare senza più lasciarla. Non avevo grandi qualità, ma in campo ho sempre dato il massimo: da questa caratteristica nacque un grande rapporto con il tecnico. Successivamente andai alla Roma, mentre Mondonico andò ad allenare il Torino: lui poi tornò all’Atalanta e chiese anche a me di tornare a Bergamo. Accettai ben volentieri di tornare in terra bergamasca.

Ricordo che nella prima gara europea in Coppa delle Coppe andammo subito in difficoltà pensando di uscire, invece ci fu una grande reazione da parte nostra squadra nel match di ritorno: da questo incontro nacque un entusiasmo particolare nella piazza. Tutta la squadra si sentì responsabile e le forze profuse sul terreno di gioco divennero sempre più grandi. Nei primi due turni della manifestazione europea non affrontammo squadre fortissime, ma ci fecero credere nei nostri mezzi garantendoci l’entusiasmo necessario per compiere un’impresa a Lisbona contro il Benfica. Mondonico era molto schietto nelle sue affermazioni ed è stato sempre sincero: ha sempre cercato, specialmente nell’Atalanta, di far giocare a calcio le sue squadre. Noi, ad esempio, vincemmo subito un campionato di Serie B. Era un tecnico molto realista e non ha mai nascosto questa sua peculiarità. Il mister mancherà molto al mondo del calcio: conosceva questo sport ed ha testimoniato ciò nella sua lunga carriera. È stato anche un ottimo calciatore, ma dalla panchina ha dimostrato con Torino ed Atalanta di saper portare in alto le sue squadre. Il tecnico era molto legato al fattore ambientale e, il fatto di non esser riuscito a vincere la Coppa UEFA con il Torino, credo lo abbia lasciato con l’amaro in bocca.

Dopo aver trascorso tanti anni nella formazione orobica insieme a mister Mondonico, sabato affronteremo proprio l’Atalanta e riaffiorerà subito il ricordo del tecnico. La compagine nerazzurra è molto importante e sta dimostrando di avere grande qualità: guida attualmente la classifica, ma noi non partiremo battuti; ce la giocheremo al massimo, ci servirà una grande prestazione al di là del risultato. Ho stimolato molto i miei uomini nelle ultime settimane, si intravede qualcosa in più durante i vari allenamenti, ma dovremo dimostrare la nostra crescita sabato sul campo. Vediamo come andrà a finire”.

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