Il direttore del Corriere dello Sport Stadio, Alessandro Vocalelli, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Che idea si è fatto della stagione della Lazio?Finora il bilancio dei risultati è molto positivo, è in piena lotta per la Champions in campionato ed è nei quarti di finale di Europa League, dopo aver mancato solo per un rigore l’accesso alla finale di Coppa Italia. Aggiunto che solo per la VAR-gogna subita la Lazio non è già con un piede in Champions League. Sono perfettamente d’accordo con Igli Tare, alla Lazio mancano almeno sette-otto punti che le garantirebbero di avere un vantaggio cospicuo su Roma e soprattutto Inter. La moviola in campo secondo me è uno strumento da difendere, ma è stato utilizzato in un modo per diciannove squadre e in un altro per la Lazio. Si può sbagliare, ma l’utilizzo del VAR nei confronti della Lazio è stato inaccettabile: la partita Cagliari-Lazio è esemplificativa, l’utilizzo della tecnologia viene preso in considerazione solamente in episodi sfavorevoli alla Lazio.

Come si può migliorare l’utilizzo del VAR?Il problema arbitrale è sempre legato alla discrezionalità, regole che si possono interpretare dal fuorigioco attivo o passivo fino al fallo di mano volontario o involontario. Speravo che tutto questo con il VAR venisse superato, invece si è arrivati addirittura ad acuire questo problema nelle decisioni relativi alla Lazio: in Inter-Lazio è stato negato un calcio di rigore per un fallo di mano di Skriniar perché il pallone ha toccato prima la coscia del difensore. Stessa dinamica in Milan-Chievo, ma in quel caso il rigore è stato concesso ai rossoneri. Questo è il quadro che ci ha fatto produrre il titolo VAR-gogna, del quale assolutamente non mi pento. Non si capisce quale possa essere il vantaggio per un arbitro di non farsi aiutare dalla moviola, come nei casi in cui si è sorvolato riguardo episodi lampanti a favore della Lazio.

In Europa League la Lazio può arrivare fino in fondo, continuando a puntare al quarto posto in campionato?Le due cose si intrecciano: da una parte sono fiducioso, penso che la Lazio sia più forte del Salisburgo e possa giocarsi la semifinale, giocandosela anche con le due squadre che al momento sono più accreditate per la vittoria finale, ovvero l’Atletico Madrid e l’Arsenal. Il cammino europeo può togliere però un po’ di energie e di attenzione per il campionato, per questo i punti che la Lazio meritava sarebbero stati fondamentali per blindare la qualificazione in Champions League e dedicarsi al meglio all’Europa League. Andando avanti in Coppa la corsa al quarto posto è più complicata, ma lo è perché qualcuno l’ha resa tale togliendo come detto almeno otto punti dalla classifica della Lazio.

Si parla molto di calciomercato, con Milinkovic-Savic al centro di numerose voci…Il mercato è più aperto adesso rispetto a giugno, quando viene aperto ufficialmente, ma è adesso che si fanno i giochi per le trattative più importanti. Trattenete Milinkovic-Savic non potrebbe comportare un problema in nessun caso, è un predestinato del calcio mondiale. Razionalmente vendere Milinkovic-Savic a 70-80 milioni di euro e prendere qualche mezza figura, due-tre giocatori che non fanno fare il salto di qualità, può non essere un grande affare. Credo però che la decisione non sarà della Lazio, impossibile rifiutare certe offerte: poi sul mercato vige una regola non scritta in cui l’ingaggio di un calciatore si assiste all’incirca sul 10% del valore del suo cartellino. Se Milinkovic valesse 100 milioni, potrebbe avere offerte di ingaggio che sforerebbero troppo i parametri della Lazio.

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