di Danilo GALDINO

Per la storia della nostra città, questo giorno ha un significato importante. Le idi di marzo, sono una data dell’antico calendario romano, diventata famosa nel tempo perché fu quella in cui, nel 44 a.C., venne ucciso e pugnalato Giulio Cesare.

Poiché i giorni del mese, non erano numerati progressivamente dal primo all’ultimo, come accade oggi, le idi era il termine con cui venivano indicati i giorni a metà di ciascun mese del calendario romano. I giorni il quel periodo venivano chiamati in base a una serie di date fisse di riferimento: il primo giorno del mese erano le “calende”, poi c’era “il giorno dopo le calende”, e poi si iniziavano a contare i giorni che mancavano prima delle altre due festività mensili: le none e le idi. Queste due festività nei mesi di marzo, maggio, luglio e ottobre, cadevano il settimo e il quindicesimo giorno.

In origine il calendario era legato al ciclo lunare, ma con il tempo diventò invece solare. L’ultima grande riforma del calendario venne fatta proprio da Giulio Cesare e entrò in vigore nel 45 a.C.

L’anno dopo l’introduzione del calendario, il 15 marzo Giulio Cesare venne assassinato con diverse pugnalate, da una congiura organizzata da diverse personalità legate al Senato di Roma mentre si trovava nel Teatro di Pompeo.

Venne ucciso perché nel corso degli anni era diventato sempre più potente, suscitando le invidie del Senato sempre più delegittimato.

La leggenda raccontata, che la morte di Giulio Cesare gli fosse stata preannunciata da un indovino proprio per le idi di marzo.

Roma, 15 marzo 2018… a distanza di tanto tempo questa data viene vissuta da chi ama cospirare allo stesso modo. Si attende un passo falso del nostro “Giulio Cesare – Simone Inzaghi” per sferrare alle sue spalle fendenti letali. Una parte del Senato della comunicazione, attende speranzoso l’incontro odierno che si disputerà alle 19:00 nella campagna Ucraina. Un Mister condottiero, riuscito attraverso le sue vittorie ed i suoi comportamenti, a conquistare la stragrande maggioranza del suo popolo. Come accade sempre però, troviamo le due facce della stessa medaglia: i suoi successi, il suo bel gioco propositivo, la conquista di importanti finali e la vittoria del primo trofeo stagionale, hanno generato rispetto, estremo sostegno e riconoscenza illimitata da parte dei figli del suo stesso sentimento. C’è però una gran fetta di persone che più o meno latentemente, ha sofferto per tutto questo, e attende dopo l’uscita di scena dalla Coppa Italia, un’altra dolorosa eliminazione dall’Europa League, per vestire i panni di Bruto e Cassio, e scagliarsi contro il nostro Giulio Cesare.

L’avversario che affronteremo in una terra fredda e lontana, parla una lingua diversa dalla nostra e fisicamente si è già dimostrata temibile.

In questa trasferta complicata e ricca di insidie a livello ambientale, il nostro giovane condottiero e la sua Banda, non potranno contare sui fondamentali rinforzi del popolo Laziale. Le voci di tutti i poeti guerrieri biancocelesti non potranno guidare e sospingere la nostra pattuglia e soltanto i ragazzi con l’aquila sul cuore, potranno trovare il modo di uscire vittoriosi da questa delicata sfida e proseguire il cammino europeo.

Questa Lazio nostra, ha conquistato il cuore di tutta la sua gente, o di quasi tutta, incarnando tutto quello che per tanto tempo abbiamo sognato. Questo gruppo è grintoso e combattivo come la sua gente, non molla mai, proprio come il giovane allenatore Laziale che la guida.

15 marzo… le idi di marzo biancocelesti potrebbero essere il punto di svolta di questa bella stagione, una tappa fondamentale per ripartire e non fermarci più, ma per rendere possibile tutto questo servirà la Lazio dei Laziali dei giorni migliori.

Di sfide impervie ce ne saranno ancora tante, ma la voglia di lottare non si spegnerà mai. Qualunque sia il risultato di oggi, ci aspetteranno tante altre dure battaglia, come quella di domenica che si giocherà su due campi diversi: Via Allegri e lo Stadio Olimpico di Roma.

Per aspera ad astra dicevano i latini, tra le asperità fino alle stelle… questo gruppo è nato e cresciuto tra tante difficoltà e corre, corre, corre come il vento, continua a correre nonostante scorrettezze di ogni genere. L’imperativo è uno e categorico: VINCERE!!!

Vincere, per continuare a volare fino ad arrivare alle stelle…

Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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