di Danilo GALDINO (foto © Roberto PROIETTO)

“O capitano! Mio capitano!” La meravigliosa poesia scritta da Walt Whitman racconta la morte del Presidente degli Stati Uniti d’America Abraham Lincoln. Un inno al coraggio, all’amore e alla riconoscenza, perché la storia insegna che veri “Capitani” ci si nasce. Il Capitano è colui che ha un alto senso di responsabilità, è altruista, generoso, leale e responsabile. Il Capitano è spinto da sentimenti puri e autentici, e possiede un animo nobile. È colui che antepone sempre il benessere dei suoi uomini e della sua gente ai propri interessi personali. Il Capitano deve essere esempio continuo, una guida e un riferimento per tutti, il primo ad arrivare e l’ultimo ad abbandonare la nave. Il Capitano vero non indietreggia e non scappa mai, sostiene i propri compagni e uomini in difficoltà e trasmette forza e sicurezza soprattutto nei momenti di estrema difficoltà. Il Capitano, quello vero, sa conquistarsi l’amore, la fiducia e il rispetto dei suoi uomini, giorno dopo giorno, attraverso ciò che fa e non per quel che dice o pensa di rappresentare. Il Capitano, quello vero, non aspira a diventare bandiera, perché la sua umiltà lo porta sempre e solo a sacrificarsi ed immolarsi per la sua causa. Il Capitano di questa fantastica Banda, non indossa più un paio di calzoncini ed i parastinchi, ma continua a correre e sbraitare come quando li indossava. Quando un Capitano chiama, tutti dovrebbero rispondere presente, nessuno dovrebbe nascondersi, far finta di non sentire o peggio ancora fuggire e ammutinarsi. Il nostro Capitano lunedì sera al termine di un’importante vittoria di campionato sull’Hellas Verona ha lanciato un importante grido d’aiuto a tutto il suo popolo: “Domani sono previsti più di 10.000 rumeni, quindi abbiamo bisogno del supporto dei nostri tifosi”. Molti non comprendono quanto sia fondamentale essere accanto al nostro Capitano e ai suoi ragazzi, in questa delicata rimonta europea. Parecchi non hanno ancora acquistato il biglietto per domani alle ore 19:00. Molte di queste persone anziché rispondere “PRESENTE!”, alla chiamata del nostro Capitano, preferiscono continuare ad interrogarsi sulle parole rilasciate da De Vrij. Il suo post di saluti e ringraziamenti pubblicato sui social network ha calamitato l’interesse di tanti. Ora come ora, bisogna pensare solo al bene del gruppo e non alle vicende dei singoli. Nei prossimi 7 giorni si traccerà il destino di un’intera stagione: 3 partite che definiranno l’Europa League, il campionato e la Coppa Italia. Chi indossa la nostra maglia e rappresenta su un campo di gioco ben 118 anni di storia, non è una bandiera, ma semplicemente una persona fortunata e privilegiata. Chi gioca nell’unica società ente morale sportiva e tra le più antiche e importanti società d’Italia, non è una bandiera, ma semplicemente una persona fortunata e privilegiata. Questa squadra ha dimostrato di avere un spirito di reazione fuori dal comune, lo ha fatto vedere sin dalla prima partita ufficiale di questa stagione vinta al 93’ contro la corazzata bianconera. Questa Banda può vantare più di un Capitano, in campo e fuori… Lulic, Radu, Leiva, Parolo e Immobile. A un vero Capitano non serve nè una fascia nè dei gradi identificativi, perché anche nudo o in mezzo a mille persone, tutti sanno bene chi è un Capitano. Nel corso della nostra storia abbiamo avuto Capitani con o senza una fascia, uomini dalle palle d’acciaio, dal coraggio incrollabile e con un cuore generoso: Chinaglia, Re Cecconi, Fiorini, Acerbis, Gregucci, Simeone, Mihajlovic e tanti altri che senza i galloni ufficiali da Capitano erano per tutti Capitani. Per essere un leader e un grande uomo, non basta avere talento, ma bisogna ottenere il massimo rispetto e la massima riconoscenza per ciò che si rappresenta. Tanti campioni hanno vestito la maglia della Lazio nostra, ma solo pochi sono rimasti eternamente nel cuore del popolo biancoceleste. Uno di questi uomini e campioni, con i fatti e non con le parole, si è meritato stima, sostegno e riconoscenza illimitata. “O capitano! Mio capitano!”, ti seguiremo lungo questo nostro cammin’ senza indugi, senza tentennamenti, senza timori. Che siano 10, 20, 30.000 rumeni domani, noi ci faremo trovare pronti come sempre al nostro posto, dalla stessa parte, quella del nostro Capitano, quella dei nostri ragazzi, quella del nostro cuore… Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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