di Danilo GALDINO

“Ce ne hanno spiegate tante, ci spiegheranno anche questa…” Eh, no caro Mister, c’è poco da spiegare… le sue parole lo sappiamo bene che sono una provocazione verso un sistema sempre più sporco, una risposta all’ennesima sconcezza subita ed esternata con l’intelligenza, l’eleganza e il grande stile che la contraddistinguono. Nessuno sarà capace di spiegare niente o vorrà spiegare niente, come hanno già fatto in precedenza dopo il rigore regalato alla Fiorentina nei secondi finali o quello macroscopico non assegnatoci con il Torino, seguito poi dall’espulsione di Ciro Immobile. Altri allenatori considerati i nuovi santoni del calcio italiano, come lo scienziato del Barcellona di Fuorigrotta, sarebbero andati in escandescenza alla fine dell’ennesimo partita condizionata da un errore arbitrale, avrebbero gridato sguaiatamente allo scandalo, per poi restare zitti e far finta di nulla davanti ai regali ricevuti ieri con il Bologna o a Crotone contro i calabresi. Nessuno è in grado di spiegare, come può l’arbitro Irrati in campo e il suo assistente al VAR Rocchi, convalidare un goal fatto da Cutrone platealmente con la mano. Fino a sei mesi fa, diversi giocatori particolarmente scaltri e furbi, avevano insaccato un pallone in rete utilizzando scorrettamente gli arti superiori del corpo, ma ora che ci sono ben 6 arbitri a vedere e valutare ogni azione, con i propri occhi e con l’innovativo supporto televisivo, è impossibile non accorgersi di una simile irregolarità, annullarla e non sanzionare per comportamento antisportivo l’attaccante rossonero. La partita di ieri, persa contro il Milan non si può attribuire solo a questo grave errore, ma a tanti altri fattori: la squadra di Gattuso ha giocato un ottimo primo tempo, ma la Lazio nostra nonostante la svista arbitrale era riuscita a recuperare lo svantaggio iniziale. Sei dei nostri ragazzi sono stati ammoniti, tra cui i due diffidati Lulic e Milinkovic che salteranno la prossima partita contro il Genoa. Evidenti punizioni a limite dell’area e trattenute in area a nostro favore, stranamente non sono state fischiate. Donnarumma è stato protagonista di diverse parate importanti, e la poca brillantezza di alcuni dei nostri elementi, hanno dato vita alla prima sconfitta della stagione lontano dallo stadio Olimpico. Chi nelle ultimissime ore, ha iniziato a criticare esageratamente la squadra e le scelte del nostro Mister Inzaghi, o non ha ancora compreso bene cosa sta accadendo dall’inizio della stagione, o è in malafede, o è semplicemente incompetente. “Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere…” Tutti coloro che si professano Laziali, dovrebbero tatuarsi su pelle queste parole del poeta tedesco Bertolt Brecht. È un dovere di tutti noi resistere e lottare contro angherie, prepotenze e ingiustizie che ci vengono fatte costantemente dall’inizio della stagione. È un dovere farlo senza prestare il fianco a questi padroni del calcio, senza farsi condizionare dai vari manipolatori mediatici assoldati da loro e che provano a stravolgere la realtà, spostando continuamente il tiro e le attenzioni. Sfortunatamente per loro, questa Lazio nostra, ha uno spirito di reazione fuori dal comune e si è sempre rialzata dopo ogni sgambetto. Sfortunatamente per loro, le squadre che vorrebbero far entrare nei primi quattro posti della classifica al posto nostro, continuano a palesare evidenti problemi. Nonostante questi personaggi provino in tutti i modi a tenerci per la maglia e rallentare la nostra straordinaria corsa, l’Inter e gli altri non vincono una partita da due mesi. Prima di partire per Milano si diceva che sarebbe stato importante non perdere a San Siro per mantenere invariato il vantaggio conquistato, ma nonostante la sconfitta, la classifica è rimasta pressoché la stessa. Questa Lazio nostra, continua ad essere l’incubo ricorrente di inseguitori indebitati fino al collo e sempre più in crisi. La Banda Inzaghi nonostante la sconfitta, resta saldamente al terzo posto, distanziando di due lunghezze la squadra di Spalletti e di ben cinque punti la compagine giallorossa. Continuiamo a dispetto di chi ci vorrebbe far fuori in ogni modo, ad essere protagonisti assoluti in campionato, in Coppa Italia e in Europa League. “Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere…”, quindi anziché mugugnare, puntare il dito contro questa fantastica squadra criticandola eccessivamente, scendete in campo anche voi e venite lunedì sera a scortarla, proteggerla e sostenerla. Unitevi a tutti quei poeti guerrieri biancocelesti che anche ieri non l’hanno abbandonata un solo minuto. I nostri avversari stanno vivendo l’ennesimo psicodramma sportivo, perché non riuscire a recuperare terreno neanche quando la Lazio nostra perde, è frustrante e alimenta paure ed insicurezze. A tutti i nostri detrattori continueremo a rendere la vita impossibile, perché non puoi fermare, chi ancora non si arrende e ha un cuore impavido e ribelle. No, non puoi sperare di fermarci facilmente perché siamo come il vento noi… e nessuno può fermare il vento… Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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