di Danilo GALDINO

Aricordate da ride… Sembra sussurrare in questi giorni mamma Roma, questo consiglio risuona tra i vicoli, le strade e le piazze. Aricordate da ride, sempre, che non è peccato farlo, il sorriso è il miglior tonico che esista, quindi non temere di esternare la tua gioia e condividerla con chi ami. Quando leggi post provocatori come quello della Lega di B, aricordate da ride… Quando trovi sui quotidiani l’esaltazione del nulla, i record dei pali presi o quello delle pettinate di capelli, aricordate da ride… Quando leggi le valutazioni dei cartellini dei nostri giocatori sempre a ribasso e il perfetto contrario dall’altra parte, aricordate da ride… Negli ultimi ventidue giorni tante e tante cose sono successe in questa nostra città, chi si sentiva un Toro e lo ostentava anticipatamente come sempre, con il solito fare arrogante, sguaiato e smargiasso, ha inizialmente scoperto che poi tanto Toro non è… anzi è stato più un Torino a far vacillare illusioni travestite da convinzioni. Torino, in verso o in un altro, ha continuato a sciogliere il solito trucco pesante di inizio stagione: pennellate di cerone e inchiostro, per mascherare le imperfezioni e i difetti. Come ogni anno però la partita allo Stadium con la Juventus ha sortito l’effetto di una secchiata d’acqua gelata in faccia. In concomitanza delle feste sono arrivati video che hanno fatto ridere mezzo mondo e altri due passi falsi casalinghi. Davanti la rabbia, la delusione e la frustrazione, aricordate da ride… Tra noi e loro c’è stata sempre una netta ed evidente differenza di comportamenti, atteggiamenti e stile, ma non è peccato sorridere. A quei figli del nostro stesso sentimento che si fanno sopraffare e condizionare da chi prova a strumentalizzare e stravolgere concetti, per nascondersi e trovare rifugio dalle ennesime figuracce che da 10 anni a questa parte fanno sghignazzare l’Italia e l’Europa, ricordiamo di non aver paura di ridere. Laziale aricordate da ride… tu Laziale timido o disaffezionato senza nessun motivo valido per esserlo, non avere timore a farti vedere felice. Noi non siamo così sciocchi di festeggiare anticipatamente qualcosa che non si ha la certezza di aver conquistato, storicamente quello è ciò che fanno gli altri di padre in figlio da più di trent’anni, ma è normale esaltarsi per una prima parte di stagione che ci ha già visti vincitori e protagonisti in tutte le competizioni. Chi è romano e Laziale dovrebbe sapere bene che l’antiromanismo è un sentimento nobile, che va alimentato e tramandato, semplicemente perché noi non siamo sportivi o appassionati di calcio, ma siamo Laziali. “A Laziese 11 anni de B” magari a dirlo è un trentenne o un ventenne, che è cresciuto vedendo alzare in cielo 10-15 titoli nazionali e internazionali della Lazio nostra. “A Formellese tanto pure quest’anno stai sotto…”, unico palliativo per nascondere fallimenti continui. “Ancora che parlate e festeggiate in piazza a burini!?!”, a dirlo spesso sono persone con residenza fuori del GRA e provenienza da ogni provincia d’Italia. Persone che luoghi come Piazza della Libertà e il centro di Roma li hanno visti solo in occasione dei caroselli per la vittoria dell’Italia ai mondiali. “Ma come? Er mago der mercato prima ce da appuntamento al Circo Massimo e poi ce dice che nun se compra perché semo pieni de buffi…” Aricordate da ride, sempre davanti a tutto questo… Aricordate da ride, perché anche quest’anno quelli che venivano dipinti come alieni in 22 giorni hanno perso, in Coppa Italia e in campionato, tutte le speranze o le solite illusioni decennali che coltivavano. Sicuramente la matematica gli permette di sperare ancora di vincere la solita Champions League e il solito tricolore che auspicano e festeggiano ogni estate, ma non c’è nulla di male a sorridere oggi. Aricordate da ride, perché il romano e in particolare modo il Laziale è goliardico, irriverente e ironico. Si ride in primis per i nostri successi e per le soddisfazioni che ci sta dando la banda Inzaghi, ma più di qualche risata ce la regalano puntualmente loro attraverso le solite figuracce. “Annamo, famo, sfonnamo e vincemo…” Questa loro cantilena risuona nelle nostre orecchie da sempre, quindi solo per questo aricordate da ride fratello Laziale… Accada quel che accada nelle prossime settimane, tu aricordate da ride, semplicemente perché vincemmo scegliendo di non essere loro. Noi, ghignando questa mattina, dobbiamo pensare solo e soltanto a farci trovare pronti per la ripresa contro il Chievo, ma mentre scorrono i giorni di questa sosta, concedetevela ogni tanto una risatina. Lo so che brucia, che ancora brucia… in 22 giorni tanto è successo, molto è cambiato, tutto si è ritrasformato nella solita cruda realtà che come sempre qualcuno affannosamente prova a mitigare… Niente trucco per me, ciò che provi a dipingere costantemente in modo negativo, continua a brillare sempre più… Aricordate da ride, che senza trucco e senza inganni, continuiamo ad essere sempre i più belli… Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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