di Danilo GALDINO

“Copernico ha rovinato l’umanità, irrimediabilmente. Ormai noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova concezione dell’infinita nostra piccolezza, a considerarci anzi men che niente nell’Universo. Storie di vermucci ormai, le nostre”.
Luigi Pirandello prendendo spunto dalla teoria copernicana, spiegò ciò che può fare su molte menti labili e facilmente condizionabili una teoria, una scuola di pensiero o un comportamento esercitato a proprio piacimento da chi detiene un potere. Far credere di essere piccoli al cospetto di cose grandi e apparentemente irraggiungibili.
Indebolire l’autostima del prossimo, sfiancare le passioni, soffocare gli interessi e depotenziare tutto ciò che può essere contrario, è ciò che viene fatto da moltissimo tempo in vari ambiti della vita quotidiana. Qualcuno in modo costante martella noi Laziali con messaggi e notizie di ogni tipo, tirandoci in ballo continuamente, facendoci credere che essere piccoli al cospetto di un universo molto più grande di noi è la giusta dimensione per una realtà come la nostra. Siamo accerchiati, siamo una realtà scomoda da quel nostro rifiuto del 1927. Noi sappiamo bene come stanno le cose e senza mai abbassare la guardia cerchiamo di rispondere colpo su colpo, sovvertendo tutti i pronostici sfavorevoli che ci voglio piccoli al cospetto di realtà apparentemente più grandi. L’unico modo che abbiamo per cambiare le cose è lottare, continuare a lottare partita dopo partita, giorno dopo giorno.
Domani saranno tanti i cecchini, i franchi tiratori ed i killer mediatici, appostati accanto alla Madonnina dello Zodiaco, pronti a mirare e sparare al cuore dei Laziali in caso di mancata vittoria con la Fiorentina. Ci aspetta un’altra tappa molto dura da affrontare e superare, una squadra allenata da un allenatore che al suo primo anno di Lazio ci regalò una squadra di “brutti, sporchi e cattivi” capace di raggiungere traguardi inimmaginabili.
Dici viola e non pensi ad uno dei sei colori dell’arcobaleno, ma alla famiglia Cecchi Gori e quei gestacci livorosi ingiustificati. Dici viola e pensi al primo trofeo vinto nella nostra storia il 24 settembre del 1958. Dici viola e pensi a quel 5 marzo del 1995 quando umiliammo con ben 8 reti Toldo, Batistuta, Rui Costa, Baiano e Pioli… sì quel giorno in campo c’era proprio il Mister che domani siederà sulla panchina della Fiorentina.
Le partite contro i Viola hanno sempre un fascino particolare e regalano sempre parecchie motivazioni.
In molti sperano in un nostro passo falso, per sottrarci il ruolo di protagonisti che ci siamo presi prepotentemente sul campo da gioco.
Noi siamo la Lazio… Noi siamo i Laziali… siamo nati protagonisti e moriremo allo stesso modo, quindi chi ci vuole relegare ad un ruolo da comparse o comprimari, deve sapere che non avrai mai vita semplice con noi…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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