di Danilo GALDINO

Aricordate da ride…
Sembra sussurrare in queste ore mamma Roma, questo consiglio risuona tra i vicoli, le strade e le piazze. Questa magica voce si può ascoltare nel traffico caotico che imprigiona ogni santo giorno, nella quiete dei vari parchi o delle tante chiese della nostra città, ma soprattutto in prossimità dello stadio Olimpico.
Aricordate da ride, sempre, che non è peccato farlo, il sorriso è il miglior tonico che esista, quindi non temere di esternare la tua gioia e condividerla con chi ami.
Quando leggi o vedi i soliti scivoloni dettati dalla frustrazione, del televideo rai (si perché nell’era dell’informatizzazione più evoluta, ancora esiste il televideo e l’aspetto più triste è che questo inutile servizio viene ancora pagato da noi attraverso il canone) aricordate da ride…
Ogni 9 gennaio e nei giorni che seguono, si consuma la loro eterna sconfitta, il rifiuto di ciò che è nato puro a non mescolarsi con tutti gli altri che venivano puntualmente umiliati sportivamente, ancora brucia.
Quando vedi amici, conoscenti e colleghi di lavoro, nascondersi, girarsi dall’altra parte o cercare di minimizzare goffamente i risultati degli ultimi mesi ed il conseguente dominio cittadino che permane oramai da tanti anni, aricordate da ride…
Quando trovi ogni mattina sui quotidiani l’esaltazione del nulla, la fiera dei grandi acquisti virtuali, le continue promesse disattese ed i proclami mai mantenuti, aricordate da ride…
Quando leggi le valutazioni a ribasso di tutto ciò che fa parte del mondo Lazio e il perfetto contrario per quel che riguarda gli altri, aricordate da ride…
Davanti la loro rabbia, la delusione e la frustrazione, aricordate da ride…
Tra noi e loro c’è stata sempre una netta ed evidente differenza di comportamenti, atteggiamenti e stile, ma non è peccato sorridere.
A quei figli del nostro stesso sentimento che si fanno sopraffare e condizionare da chi prova a strumentalizzare e stravolgere concetti, per nascondersi e trovare rifugio dalle continue sconfitte cocenti che da 11 anni a questa parte fanno sghignazzare un po’ tutti, ricordiamo di non aver paura di ridere.
Laziale aricordate da ride… tu Laziale timido, disaffezionato, disfattista ed estremamente pessimista senza nessun motivo valido per esserlo, non avere timore a farti vedere felice.
Noi non siamo così sciocchi da festeggiare anticipatamente qualcosa che non si ha la certezza di aver conquistato, storicamente quello è ciò che fanno gli altri di padre in figlio da più di quarant’anni, ma è normale entusiasmarci per il record di dieci vittorie consecutive conquistato, per una classifica da sogno o per l’ennesimo trofeo messo in bacheca poche settimane fa.
Chi è romano e Laziale dovrebbe sapere bene che lo sfottò goliardico e la continua contrapposizione, è qualcosa che va alimentata e tramandata, semplicemente perché noi non siamo sportivi o semplici appassionati di calcio, ma siam Laziali.
“A Laziese 11 anni de B” magari a dirlo è un trentenne o un ventenne, che è cresciuto vedendoci disputare 19 finali e soffrire maledettamente per i 14 titoli messi in bacheca negli ultimi ventidue anni.
“A Formellese tanto pure quest’anno stai sotto…”, unico palliativo per nascondere i soliti fallimenti che si concretizzano da anni: da una parte degli inutili piazzamenti che non verranno mai ricordati e festeggiati da nessuno, dall’altra vittorie che arricchiscono un palmares che è arrivato ad essere il quarto più importante d’Italia.
“Ancora che parlate e festeggiate in piazza a burini!?!”, a dirlo spesso sono persone con residenza fuori del GRA e che provengono e discendono da ogni provincia d’Italia. Persone che Piazza della Libertà e il centro di Roma, lo hanno visto solo in occasione di qualche gita scolastica.
Siamo passati dal loro: “Lotito non mollare!”, a “La colpa è de Lotito, che comanda e se fa le regole come più je conviene!”, anche per questo, aricordate da ride sempre…
Aricordate da ride, perché anche quest’anno quelli che venivano costantemente dipinti come alieni, stanno smarrendo settimana dopo settimana, tutte le convinzioni, le speranze o le solite illusioni decennali che coltivavano.
Aricordate da ride, perché il Laziale è goliardico, irriverente e ironico.
Si ride in primis per i nostri successi e per le soddisfazioni che ci sta dando la Banda Inzaghi, ma più di qualche risata ce la regalano puntualmente loro attraverso i soliti scivoloni dialettici e ortografici, di costume e di comportamenti.
Per questo e per tanti altri motivi, aricordate da ride fratello Laziale…
Accada quel che accada nelle prossime settimane, tu aricordate da ride, semplicemente perché vincemmo scegliendo di non essere loro.
Noi ghignando questa mattina, dobbiamo pensare solo e soltanto a farci trovare pronti oggi pomeriggio alle 18:00, per la prima sfida della nuova edizione della Coppa Italia contro la Cremonese e poi per la sfida di sabato contro la Sampdoria, ma mentre scorrono le ore, concedetevela ogni tanto una risatina.
Lo so che brucia, che ancora brucia… negli ultimi vent’anni molto è cambiato, tutto si è ritrasformato nella solita cruda realtà che come sempre qualcuno affannosamente prova a mitigare.
Niente trucco per me, ciò che provi a dipingere costantemente in modo negativo, continua a brillare sempre più da 120 anni.
Aricordate da ride, che senza trucco e senza inganni, continuiamo sempre più orgogliosi e felici a rappresentare la differenza di questa città.
Ridi perché è sempre stato bello esse’ Laziali, ma in questi ultimi mesi lo è ancor di più…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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