di Danilo GALDINO

“Molto spesso, durante la nostra esistenza, vediamo i nostri sogni delusi e i nostri desideri frustrati, ma dobbiamo continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore…”
Era il 2001 quando Paulo Coelho scrisse Il Cammino di Santiago, e in questo splendido passaggio esprimeva perfettamente quello che si vive continuamente nel corso della vita di ogni essere umano, nel corso di 90 minuti che valgono una stagione, anzi di 98… Cresciamo con persone che ti dicono cosa è giusto fare e cosa è sbagliato, che ti vogliono imporre il loro volere e che ti giudicano continuamente, che ti scaricano addosso tutte le loro paure e debolezze. C’è chi lo fa in modo amorevole e spinto da un elevato senso di protezione come un padre e una madre, e chi invece spinto da intenti meno nobili prova a soffocare la voglia di sognare altrui seminando continuamente il seme dell’insicurezza, dell’insoddisfazione e della stanchezza.
I nostri sogni a tinte biancocelesti, non smettono mai di nascere e rinascere, prendendo sempre forme e sembianze differenti. I nostri sogni vengono concepiti durante l’estate, tra le giornate più calde e la speranza di continue novità. Vengono immaginati osservando le stelle cadenti ed esprimendo desideri sempre diversi tra loro. Cambiano gli scenari, gli avversari da incontrare, i protagonisti da sostenere, ma poi hanno sempre lo stesso epilogo: veder vincere la Lazio nostra!
Non è facile realizzare un sogno, perché per sognare e primeggiare serve resistenza alla fatica, e di fronte agli attacchi esterni, c’è bisogno di tenacia e perseveranza estrema, di una fede irriducibile e tanto coraggio.
“Molto spesso, durante la nostra esistenza, vediamo i nostri sogni delusi e i nostri desideri frustrati, ma dobbiamo continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore…”
Se questa Banda Inzaghi avesse ascoltato le idiozie che alcuni tifosi che si professano Laziali hanno detto negli ultimi quattro anni, sarebbe già crollata da molto tempo.
Se questa Banda Inzaghi dentro lo spogliatoio anziché recuperare forze fisiche e mentali alla fine del primo tempo, avesse letto le cretinate di quei presunti Laziali che sui social si divertono a commentare e sputare veleno in corso d’opera, si sarebbe già arresa da molto tempo.
Se questa Banda Inzaghi non avesse reagito con tenacia e forza, ad ogni colpo subito, oggi non sarebbe a tre passi dal Paradiso e non avrebbe vinto 8 partite consecutive.
Come era accaduto con l’Atalanta, questo gruppo non ha ammainato bandiera bianca neanche sullo 0-3 e ha continuato a lottare…
Come era accaduto contro la Juventus, questo manipolo di Laziali, non si è abbattuto neanche dopo il vantaggio di Cristiano Ronaldo…
Le lancette dell’orologio segnavano 92’ il parziale recitava Cagliari 1 – Lazio 0… solo un pazzo non avrebbe smesso di credere, solo un Laziale temprato e con la filigrana avrebbe pensato di tornare a Roma con una vittoria fondamentale e con una manciata di minuti di recupero a disposizione.
Chi si lascia sopraffare, smette di lottare, di credere e di partecipare, lentamente muore, giorno dopo giorno il suo animo da sognatore ribelle affievolendosi, non da più impulsi al cuore. Fino a che l’arbitro non fischia la fine si lotta senza sosta, proprio come fanno tutti quei meravigliosi poeti guerrieri biancocelesti che seguono questa Banda in ogni stadio d’Italia e d’Europa.
Fino a che non entra la nostra pantera nera, la partita non finisce… ormai è una costante e una tassa che tutti in serie A sono costretti a pagare… Caicedo è l’uomo delle vittorie pesanti che valgono doppio.
Chissà quei presunti Laziali che un anno fa nel giorno del suo compleanno lo insultavano pesantemente e gli auguravano la morte sui social, cosa avranno fatto è detto ieri sera all’ennesima zampata letale del nostro Caicedone… amami o faccio un Caicedo…
Il Cagliari di è dimostrato avversario forte e difficilmente superabile sul suo campo, non sarà facile per nessuno portare via punti dalla Sardegna Arena. Dopo la Juventus di Sarri, un’altra squadra ancora imbattuta nel suo fortino, ha conosciuto la sconfitta incontrando la Lazio nostra!
“Molto spesso, durante la nostra esistenza, vediamo i nostri sogni delusi e i nostri desideri frustrati, ma dobbiamo continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore…”
E allora non ci resta che continuare a sognare, con la stessa intensità di quelle giornate vissute sotto le Tre Cime di Lavaredo a luglio. Lottare, credere e osare, come accade dal primo giorno, senza farci condizionare e depotenziare da niente e nessuno.
Anche se sono altre le squadre che devono arrivare prime, tu goditi il momento, guarda la classifica e continua a sognare, senza fare calcoli o programmi inutili.
Continua a sognare insieme a questa splendida squadra, sogna ragazzo sogna, non è vero ragazzo che la ragione sta sempre col più forte. Io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo. Chiudi gli occhi ragazzo e credi solo a quel che vedi dentro, stringi i pugni ragazzo non lasciargliela vinta neanche un momento. Sogna ragazzo sogna… sogna accanto a questa fantastica Lazio nostra…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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