di Danilo GALDINO

“Il guerriero della luce crede. Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere. Poiché ha la certezza che il suo pensiero può modificate la vita, la sua vita comincia a mutare. Poiché è sicuro che incontrerà l’amore, l’amore compare.”
Paulo Coelho indica la giusta via che deve essere percorsa da chi è un vero guerriero, perché un vero guerriero di luce lotta sempre per una causa o un ideale in cui crede con tutto il cuore. Un vero guerriero non è labile, facilmente condizionabile e non si lascia influenzare dagli eventi o figure che alimentano l’oscurità. Un vero guerriero accetta sempre la sfida, anche quella più difficile, l’affronta senza nascondersi o vestire i panni dello spettatore. Un vero guerriero quando cade è pronto subito a rialzarsi, si scrolla la polvere di dosso e dopo essersi ripreso è nuovamente pronto a fare ciò per chi cui è stato allevato, educato e cresciuto: LOTTARE!
Un vero guerriero di luce crede nella sua fede, crede nel suo amore, crede nel suo sogno, crede nei miracoli, crede sempre, senza sosta e tentennamenti.
Sabato 19 ottobre, poco prima che le lancette dell’orologio scoccassero le ore 16:00, il guerriero di luce insito in ognuno di noi stava per capitolare definitivamente. Dopo le tre reti subite in quarantacinque minuti dall’Atalanta, la fine sembrava a un passo. Lo sconforto prendeva il sopravvento su tanti di noi, ma in quel preciso momento la fede incrollabile rispose un categorico: NO!
“Il guerriero della luce crede. Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere. Poiché ha la certezza che il suo pensiero può modificate la vita, la sua vita comincia a mutare.”
Minuto dopo minuto, il miracolo ha cominciato a prendere forma e da quel primo goal di Re Ciro tutto è cambiato… 1-3, 2-3, 3-3… senza più fermarci, senza più cadere, senza più temere. Una rete dopo l’altra, una vittoria dopo l’altra: due reti a Firenze, quattro reti al Torino, due reti al Milan e altre quattro a Lecce.
Chi non crede ai miracoli, è un cuore che non è più disposto a lottare: quindici reti segnate in cinque partite, tredici punti conquistati su quindici, un sorpasso in classifica dopo l’altro fino ad arrivare al terzo posto.
Alle 15:50 del 19 ottobre scorso, in molti chiedevano la testa di Simone Inzaghi e parlavano di un esonero, gli stessi che oggi parlano e scrivono di una Lazio stellare e troppo bella da vedere. Tanti altri mentre abbandonavano lo stadio Olimpico, volevano le cessione di “mezzi giocatori” come Correa, Milinkovic, Luis Alberto, Lazzari, Leiva e di tutti gli altri.
Fortunatamente anche se tutti, noi no!
I guerrieri di luce biancocelesti, hanno continuato a credere e sostenere, a credere e tifare, a credere e lottare, a credere nei miracoli… questo ci ha insegnato la nostra storia nei momenti più difficili e questo è ciò che non dovremmo mai dimenticare.
Oggi come negli ultimi trent’anni, le piattaforme televisive private e pubbliche, continuano a dimenticare e non menzionare la Lazio nostra. Si ricordano di pronunciare quelle cinque lettere solo per criticarla, sbeffeggiarla o attaccarla attraverso figure di dubbia professionalità e competenza.
Iniziamo a passare al contrattacco nell’unica maniera che li può veramente arginare e colpire: isoliamoli.
Segnate bene i nomi di questi personaggi e di tutti quei Laziali conniventi che continuano a dar loro spazio nelle radio, trasmissioni tv, siti o riviste. Chi utilizza questi killer mediatici contro ciò che amiamo deve essere messo alla stregua di queste figure ambigue e nocive. Queste persone che ci dicevano di boicottare, abbandonare lo stadio e combattere il nostro stesso sentimento, solo per sfiancarci, indebolirci o portarci all’estinzione come paventava e si augurava qualcuno di loro. Mandanti, esecutori e conniventi che si arricchiscono e si sfregano le mani, alle spalle e sulle spalle, del nostro straordinario popolo, questi personaggi vanno isolati. I più grandi maestri dell’arte della guerra nel corso dei secoli, hanno insegnato che per abbattere e indebolire un nemico, bisogna limitare e arrestare i suoi approvvigionamenti, le sue riserve e rifornimenti.
Isoliamoli, attraverso il nostro diritto di scelta: quando vedete un loro articolo non leggiamoli, quando li sentite per radio cambiate frequenza e non ascoltiamoli, quando appaiono in qualche tv cambiate canale e non vediamoli, quando spuntano fuori dei loro pezzi su qualche sito chiudete e bloccate quella pagina perché il vostro click per loro ha un valor€.
È il momento di schierarsi veramente e continuare a credere nei miracoli…
Non esistono terre di mezzo, dove potersi destreggiare con astuzia e ambiguità.
O con noi o contro di noi!
Questa è l’unica via da intraprendere per provare a cambiare le cose, almeno nella nostra realtà locale. Da una parte chi ama incondizionatamente la Lazio ed i Laziali, dall’altra tutti i nostri nemici ed i finti amici.
Un guerriero biancoceleste, sa bene da quale parte stare, sempre e per sempre la stessa, quella del cuore, quella dei suoi fratelli.
Facciamola finita, venite tutti avanti, nuovi protagonisti, politici rampanti, venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false, che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte, tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese, in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch’ io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza, io non perdono e tocco, io non perdono e tocco…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.