di Danilo Galdino (foto © Antonio FRAIOLI)

Osho è conosciuto superficialmente da molti per i divertenti meme satirici, che lo ritraggono e circolano da qualche anno sui social network ideati dall’amico Laziale, Federico Palmaroli, ma in pochi forse hanno letto uno dei suoi tanti libri, come “Il Coraggio: come vivere la propria esistenza senza mai tirarsi indietro”, o “La libertà: il coraggio di essere se stessi”.
Scritture illuminanti, vero fertilizzante per la mente e humus per l’anima.
Questo mistico maestro spirituale indiano, tra i tanti concetti che ha donato prima di morire nel 1990 scrisse: “Metti a repentaglio tutto ciò che hai. Diventa un giocatore d’azzardo!
Rischia tutto, perché il momento successivo non è mai certo, quindi perché preoccuparsi? Perché angustiarsi? Vivi pericolosamente, vivi gioiosamente. Vivi senza paura, vivi privo di sensi di colpa. Vivi senza temere l’inferno, e senza bramare il paradiso. Vivi e basta!”
Ecco, questo deve essere il modo in cui vivere questo bel viaggio iniziato questa estate come sempre sotto le Tre Cime di Lavaredo e che prosegue settimana dopo settimana.
La delusione dell’ennesima sconfitta in Europa e la quasi matematica eliminazione, è ancora calda e brucia parecchio, ma domani si torna a giocare una partita complicata contro un avversario da rispettare che ha totalizzato la stragrande maggioranza dei suoi punti lontano da Lecce.
Osare senza pensare a ciò che potrebbe accadere tra qualche giorno, o tra qualche settimana, vivere felicemente e senza indugi questo presente.
A capitanare questa Banda c’è un Laziale come noi: Simone Inzaghi
Il nostro viaggio insieme a lui è cominciato il 5 aprile del 2016, nel silenzio di Norcia, tra rabbia e delusione, la sua prima missione è stata concludere degnamente una pessima stagione guidando una squadra allo sbando nelle ultime 7 gare di campionato. Settimana, dopo settimana, mese dopo mese, questo splendido Laziale ha conquistato la fiducia di tutti, attraverso il lavoro e la serietà, la fedeltà e la riconoscenza, i risultati ed il bel gioco.
Per chi lo avesse dimenticato, solamente 6 mesi fa ha impresso il suo nome per l’ennesima volta nella storia della Lazio nostra. Tra 43 giorni proverà a regalarci un’altra vittoria storica, cercando di battere in un’altra finale di Supercoppa Italiana la Juventus più forte e vincente di tutti i tempi.
Ogni volta che il nostro viaggio si avvicina ad una sosta per gli impegni delle nazionali, puntualmente vengono alimentate valanghe di notizie con il segno meno davanti. Prepariamoci perché sono situazioni cicliche e ormai scontate, che spazieranno da musi lunghi, esplosione di casi interni e timori d’ogni genere da affrontare.
Qualcuno per generare e infondere insicurezza tirerà fuori storie incredibili, ponendo addirittura il dubbio se convenga o meno arrivare quarti e partecipare alla prossima Champions League, esponendoci ad eventuali figuracce e sconfitte tennistiche.
Ma scherziamo? Ma come si fa a pensarla solamente una cosa del genere? Come si fa ad avere paura di vivere?
Le partite se affrontate senza la dovuta convinzione e attenzione, sono tutte insidiose e difficili. Anche il match apparentemente più agevole può diventare un ostacolo insormontabile se si è imprigionati da inutili timori, generati scientemente da qualcuno che non vive osando come un vero Laziale.
Il modus operandi dei killer della comunicazione o dei Laziali più fragili, timorosi e insoddisfatti, è sempre lo stesso.
Il nostro unico pensiero, deve essere farci trovare tutti pronti domani alle 15:00 per superare tutti insieme l’ostacolo Lecce. Loro in campo e noi sugli spalti…
Domanda: ma a cosa serve pensare a quello che accadrà nei prossimi mesi?
Invece che trascinare le persone in inutili e snervanti esercizi mentali, su quel che accadrà nel futuro che per tutti è privo di certezze, dedichiamo il nostro tempo esclusivamente al presente.
Un presente che in campionato ci vede nelle posizioni di testa e che già da questo weekend potrebbe regalare altre sorprese. Un presente che vale la pena di essere vissuto al fianco di questa squadra. Un presente che ha come solo obiettivo andare avanti un passo alla volta.
Nessun impegno è semplice, ma nessuna sfida è impossibile, se affrontata insieme, quindi: “Metti a repentaglio tutto ciò che hai. Diventa un giocatore d’azzardo! Rischia tutto, perché il momento successivo non è mai certo, quindi perché preoccuparsi? Perché angustiarsi? Vivi pericolosamente, vivi gioiosamente. Vivi senza paura, vivi privo di sensi di colpa. Vivi senza temere l’inferno, e senza bramare il paradiso. Vivi e basta!”
In queste ore prepariamoci solo a riparte con lo stesso piglio di sempre. Sì, ripartire e tornare a viaggiare… viaggiare come fatto fino adesso, con il sole che accarezza le gote ed illumina i nostri sorrisi, viaggiare con il vento che soffia forte alle nostre spalle, sì viaggiare, evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure, gentilmente senza fumo, con amore… dolcemente viaggiare, rallentando per poi accelerare…
E tornare a viaggiare come piace a noi, fieri, spavaldi e con la Lazio nostra nel cuore…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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