di Danilo GALDINO

Chi ha avuto la fortuna e la possibilità di visitare le più importanti città degli Stati Uniti d’America, conserva il ricordo dei maestosi e suggestivi grattacieli. Grandi opere che caratterizzano da sempre l’immagine e la fisionomia delle splendide metropoli statunitensi.
L’architetto Daniel Burnham oltre ad aver realizzato i grattacieli più importanti di Chicago spiegò:
“Non bisogna fare piccoli progetti; non hanno la magia di scaldare il sangue degli uomini e probabilmente non saranno mai realizzati. Fai dei grandi progetti; mira in alto nella speranza e nel lavoro, ricordando che un progetto nobile e logico una volta registrato non morirà mai, ma resterà a lungo una cosa viva anche molto tempo dopo che noi ce ne saremo andati, affermando se stesso con un’insistenza sempre crescente…”
Questa è l’essenza dei progetti più importanti e delle grandi imprese che un uomo può compiere in ogni ambito, perché solo qualcosa di straordinario scalda il sangue della gente e resta immortale.
Nel corso della nostra storia ultrasecolare di grandi imprese al limite dell’impossibile ne abbiamo realizzate tante, sempre e solo facendoci guidare dal nostro cuore e dal nostro coraggio.
Come sempre, l’unico modo per proseguire la marcia che ci porterà dritti verso la felicità è quella di non concentrarci troppo su chi tenta in ogni modo di snobbarci, sminuirci e depotenziarci, ma goderci tutto ciò che di bello può germogliare e sbocciare partita dopo partita.
L’appuntamento con la storia è per questa sera, a 2.500 chilometri da casa nostra, la strada che passa per realizzare un gran progetto europeo passa per Glasgow è per il Celtic Park. La nostra prima trasferta in terra di Scozia sarà ricordata a lungo e non solamente dai quei 1500 figli del nostro stesso sentimento che saranno presenti stasera allo stadio, ma da un intero popolo che sognava da sempre di sfidare una squadra ricca di storia e tradizione come il Celtic.
Sarebbe molto bello e importante vincere in un campo inviolato come il “The Paradise”, tornare a Roma con tre punti ci catapulterebbe in testa al girone e ci darebbe quello slancio per affrontare al meglio la sfida di campionato di domenica sera a Firenze.
Come ogni stagione, sappiamo bene che a prescindere dal risultato di questa sera, il nostro cammino sarà lastricato di trappole, ostacoli e difficoltà di ogni genere. Siamo consapevoli che non ci sarà un solo giorno in cui non bisognerà lottare per avanzare, ma chi ama non conosce parole come fatica, paura, disaffezione e stanchezza. Chi ama incondizionatamente crede e spera senza tregua, è pronto a rialzarsi in caso di caduta o aumentare il passo in caso di uno storico successo.
“Non fare piccoli progetti; non hanno la magia di scaldare il sangue degli uomini e probabilmente non saranno mai realizzati. Fai dei grandi progetti; mira alto nella speranza e nel lavoro, ricordando che un progetto nobile e logico, una volta registrato non morirà mai, ma resterà a lungo una cosa viva anche molto tempo dopo che noi ce ne saremo andati, affermando se stesso con un’insistenza sempre crescente…”
Senza porci nessun traguardo pensiamo sempre e solo alla prossima tappa, guardando sempre verso l’alto. Di errori ne sono stati commessi diversi dall’inizio della stagione, ma c’è ancora tempo e modo per recuperare, migliorare e crescere, in Italia come in Europa.
Sarà un viaggio lungo, ricco di insidie e pericoli, però voltandoci un attimo indietro a rimirar da dove siamo partiti, comprenderemo ciò che stiamo facendo da più di tre anni, ovvero qualcosa di importante, di esaltante, di emozionante, da vivere e condividere ogni giorno con tutti i figli del nostro stesso sentimento.
In tutti questi anni io e te ne abbiamo vista qualcuna, vissuta qualcuna, ed abbiamo capito per bene, il termine insieme. Sì insieme, stasera come sempre, insieme oggi come per le prossime mille notti, perché come sempre l’amore conta, l’amore conta…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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