di Danilo GALDINO

“(∂ + m) ψ = 0”
L’equazione di Dirac è la più bella equazione conosciuta nella fisica. Grazie ad essa, si descrive il fenomeno che afferma: “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continuare ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce”.
La S.S.Lazio ed il suo popolo sono apparentemente due sistemi che interagiscono tra di loro da sempre, e anche se da giorni qualcuno sta provando a separarli, è impossibile descriverli come due sistemi distinti. Noi dal 9 gennaio del 1900, siamo un unico sistema e da sempre qualsiasi cosa accada alla Lazio influenza tutti i Laziali, anche se ci sono distanze o ostacoli che ci separano.
Come si può privare ad un intero popolo, un solo giorno d’amore e lasciarlo lontano dalla propria amata? Figuriamoci se invece che 24 ore, fosse una settimana intera di astinenza e lontananza, per permettere alla nazionale Italiana di conquistare la qualificazione ai prossimi Europei.
In tanti aspettano di scoprire le scelte del C.T. Roberto Mancini in vista della sfida di sabato contro la Grecia, chissà se i nostri Ciro e Francesco partiranno dalla panchina o saranno loro a guidare l’attacco e la difesa della nostra nazionale.
Da sempre queste soste provocano malessere, disagio e insofferenza, come ogni tipo di crisi d’astinenza a qualcosa che crea dipendenza.
Fortunatamente lo strazio nazionale durerà solamente qualche altro giorno, e mentre quasi tutti gli sportivi italiani si interrogano su quale sarà il futuro azzurro targato Mancini, noi Laziali continuiamo solamente a fare il conto alla rovescia dei giorni che mancano alla ripresa del campionato in programma per sabato 19 ottobre alle ore 15:00 a casa nostra.
Ci aspetterà un periodo intenso e importantissimo, la fase più delicata della stagione, quella che potrebbe indirizzare l’intero cammino verso rotte esaltanti o in acque pericolosi e deprimenti.
Affronteremo in campionato Atalanta, Fiorentina, Torino e Milan, queste sfide saranno intervallate dalla doppia sfida contro gli scozzesi del Celtic Glasgow per provare a conquistare la testa del girone di Europa League.
Servirà amore e coraggio, amore e perseveranza, amore e… ancora amore.
Sì, perché l’amore vince tutto… il concetto espresso da Publio Virgilio Marone e poi ripreso nel corso del tempo da tanti altri, è una verità incontestabile.
L’amore come il vento, nessuno lo può fermare… distanze, imposizioni, soste, divieti, muri, cancelli, sbarre, grate e fili spinati. Nulla può arginare ciò che è inarrestabile, l’amore e il vento, corrono insieme veloci, l’uno è utile e prezioso all’altro. Da ogni rione, quartiere e borgata della città che rappresentiamo sportivamente in ogni angolo nel vecchio continente, il pensiero per ciò che amiamo incondizionatamente è costante e quotidiano. Ogni volta che il nome Lazio viene sussurrato o scandito intensamente, o viene gridato con tanta rabbia a squarcia gola, in un modo o in un altro, arriva alle orecchie e al cuore di tutti.
Anche quando il pallone non rotola per parecchi giorni e le domeniche passano senza quelle emozioni travolgenti a tinte biancocelesti, la nostra testa non riesce a non pensare a ciò che si è vissuto precedentemente e ciò che si vivrà a breve.
Tra un ricordo e l’altro, però la nostra testa ed il nostro cuore, si proiettano già verso gli impegni importanti che vivremo nelle prossime settimane. Egoisticamente la speranza è che Immobile e Acerbi non si sono stanchino troppo, che tornino presto a Formello in ottima forma e con il morale alle stelle.
Il leone Francesco ogni volta che parla non è mai banale e scontato, ruggisce sempre con estrema schiettezza:
“Il gap con il vertice? Abbiamo sempre gli stessi problemi da quando sono alla Lazio. Giochiamo bene, ma a volte perdiamo partite che non dobbiamo perdere. Se la classifica è questa vuol dire che qualcosa ci manca. Ed è salire quel gradino che ci porti a fare un salto di qualità: è la voglia, la determinazione di portare a casa risultati che contraddistinguono le grandi squadre, ad esempio non si possono prendere due gol dalla Spal dopo aver dominato, così pure col Cluj. E’ un salto di qualità che spero si riesca a fare a breve, perché non siamo dove ci aspettavamo di essere”.
Noi al “forza azzurri” di facciata scandito dalla stragrande maggioranza dei tifosi italiani in queste occasioni, abbiamo sempre preferito il nostro più autentico e sentito “Forza Lazio nostra!”. Osserveremo curiosi cosa faranno i nostri ragazzi, quando saranno impiegati e in che modo.
Sì, quei nostri splendidi ragazzi, che compongono parte della spina dorsale di una squadra e un gruppo che sosteniamo senza tregua da quattro stagioni. Ciro e Francesco, leader in campo e fuori, di una Banda che farà di tutto per regalarci altre gioie e altre emozioni, proprio come quelle vissute insieme negli ultimi tre anni.
A noi basterà scandire quel: “Forza Lazio nostra!”, per sentirci meno lontani da ciò che ci fa vibrare forte il cuore.
Ecco, “ora noi siamo già più vicini, io vorrei, non vorrei, ma se vuoi… come può uno scoglio, arginare il mare, anche se non voglio torno già a volare…”
Potete provare a separarci e tenerci lontani in ogni modo, ma fino a che un solo cuore continuerà a battere forte per un ideale ultra secolare, le distanze ed il tempo perso, non potranno mai vincere sull’amore.
Fino a che una sola voce scandirà quel: “Forza Lazio nostra”, in qualsiasi giorno dell’anno, sarete eternamente sconfitti e inermi.
Fino a che i nostri ragazzi potranno alzare gli occhi al cielo e vedere i colori che rappresentano tutti noi, sarete sempre tutti superati e battuti.
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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